BUSINESS

La settimana nel business della mobilità: 5 – 11 novembre 2023

I protagonisti degli ultimi 7 giorni: Ford, General Motors, Koc Holdings, LG Energy Solution, May Mobility, Niron Magnetics, NTT, Polestar, SK On, Stellantis, StoreDot

6 novembre: Polestar e SK On annunciano la fornitura di celle del produttore coreano con lunghezza di 56 centimetri, taglia particolarmente maxi, per l’inizio della produzione della Polestar 5 previsto nel 2025. La Polestar 5 sarà la nuova ammiraglia del marchio automobilistico svedese, con una potenza fino a 650 kW e 900 Nm di coppia. Il suo telaio è stato progettato in Inghilterra e sarà realizzato in alluminio incollato, consentendo di risparmiare peso. Secondo i sudcoreani le batterie ad alto contenuto di nichel vanteranno un’elevata densità di energia (non precisata però nella nota ufficiale) e hanno dimostrato eccellenti credenziali di sicurezza. Il gruppo sud-coreano aveva effettuato un investimento in Polestar nel 2021 e le due società hanno anche firmato all’epoca una lettera di intenti per rafforzare la loro collaborazione nei veicoli elettrici. Gli svedesi hanno presentato l’estetica della versione di serie di Polestar 5 nel novembre 2021. Si basa sul concept Precept che avrebbe dovuto essere presentato al Salone di Ginevra 2020 annullato all’ultimo istante per l’inizio della pandemia, ma ha subito alcune modifiche consuete nel percorso verso la produzione in serie, come l’eliminazione delle porte che si aprono in direzioni opposte.

6 novembre: il colosso giapponese della telefonia NTT conferma un investimento nella tecnologia dei veicoli senza conducente in una startup statunitense che sviluppa sistemi di guida autonoma, May Mobility. La società di telecomunicazioni non è nuova ad interessarsi a progetti-pilota nel settore, visto che in passato aveva collaborato a un progetto simile con Sony in mezzo all’Oceano Pacifico. Ma in una fase in cui altri rallentano sullo sviluppo dei robotaxi insieme a Toyota NTT mira ad avviare test con autobus e taxi autonomi già nel 2025 e a investire circa 10 miliardi di yen (oltre $66 milioni) nella startup del Michigan, evidenziando il crescente slancio dietro la tecnologia di guida autonoma in Giappone. May Mobility aveva già attirato investimenti da parte di aziende giapponesi, come il gruppo assicurativo Tokio Marine, che ha confermato l’anno scorso di aver aderito a un round di finanziamento da $111 milioni nella società americana, mentre un’unità di venture capital collegata alla Toyota ha effettuato un investimento iniziale ancora prima, nel 2018.

8 novembre: i rami di venture capital di General Motors e Stellantis sono tra gli investitori che erogheranno $33 milioni a una società del Minnesota con la tecnologia per produrre magneti per motori di veicoli elettrici senza utilizzare costosi metalli delle terre rare. La Niron Magnetics di Minneapolis afferma di poter costruire magneti permanenti utilizzando il nitruro di ferro, che è abbondante ed economico rispetto ai minerali delle terre rare. L’investimento ricorda l’importanza dei motori elettrici, oltre che delle batterie, per i BEV, già sottolineata in questi giorni dallo stop ad alcune linee di produzione Volkswagen in Germania per carenza di approvvigionamento dei nuovi motori APP550 dalla fabbrica di Kassel e arriva mentre la crescita delle vendite di veicoli elettrici sta iniziando a rallentare e GM e Ford hanno iniziato a ridurre le loro spese. Né GM né Stellantis hanno voluto dire quanto investano in Niron, ma GM ha affermato che le società co-svilupperanno la tecnologia e che l’investimento la aiuterà a localizzare la propria catena di fornitura di veicoli elettrici in Nord America, un componente-chiave per rendere i veicoli idonei a beneficiare dei crediti d’imposta federali statunitensi. Niron ha 60 dipendenti e prevede di raddoppiare l’organico entro la fine dell’anno, e raddoppiarlo nuovamente l’anno prossimo quando produrrà più magneti.

9 novembre: il gruppo Volvo è stato scelto dal tribunale americano come nuovo proprietario delle attività di Proterra Powered per un prezzo di acquisto di $210 milioni, pochi mesi dopo che il produttore statunitense di autobus elettrici e batterie aveva presentato istanza di protezione dai creditori in base alla legislazione nota come Chapter 11 negli Stati Uniti. Le parti puntano adesso a completare l’acquisizione all’inizio del 2024. La transazione è ancora soggetta ad alcune approvazioni, come quelle del tribunale fallimentare. Se verrà dato il via libera, Volvo rileverà il centro ricerca e sviluppo in California, nonché lo stabilimento di assemblaggio batterie nella Carolina del Sud, inaugurato nel gennaio 2023. Per ora non è chiaro come Volvo integrerà l’attività Proterra Powered nella sua struttura aziendale, mentre non si sa cosa avverrà alla produzione di autobus al 100% elettrici. Al fine di facilitare l’accesso al denaro degli investitori, Proterra era diventata pubblica tramite fusione inversa nel 2021 e all’epoca la società aveva un valore di $1,6 miliardi. All’ultima chiusura delle contrattazioni prima dell’annuncio del concordato, Proterra aveva ancora un valore di mercato di $362 milioni. Nel grande impianto nella Carolina del Sud, celle cilindriche di LG Energy Solution diventano pacchi batteria utilizzati finora negli autobus elettrici Proterra e per clienti terzi come Shyft Group, Nikola, Vicinity Motor, Anadolu Isuzu e Volta Trucks.

9 novembre: dall’aprile del 2022 sapevamo che anche Volvo Cars aveva iniziato a interessarsi alla tecnologia per la ricarica ultraveloce di StoreDot, con un investimento nella startup israeliana. In occasione del Polestar Day tenutosi in California, la casa premium fondata da Volvo e Geely ha svelato sulla sua gran turismo Polestar 5 l’applicazione della tecnologia a un modello stradale. La tecnologia 100-in-5, consentirà alla clientela di ricaricare in 5 minuti l’energia necessaria a percorrere 100 miglia (circa 160 chilometri). La startup ha già provato la sua tecnologia XFC (extreme fast charging) su smartphone e in scooter elettrici, senza con questo degradare la vita utile delle celle: StoreDot integra il prodotto in pacchi batterie già definiti dai costruttori, inserendovi celle pouch con anodi a prevalenza di silicio, ma sta anche definendo celle dal fattore-forma prismatico. Il prossimo anno i partner prevedono di dare una dimostrazione in condizioni reali su una Polestar 5 al termine del programma di sviluppo e validazione. Il fondatore e CEO di StoreDot Doron Myersdorf si è detto convinto che il risultato sarà un definitivo colpo all’“ansia da ricarica”.

10 novembre: Koc Holding ha deciso di ritirarsi da un patto non vincolante stretto con Ford ed LG Energy Solution che avrebbe dovuto dar vita a una Gigafactory di celle per fornire l’impianto della casa americana dove si costruiscono già i furgoni al 100% elettrici Transit. L’accordo di gennaio aveva identificato anche un’area adatta a produrre celle a Baskent, non lontano dalla capitale turca Ankara. L’investitore nazionale però ha citato preoccupazioni sul ritmo di adozione dei veicoli elettrici come motivo per non ritenere appropriato l’investimento, che secondo la stampa finanziaria coreana sarà dell’ordine di $3,2 miliardi complessivi, e aveva già fatto desistere a fine 2022 SK On come partner, a cui era subentrata la connazionale LG Energy Solution. Koc Holding resta interessata a future collaborazioni collegate a forniture all’impianto Ford Otosan a Kocaeli, uno dei più grandi a livello globale per l’Ovale Blu, ma adesso LG fornirà le celle necessarie attingendo alla produzione di altre Gigafactory presenti nella sua mappa, che comprende America, Europa, Cina e Corea del Sud. Lo scorso ottobre lo stesso produttore coreano pur svelando una trimestrale favorevole per ricavi e utili aveva messo in guardia sul rallentamento della crescita del settore celle nel 2024, indicando ulteriori incertezze nella domanda di veicoli elettrici.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Polestar