AUTOMAZIONE

Fermati i «robotaxi» Cruise dopo incidente con un pedone

Attivi da quest’anno a San Francisco per la prima volta come vera attività commerciale, i veicoli autonomi hanno creato aspre polemiche, ma a far decidere alla motorizzazione lo stop ai robotaxi è stato un serio incidente

La motorizzazione della California DMV ha revocato poche ore fa i permessi di circolazione a Cruise, società del gruppo General Motors a cui aveva concesso da quest’anno di schierare robotaxi a San Francisco 24 ore al giorno tutta la settimana.

Dopo mesi e mesi di test, da quest’anno i veicoli a guida autonoma avanzata potevano anche iniziare ad addebitare regolari tariffe per le corse, prive ormai di supervisore a bordo, grazie all’approvazione di un’altra agenzia competente, la Public Utilities Commission e replicando in questo modo ai persistenti dubbi sulla percorribilità economica di attività basate sulla guida autonoma avanzata di Livello 4 della tassonomia SAE.

Circa due mesi fa dopo alcuni sinistri (con danni prevalentemente a cose) la stessa DMV aveva richiesto a Cruise di dimezzare la flotta, anche su istanza di una parte del pubblico cittadino e della polizia e vigili del fuoco, che ritengono di intralcio i robotaxi. L’azienda si era adeguata. Ma la decisione attuale segue soprattutto un incidente del 2 ottobre scorso, con un pedone coinvolto.

Una donna era stata investita da un pirata della strada e quando era già a terra il robotaxi pur a bassa velocità non era riuscito ad evitarla. La motorizzazione californiana pare essersi adombrata che durante un immediato meeting avvenuto il giorno seguente all’incidente Cruise abbia mostrato immagini dell’incidente, ma non la parte in cui il robotaxi percorre poco meno di 20 metri, a 7 miglia orarie (11 km/h) dopo il contatto col pedone a terra, trascinando così la malcapitata, ancora ricoverata al Zuckerberg San Francisco General Hospital.

Nell’ordine di sospensione del servizio la DMV rileva di aver appreso del movimento del veicolo a guida autonoma di Cruise successivo al contatto col pedone solo da discussioni con un’altra authority pubblica, al che ha richiesto quella documentazione supplementare all’azienda, che è stata fornita solo il 13 ottobre. Nel documento ufficiale che rimanda nei garage i robotaxi di Cruise, la DMV conclude che questi veicoli costituiscono un“irragionevole rischio per la sicurezza pubblica”.

Cruise ha detto alla Associated Press che i suoi tecnici stanno studiando l’incidente e lavorando a un modo per far sì che i suoi robotaxi abbiano la risposta adeguata a “questo genere di evento estremamente raro”. Mentre la società compie i suoi sforzi per uscire dall’impasse, la rivale Waymo sta continuando a operare nella città, mentre il servizio commerciale originario della divisione di Alphabet continua in Arizona da più di tre anni.

In California (e in America) a far discutere non sono solo i robotaxi: continuano infatti dibattiti e fermento legale intorno al chiacchierato FSD di Tesla (sul quale la California ha da anni espresso riserve), ma anche al sistema Mercedes-Benz Drive Pilot che viene commercializzato come il primo di Livello 3 SAE abilitato nello stato sul Pacifico, dopo essere stato ammesso per la prima volta su strada in Germania.

Peraltro proprio questo sistema di assistenza alla guida dall’elevata automazione appare ancora una volta esposto ai rischi della rappresentazione errata della sicurezza, che è stato uno dei fattori principali nel far decidere alla DMV di procedere alla sospensione del servizio di robotaxi dopo l’incidente di San Francisco.

Mercedes-Benz ha pubblicato il manuale d’uso americano del Drive Pilot e l’esperto di automazione Philip Koopman sottolineava come malgrado la pubblicizzazione del dispositivo come Livello 3 SAE (sono permesse attività come guardare un film sullo schermo di bordo) in effetti viene additato il guidatore come responsabile del monitoraggio del traffico per prendere il controllo del veicolo in caso siano identificate irregolarità alla circolazione.

In poche parole, la complicata trama legale della guida autonoma continua a lasciare perplessi se si vede la crescita dal punto di vista di automobilisti, pedoni e utenti del trasporto e i gruppi auto non sembrano aver ancora perso il vizio di tenersi pronto un “salvagente” in caso di criticità a cui il sistema non sia in grado di rispondere efficacemente.

Credito foto di apertura: blog Cruise