Litio – 2023

La cronaca di tutto quello che è successo di importante quest’anno nel settore del litio

N.B. le notizie più recenti sono in fondo alla pagina.
ULTIMO AGGIORNAMENTO: (28 DICEMBRE) ACCORDO FATTO IN CILE TRA CODELCO E SQM PER IL CONTROLLO STATALE DELLE ATTIVITA’ AD ATACAMA

***** GENNAIO *****

ARKLE, CBC, ENSORCIA, ERAMET, ESSENTIAL METALS, GALAXY, GM, IONEER, LITHIUM AMERICAS, PIEDMONT, TESLA, TIANQI LITHIUM ENERGY AUSTRALIA, VOLT CARBON

Il 2022 è terminato con prezzi del litio storicamente molto alti e il 2023 conferma questi effetti sui nuovi contratti. Tesla Inc. infatti dovrà pagare di più per il litio che alimenta le celle delle sue batterie dopo che uno dei principali fornitori ha modificato l’accordo per aggiornarlo all’inesorabile rally dei prezzi del metallo bianco. Perciò Piedmont Lithium fornirà 125.000 tonnellate di concentrato di litio al colosso dell’auto elettrica a iniziare dal secondo semestre 2023 fino alla fine del 2025, secondo una dichiarazione del 4 gennaio. Ma, a differenza degli accordi precedenti a prezzi bloccati, il nuovo accordo prevede un meccanismo fluttuante basato sui prezzi di mercato. La modifica all’accordo di fornitura è significativo perché in precedenza Tesla era riuscita ad avere prezzi fissi per i materiali di cui ha bisogno per le batterie, facendo leva sulle proprie quote di settore per dettare i termini. L’aumento dei prezzi dei materiali chiave delle batterie, tra cui il litio, e il contemporaneo ingresso nel settore dell’auto elettrica delle case storiche stanno cambiando il panorama. Nel 2022 il prezzo medio per una cella agli ioni di litio è salito del 7%, secondo i dati BloombergNEF, il primo aumento da quando la società di consulenza ha iniziato a tenere i dati nel 2010. Il precedente accordo tra Piedmont e Tesla risaliva a solo due anni fa, ma i prezzi allora erano ai minimi storici: la pandemia aveva compresso la domanda di veicoli elettrici proprio quando l’offerta era ampia. Il metallo per Tesla proverrà dal sito produttivo North American Lithium di Sayona Mining in Quebec.

La joint venture Tianqi Lithium Energy Australia Pty Ltd (creata nel 2021 da Tianqi Lithium Corporation e da IGO) stipula un accordo per acquisire il 100% di Essential Metals Limited per A$0,50 ad azione, pagabile in contanti, valutando il patrimonio netto dell’acquisita 136 milioni di dollari australiani. Essential è una società di esplorazione del litio che possiede il 100% del Pioneer Dome Project in Western Australia con tre depositi di concentrato di spodumene chiamati Cade, Davy e Heller che supportano la stima delle risorse. La società-bersaglio detiene anche altri interessi in progetti alle fasi iniziali di esplorazione di litio, nichel e oro. L’australiana IGO doveva gestire l’esplorazione e gli studi iniziali del progetto per conto di TLEA, che sperava di chiudere la transazione entro maggio e invece, nonostante avesse offerto un premio del 45%, nelle settimane seguenti non è riuscita ad assicurarsi un sostegno sufficiente da parte degli azionisti della “preda”, che il 23 aprile hanno respinto l’offerta.

L’azienda estrattiva Arkle Resources il 12 gennaio dichiara di aver trovato pegmatiti contenenti litio nel suo progetto aurifero Mine River Block in Irlanda. La società, che fino al 2019 si chiamava Connemara Mining, ha affermato che su 34 campioni di frammenti di roccia prelevati dal sito a fine 2022, sei hanno restituito gradazioni di litio superiori allo 0,02% e uno conteneva lo 0,09%. I risultati geochimici hanno anche mostrato chiari elementi indicatori del litio (cesio, rubidio e tantalio) che possono essere utilizzati per circoscrivere il tipo di granito da esplorare nelle future indagini sul suolo, ha affermato Arkle Resources. La società ritiene che questi risultati siano convincenti nell’indicare che il Mine River Block sia fertile per i depositi di pegmatite, un riferimento a siti estrattivi non molto diversi da quelli australiani da cui emerge lo spodumene; se il prezzo del metallo restasse alto a lungo un filone come quello irlandese diventerebbe interessante. La prospezione riprenderà nel prossimo futuro; sebbene Arkle avesse esplorato oro e zinco nel granito di Wicklow da oltre due decenni, la ricerca sul litio è stata condotta solo dal 2018.

Il dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti il 13 gennaio dichiara la disponibilità a un prestito di importo fino a $700 milioni all’australiana Ioneer per perfezionare il suo progetto di estrazione del litio a Rhyolite Ridge in Nevada. Il prestito, approvato dal segretario all’Energia Jennifer Granholm, è il primo dall’esecutivo Biden a un progetto statunitense di estrazione del litio utilizzato per produrre batterie per veicoli elettrici. La società guidata da James Calaway ha ottenuto il benestare al prestito dopo oltre due anni di esame dall’ufficio del programma ATVM (Advanced Technology Vehicles Manufacturing) del dipartimento dell’Energia ed è subordinato ad autorizzazioni e ad altri fattori. I fondi saranno utilizzati per costruire un impianto di lavorazione di carbonato di litio presso Rhyolite Ridge, vicino a un sito esistente gestito da Albemarle. Il prestito a Ioneer avrà una durata di 10 anni ad un tasso di interesse fisso. Uno studio del 2020 aveva stimato il costo del progetto in circa $785 milioni, che dovranno essere adeguati all’inflazione. In Nevada (dove il piano ha dovuto anche superare lo scoglio della tutela di una pianta locale a rischio estinzione) Ioneer ha un partenariato col grande gruppo estrattivo Sibanye-Stillwater e accordi di offtake con Ford e Toyota per consegnare litio a sufficienza per costruire 370.000 veicoli elettrici l’anno, secondo il dipartimento dell’Energia.

L’esecutivo canadese il 16 gennaio ha confermato per tramite del ministro delle Risorse Naturali Jonathan Wilkinson di aver approvato il progetto di litio James Bay di Galaxy Resources in Quebec, posto circa 100 chilometri a est dell’omonima baia e della Eastmain Cree Community. L’operazione per l’estrazione di spodumene includerebbe una miniera a cielo aperto e un impianto di concentrazione, rocce di scarto, minerale e aree di stoccaggio del materiale ridondante, nonché le relative infrastrutture. La previsione è che produrrà una media di 5.480 tonnellate di minerale al giorno per una vita estrattiva di 15-20 anni. Galaxy possiede anche Mount Cattlin in Western Australia (la sua miniera di punta) e il progetto Sal de Vida, situato nella provincia di Catamarca sul Salar del Hombre Muerto, a circa 1.400 chilometri a nord-ovest di Buenos Aires, in Argentina. Il governo del Canada ha annunciato a fine 2022 la strategia nazionale sui minerali critici in cui il litio è elencato come uno dei sei principali metalli, a causa della sua importanza nel settore delle tecnologie rinnovabili, in particolare per la produzione di batterie ricaricabili per veicoli ibridi ed elettrici.

La Bolivia ha scelto un consorzio che include indirettamente il leader globale delle batterie CATL per aiutare a sviluppare le enormi, ma finora non sfruttate, riserve di litio dopo aver a lungo esaminato offerte anche di aziende degli Stati Uniti e della Russia. L’accordo annunciato a La Paz vede il consorzio CBC prescelto per le prime attività di DLE: l’estrazione diretta del litio dalle aree saline di Uyuni e Oruro, con una tecnologia meno impattante di altre convenzionali ma ancora in fase di messa a punto. CBC, che comprende oltre a CATL (con una quota del 66%) anche il colosso minerario CMOC, avrà i diritti per sviluppare due impianti da cui si attendono annualmente fino a 25.000 tonnellate di carbonato di litio adatto a celle di veicoli elettrici. I deserti salati della Bolivia ospitano le più grandi risorse di litio del mondo: 21 milioni di tonnellate, secondo i dati dell’US Geological Survey, finora allo stato potenziale. Il presidente boliviano Luis Arce ha dichiarato che CBC investirà oltre $1 miliardo nella prima fase del progetto, creando anche infrastrutture per avviare impianti che il paese spera produrrà dapprima materie prime, ma un giorno anche materiali catodici e batterie. Arce ha aggiunto che sono in corso colloqui per potenziali partnership con altre aziende straniere. Le società che sono rimaste in gara includono la società americana Lilac, il gruppo russo Uranium One e altri tre gruppi cinesi. L’azienda statale boliviana YLB supervisionerà le attività delle aziende estere, assumendo un ruolo centrale nei progetti da precisare più dettagliatamente.

Ensorcia Metals, azienda cilena specializzata nell’estrazione e trasformazione di litio ad alta purezza, investirà €200 milioni per costruire un impianto di conversione dell’idrossido di litio in Europa. L’impianto, sotto gli auspici della controllata europea di Ensorcia, Sorcia Europe, dovrebbe iniziare le sue operazioni nel 2025 con una capacità installata di 20.000 tonnellate LCE all’anno e una capacità di ramp-up a 40.000 tonnellate. Ensorcia, le cui attività principali sono finora basate in Argentina e Cile, ha attualmente allo studio diversi progetti per la realizzazione di impianti di lavorazione e trattamento del litio in Sud America, Europa e Nord America. L’apertura dello stabilimento europeo, con una collocazione ancora da determinare, sarebbe il primo passo in quest’area in un progetto di espansione globale, come risposta alla domanda crescente e a lungo termine di litio per l’espansione del mercato dei veicoli elettrici. Ensorcia detiene una licenza esclusiva per utilizzare la tecnologia modulare DLE dal partner di lunga data IBAT.

Il gruppo minerario francese Eramet ed Électricité de Strasbourg il 26 gennaio firmano un protocollo d’intesa esclusivo mirato ad alimentare la scarsa produzione europea di litio. Sebbene le quantità potenziali non siano sbalorditive, il lato interessante dell’accordo è che lo sviluppo avrà luogo in Alsazia, dove sono presenti risorse geotermiche che dovrebbero consentire a regime di ricavare fino a 10.000 tonnellate di litio l’anno (secondo i partner sufficienti alle batterie di circa 250.000 veicoli elettrici passeggeri). È dal 2020 che le due società collaborano a sperimentazioni che hanno per epicentro due centrali geotermiche nel settentrione dell’Alsazia ed Eramet si dichiara ottimista sulle prospettive di ricavare prodotto utile dalle salamoie disponibili nelle profondità. La produzione commerciale potrebbe avere luogo entro la fine del decennio, ma perché questo si concretizzati entro il prossimo quadriennio occorreranno decisioni sugli investimenti definitivi.

La canadese Volt Carbon Technologies il 31 gennaio annuncia un altro passo essenziale al suo Abamasagi Lake Lithium Project controllato al 100% e situato a nord-ovest di Nakina, in Ontario. Il picchettamento elettronico è stato completato a seguito di una revisione dettagliata di diversi database e pubblicazioni geologiche del governo dell’Ontario disponibili al pubblico e un totale di 150 celle di diritti minerari registrate al portale dell’Ontario Mining Lands Administration System, coprendo un’area totale di circa 31 chilometri quadrati. La proprietà è centrata sul lago Abamasagi che dà il nome al progetto e finora sono stati identificati minerali critici del gruppo delle terre rare. L’Ontario Ministry of Northern Development raccomanda inoltre l’esplorazione ulteriore per litio rivelato da anomalie nei sedimenti nel lago. A inizio anno Volt Carbon ha rivendicato i diritti per il suo progetto Manitouwadge Area Flake Graphite, un altro componente essenziale come il litio per le batterie. L’opportunità da confermare di estrazione del litio si trova 200 chilometri a nord-ovest del Manitouwadge Graphite Project. La vicinanza delle due proprietà le consentirà di gestire e combinare meglio le proprie risorse di esplorazione. La società prevede di esplorare ulteriormente il litio nella proprietà nel 2023.

Fermento attorno alle attività di Lithium Americas dopo l’annuncio del 31 gennaio in cui General Motors conferma un investimento da $650 milioni nella società canadese per aiutarla a sviluppare la miniera a cielo aperto di litio a Thacker Pass. Il sito nel nord del Nevada risulta la più grande fonte conosciuta negli Stati Uniti del minerale che finirà nella filiera delle batterie Ultium in cui sono comproprietari GM ed LG Energy Solution. Questo accordo per il CEO dell’azienda estrattiva Jonathan Evans sarà un pilastro nell’accelerare il percorso di Thacker Pass verso la produzione. L’investimento sarà suddiviso in due tranche, coi fondi per la prima ($320 milioni) in garanzia fino a quando non saranno soddisfatte determinate condizioni, incluso l’esito della controversia legale sul sito attualmente pendente presso una Corte Distrettuale. L’importo garantisce a GM i diritti esclusivi per la prima fase della produzione di litio a Thacker Pass e quasi il 10% delle azioni dell’azienda partecipata. Il secondo pagamento avverrà una volta che Thacker Pass sarà separato dalle attività argentine di Lithium Americas, che si chiameranno Lithium International. Secondo alcune stime il polo produttivo del Nevada potrebbe rappresentare quasi il 20% della produzione lavorata del Nord America nel 2032, dando a GM (ed LGES) una quota sostanziale dell’offerta di litio negli Stati Uniti. La miniera ha la capacità di produrre litio per le batterie di fino a un 1 milione di veicoli elettrici l’anno e si prevede che creerà 1.000 posti di lavoro durante la costruzione e 500 posizioni permanenti.

***** FEBBRAIO *****

ATLANTIC LITHIUM, LG CHEM, LITHIUM DE FRANCE, LITIOMX, MIIF, PIEDMONT, SIBANYE STILLWATER, VULCAN ENERGY

Sibanye-Stillwater riceve l’autorizzazione ambientale per il suo progetto di estrazione e lavorazione del litio Keliber in Finlandia. Secondo il gruppo estrattivo, le approvazioni per la miniera Rapasaari relativa al progetto e per il concentratore di Päiväneva includono il diritto di iniziare le operazioni anche qualora sussistano eventuali appelli. Keliber è un progetto situato a Kaustinen e Kokkola che mira ad essere il primo produttore europeo di idrossido di litio per celle di batterie di veicoli elettrici proveniente dalle proprie riserve di minerale estratto. Sibanye aveva preso il controllo del produttore finlandese di prodotti chimici per celle di batterie Keliber a ottobre 2022, aumentando la sua partecipazione azionaria all’85%, dopo aver acquisito una prima quota nel mese di febbraio. Per la raffineria nelle prossime settimane si prepara l’inizio della fase di costruzione. A novembre il Consiglio di Amministrazione di Sibanye aveva approvato €588 milioni di spese per iniziare i lavori di costruzione della raffineria di idrossido di litio. Oltre a Keliber, il gruppo sta collaborando con Ioneer per sviluppare congiuntamente il progetto sul litio a basse emissioni Rhyolite Ridge, negli Stati Uniti.

Vulcan Energy, tra i pochi gruppi estrattivi che si dedicano al litio in Europa e che sta esplorando anche le opportunità del settore nel Lazio, il 13 febbraio dà formale conferma della previsione di estrarre abbastanza litio da fonti geotermiche in Germania da fornire fino a 500.000 veicoli elettrici l’anno. L’azienda australiana infatti ora mira a produrre 24.000 tonnellate di idrossido di litio monoidrato (LHM) l’anno entro il 2027, dopo aver aggiornato lo studio di fattibilità per la prima fase del progetto di litio ottenuto all’origine privo di emissioni nell’Alta Valle del Reno. La cifra rappresenta un aumento del 60% rispetto alla precedente stima di 15.000 tonnellate contenuta nello studio preliminare. La società con sede a Perth adesso punta anche a raccogliere €1,5 miliardi per le spese in conto capitale (il doppio delle stime precedenti) per espandere l’estrazione diretta di litio e costruire impianti commerciali per la sua tecnologia, ancora in attesa di convalida definitiva coi progetti-pilota in corso. Secondo Vulcan, i costi di produzione per tonnellata di idrossido di litio monoidrato ottenuto da acque di falde in cui c’è geotermia attiva saranno di circa €4.30 a tonnellata rispetto a un costo per tonnellata di oltre €5.000 in altre regioni come l’America Latina.

Il 14 febbraio Lithium de France, una società fondata nell’ottobre 2020 e con sede a Bischwiller, in Alsazia, annuncia la chiusura di un round di finanziamento Serie B da €44 milioni. L’azienda transalpina come altre società francesi (ad es. Eramet) è interessata alle opportunità offerte dalla geologia della riva sinistra del Reno e Lithium de France mira infatti a estrarre il litio geotermico nonché energia da vendere alle comunità. La società afferma di aver completato i lavori di esplorazione iniziali nel secondo semestre 2022. Ora prevede di investire quanto ottenuto dal round di finanziamento per espandere la sua capacità di estrazione geotermica di litio. Nella nota ufficiale però le cifre e i programmi per questa espansione non sono stati resi pubblici. Finora Lithium de France ha raccolto un totale di €52 milioni. Gli investitori includono il gruppo francese Arverne, che detiene la quota di maggioranza, nonché le norvegesi Equinor Ventures e Hydro. Il colosso dell’energia Equinor aveva investito per la prima volta in Lithium de France in un finanziamento Serie A nel novembre 2021. Secondo il CEO Guillaume Borrel le acque geotermiche del sottosuolo francese e in particolare alsaziane costituiscono una risorsa pulita e inesauribile di calore geotermico per uso locale, e consentono l’estrazione del litio, il cui potenziale è ben noto nella regione del Basso Reno. Anche il gruppo tedesco-australiano Vulcan Energy Resources nel 2022 ha fondato una filiale francese per lo sviluppo di aree di esplorazione in Alsazia.

A poche settimane da un accordo tra GM ed LG Energy Solution, un’altra coreana ovvero LG Chem (da cui la divisione delle batterie è stata separata), il 16 febbraio stringe un accordo con Piedmont Lithium che prevede un investimento azionario di $75 milioni e il prelievo quadriennale di 200.000 tonnellate di spodumene dal progetto North American Lithium (NAL). LG Chem acquisterà 1.096.535 azioni ordinarie di nuova emissione a $68,40 dollari per azione, con chiusura prevista intorno al 24 febbraio, arrivando a detenere circa il 5,7% delle azioni ordinarie. Le consegne a LG Chem sono pianificate a partire dal terzo trimestre del 2023. LG Chem utilizzerà il materiale per i materiali catodici da avviare ai clienti americani. Piedmont darà anche a LG Chem i diritti prioritari per 10.000 tonnellate l’anno di idrossido di litio prodotto dalla società in uno degli impianti nel Tennessee o nella Carolina del Nord. Il NAL è un progetto di Sayona Quebec, una joint venture tra Piedmont e Sayona Mining Limited, con produzione iniziale nel primo semestre 2023 e prime consegne nel terzo trimestre del 2023. L’accordo di prelievo di Piedmont con Sayona Quebec la autorizza ad acquistare o 113.000 tonnellate l’anno o il 50% della produzione, quello dei due che è il valore superiore.

Il 17 febbraio l’australiana Atlantic Lithium dichiara trattative in corso col Minerals Income Investment Fund, fondo pubblico del Ghana, per ottenere finanziamenti fino a $30 milioni per la società estrattiva impegnata a sviluppare il progetto Ewoyaa nel centro del paese: la prima miniera di litio nazionale. Atlantic afferma che l’operazione (di cui è partner anche Piedmont Lithium), dovrebbe iniziare la produzione nella seconda metà del 2024 col potenziale per generare quasi $5 miliardi di ricavi nei suoi oltre 12 anni di vita stimata. Il MIIF ha confermato l’intenzione di acquisire una partecipazione azionaria in Atlantic Lithium, affermando che la società ha accettato di quotarsi alla Borsa del Ghana: a fine ottobre le trattative si concluderanno positivamente con la concessione di un contratto di affitto di 15 anni per il sito. Secondo gli ultimi aggiornamenti le risorse per Ewoyaa mostrano stime di 35,3 milioni di tonnellate all’1,25% di ossido di litio. Le commodities per cui il Ghana è noto sono oro e cacao, ma il paese cerca da tempo di diversificare le sue esportazioni: Atlantic Lithium, precedentemente nota come IronRidge Resources, ritiene che l’estrazione del metallo per le batterie potrebbe un contributo. IronRidge continua a lavorare peraltro come società separata nel settore aurifero.

Il 19 febbraio il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador firma un decreto che trasferisce la responsabilità delle riserve di litio al ministero dell’Energia, dopo aver nazionalizzato i depositi di litio nella primavera 2022. Durante un evento a Sonora, Lopez Obrador “battezza” 234.855 ettari come zona mineraria “Li-MX 1”. “Facciamo in modo che la nazione sia proprietaria di questo minerale strategico”, ha detto. Stime suggeriscono che il Messico potrebbe avere circa 1,7 milioni di tonnellate di litio e quasi una dozzina di società straniere hanno già concessioni minerarie per sviluppare potenziali giacimenti, che il governo ora intende rivedere. “Quello che stiamo facendo ora … è nazionalizzare il litio in modo che non possa essere sfruttato da stranieri provenienti da Russia, Cina o Stati Uniti “, ha detto Lopez Obrador all’evento. L’amministratore delegato della società statale LitioMX, Pablo Taddei, all’agenzia Reuters ha confermato che la nazione è aperta a partnership; ma il governo federale avrà una quota di maggioranza in qualsiasi futura joint venture.

***** MARZO *****

ALBEMARLE, CENTURY LITHIUM, ELECTRA BATTERY MATERIALS, NINGBO SHANSHAN, TESLA

Il 1 marzo durante l’Investor Day Tesla il braccio destro di Elon Musk Drew Baglino conferma i ben noti sforzi di integrazione verticale ai materiali che utilizza nelle celle delle batterie rivelando che è stata inaugurata una nuova raffineria di litio a Corpus Christi, in Texas. In una slide della presentazione è stato mostrato un rendering della raffineria, con capacità da 50 GWh l’anno. Esigenze di velocità e scala fanno sì che l’azienda stia lavorando per renderla operativo entro fine 2023. “Questo è un buon esempio di qualcosa in cui stiamo fondamentalmente parlando di aprire il terreno e iniziare la messa in servizio entro 10 mesi e con la produzione effettiva entro 12 mesi”, ha detto Baglino. Musk ha poi aggiunto durante una sessione di domande con gli analisti che un impianto di lavorazione dei materiali catodici sarà in seguito costruito adiacente alla raffineria. Ha anche osservato che la società preferirebbe che fossero altri ad occuparsi dell’estrazione del litio.

Il produttore cinese di materiali per batterie Ningbo Shanshan ha dichiarato di voler investire 8 miliardi di yuan ($ 1,2 miliardi) in un nuovo progetto nella provincia del Sichuan, nel sud-ovest della Cina, per aumentare la sua attuale capacità di produzione insufficiente e soddisfare la crescente domanda. Il progetto sarà realizzato dalla controllata Shanghai Shanshan Lithium Battery Material Technology e prevede la costruzione di un impianto in grado di produrre fino a 200.000 tonnellate di materiali anodici per batterie agli ioni di litio all’anno nella città di Meishan, secondo una comunicazione alla Borsa di Shanghai. La realizzazione sarà divisa in due fasi, ognuna delle quali richiederà 16 mesi per essere completata; ogni fase creerà 100.000 tonnellate di capacità produttiva annua. La linea di produzione completamente integrata della struttura, combinata con le abbondanti risorse idroelettriche del Sichuan e i prezzi dell’elettricità favorevoli, ridurrà efficacemente i costi di produzione e migliorerà la redditività, ha affermato la società, aggiungendo che basare il progetto nella provincia aiuterà Shanshan ad espandersi nel mercato europeo.

Century Lithium afferma di essere sulla buona strada per completare entro la metà del 2023 lo studio di fattibilità sul suo progetto di argille al litio Clayton Valley nel Nevada. Il progetto è di proprietà al 100% dell’azienda con sede a Vancouver, Canada, che lo scorso gennaio ha cambiato nome da Cypress Development e sta già elaborando materiale in un vicino impianto-pilota dal suo deposito di argille contenenti litio. L’appezzamento si trova adiacente al Silver Peak del grande gruppo estrattivo Albemarle, finora l’unico impianto a estrarre litio su scala commerciale in Nord America, da salamoie. A febbraio, la società ha annunciato un accordo di collaborazione con Koch Technology Solutions (o KTS), appartenente a Koch Engineered Solutions (KES), per applicare il processo brevettato Li-Pro per l’estrazione diretta del litio (DLE) presso l’impianto-pilota di cui Century Lithium dispone nel Nevada. Il CEO Bill Willoughby è entusiasta di testare sistemi e processi Koch con il suo progetto per verificarne le prestazioni: quello Koch sarebbe un allestimento chiavi in ​​mano in cui forniranno progettazione, design e la struttura. Non un aspetto trascurabile per una divisione di un gruppo che è noto come paladino dei combustibili fossili e i cui proprietari per decenni hanno finanziato fondazioni e lobbisti per contestare la veridicità del cambiamento climatico in corso. Century Lithium ha acquistato una licenza per il processo Lionex DLE nel marzo 2022 e KTS ha successivamente acquisito la tecnologia Lionex da Chemionex, integrata nel processo Li-Pro di KTS. L’accordo con Koch ne segue un altro concluso in ottobre dai canadesi con la società di ingegneria tedesca Thyssenkrupp Nucera, che sta sviluppando un impianto cloro-soda per il progetto come parte dello studio di fattibilità.

La canadese Electra Battery Materials Corporation il 13 marzo annuncia di aver recuperato con successo litio nel suo processo di riciclo di massa nera condotto presso la sua raffineria a nord di Toronto. L’azienda ha affermato che il recupero e la successiva produzione di carbonato di litio in un ambito su scala commerciale convalida il suo processo idro-metallurgico proprietario e gli sforzi nella messa in servizio del suo impianto. Black mass è il termine industriale usato per descrivere il materiale rimanente una volta arrivate a fine vita le batterie agli ioni di litio che vengono triturate dopo la rimozione di moduli, cablaggi, protezioni o rivestimenti. La massa nera contiene elementi di valore, tra cui litio, nichel, cobalto, manganese, rame e grafite. Altri riciclatori sono finora concentrati sulla raccolta e la triturazione della massa nera principalmente con pirometallurgia, dall’impronta di emissioni più elevata e con recupero di metalli inferiori rispetto ai processi idro-metallurgici; così nel recente passato in molti casi il litio era un materiale che non veniva ottenuto dai processi di riciclo. Electra ha lanciato il suo impianto-pilota a fine dicembre 2022 e ha lavorato il materiale in modalità batch, estraendo con successo litio, nichel, cobalto, manganese, rame e grafite. Electra estenderà le attività di lavorazione e recupero fino a giugno 2023, oltre l’obiettivo iniziale di 75 tonnellate da trattare, a seguito dei risultati preliminari raggiunti finora e dell’interesse espresso da potenziali partner commerciali.

Uno dei grandi gruppi globali del litio, l’americana Albemarle Corporation, prevede di localizzare la sua struttura Mega-Flex per prodrre idrossido di litio già precedentemente annunciata nella contea di Chester, nella Carolina del Sud. I piani includono un investimento iniziale di almeno $1,3 miliardi per arrivare a soddisfare la crescente domanda di veicoli elettrici nazionale e internazionale e delle relative celle agli ioni di litio. Il termine Mega-Flex accenna alla capacità del sito di elaborare diverse materie prime al litio, compreso quello proveniente da batterie riciclate. Albemarle prevede che la struttura produrrà circa 50.000 tonnellate annue di idrossido di litio per batterie da più fonti, con il potenziale di espansione fino a 100.000 tonnellate. La produzione presso la struttura alimenterebbe materiale per circa 2,4 milioni di veicoli elettrici l’anno. Il sito risente degli effetti dell’“Inflation Reduction Act”, legge emanata da Washington nel 2022 per incentivare la localizzazione di minerali critici in Nord America. In attesa delle autorizzazioni, la struttura sarà situata all’interno di un lotto di quasi 800 acri vicino a Richburg. Albemarle stima che la struttura creerà più di 300 nuovi posti di lavoro con un salario medio annuo di circa $93.000. Inoltre il nuovo polo creerà probabilmente nuove opportunità per fornitori e altre aziende da localizzare nelle vicinanze..

***** APRILE *****

BYD, CODELCO, ENERGYX, GENERAL MOTORS,

Energy Exploration Technologies (o EnergyX) e General Motors l’11 aprile annunciano che GM Ventures guida un round di finanziamento Serie B da $50 milioni per la startup americana con cui ha stipulato un accordo strategico. Il portafoglio tecnologico di estrazione diretta del litio (DLE) di EnergyX consentirà di produrre litio metallico direttamente dalla salamoia (integrando o sostituendo il metodo tradizionale che comporta la presenza di bacini di evaporazione) e potenzialmente in forma pronta per gli anodi delle celle che spingeranno i veicoli elettrici, con un recupero del litio più economico e sostenibile per sbloccare una vasta catena di approvvigionamento di litio in Nord America. La società guidata da Teague Egan, nel 2022 ha progettato, costruito e attivato un impianto-pilota nel triangolo del litio sudamericano. La tecnologia LiTAS di EnergyX aumenterebbe i tassi di recupero del litio a oltre il 90% rispetto all’attuale standard del settore del 30-40% utilizzando stagni e ha raggiunto il 94% in alcune prove sul campo. Dopo un programma-pilota di cinque mesi che ha dimostrato l’efficacia del processo di raffinazione del litio LiTAS, EnergyX calibrerà i processi in impianti dimostrativi situati in cinque aree di prova in Nord e Sud America, seguiti dalla commercializzazione su vasta scala. EnergyX ha un impianto di ricerca e produzione ad Austin, in Texas, per ospitare le sue attività, conta attualmente oltre 50 dipendenti e aumenterà tale numero a 100 nei prossimi mesi.

Il presidente cileno Gabriel Boric ha annunciato giovedì 20 aprile che il suo governo nazionalizzerà l’industria del litio del paese, applicando un modello in cui lo stato collaborerà con le aziende private. La regione di Atacama, che ospita anche vaste miniere di rame, fornisce quasi un quarto del litio del globo e le esportazioni di carbonato di litio hanno raggiunto quasi $7,8 miliardi di dollari, in crescita del 777% rispetto al 2021, secondo la Banca centrale cilena. Nel 2022 lo stato ha ricevuto oltre $5 miliardi (l’1,6% del suo PIL) dal litio e la nuova politica del secondo produttore del metallo per le batterie include la creazione di una società nazionale del litio, ha detto Boric. Il colosso statale del rame Codelco, produttore numero 1 al mondo del metallo rosso, sarà inizialmente incaricato di firmare i nuovi contratti, ruolo poi assunto da una società nazionale dedicata al litio, col mandato di sviluppare l’industria in un pilastro per l’economia cilena proteggendo al contempo il suo ambiente. I due gruppi già operativi nel litio in Cile Albemarle e SQM continueranno a farlo fino alla scadenza dei contratti e Boric pare augurarsi che siano aperti a negoziare collaborazione con la nuova società statale prima della fine dei loro contratti; ma l’effetto immediato della notizia sui mercati è stato di far salire le quotazioni dei titoli delle società rivali basate in Australia. Il presidente cileno ha osservato che le future licenze di litio saranno rilasciate solo come partenariati pubblico-privato con controllo statale, senza ulteriori dettagli sulla partecipazione azionaria statale o altro. Il contratto del produttore numero uno al mondo, Albemarle, scade nel 2043, mentre il contratto per il secondo più grande, SQM, termina nel 2030. Codelco e la società statale Enami riceveranno contratti di esplorazione ed estrazione in aree in cui ci sono ora progetti privati prima che venga costituita la compagnia nazionale del litio. L’esecutivo cileno intende ridurre al minimo gli impatti ambientali, favorendo la nuova tecnologia di estrazione diretta del litio (DLE) rispetto ai bacini di evaporazione (il metodo attualmente utilizzato in Cile) per evitare la vaporizzazione di miliardi di litri d’acqua in una delle regioni più aride del pianeta. Alcune startup che sviluppano tecnologia DLE paiono interessate a mettersi alla prova in Cile, e altrove.

Il gruppo cinese BYD costruirà una fabbrica di materiali catodici attivi investendo $290 milioni nella regione mineraria del Cile settentrionale di Antofagasta, ha dichiarato il 20 aprile l’agenzia cilena per lo sviluppo economico del paese sudamericano CORFO. Il governo di Santiago ha nominato BYD Chile produttore qualificato di litio dandogli accesso a prezzi preferenziali per le quote di carbonato di litio. BYD, che ha una presenza sudamericana da diversi anni e che fornisce autobus elettrici per il sistema di trasporto pubblico cileno, produrrà 50.000 tonnellate all’anno di materiale essenziale ai sempre più richiesti catodi in litio ferro fosfato (o per brevità LFP) utilizzando il carbonato di litio come input. Dovrebbe iniziare a produrre nel 2025 e generare 500 posti di lavoro, ha affermato Jose Miguel Benavente, vicepresidente esecutivo di CORFO. Proprio lo stesso giorno, il presidente del Cile Gabriel Boric si è impegnato a nazionalizzare l’industria del litio nel suo paese, con l’obiettivo di rilanciare la sua economia e proteggere il suo ambiente.

***** MAGGIO *****

ALBEMARLE, ALLKEM, COMPASS MINERALS, FORD, ENERGYSOURCE MINERALS, GREEN TECHNOLOGY METALS, LG ENERGY SOLUTION, LIVENT, NEMASKA LITHIUM, SQM

Albemarle punta a spendere tra $ 1,25 miliardi e $ 1,5 miliardi per raddoppiare la sua produzione di idrossido di litio in Australia raggiungendo una capacità stimata in grado di alimentare circa 2,4 milioni di veicoli elettrici l’anno. Il colosso statunitense delle materie prime per le celle essenziali alla mobilità elettrica prevede di costruire due ulteriori linee nel suo stabilimento di Kemerton a sud di Perth, in Western Australia, che potrebbero aumentare la produzione di idrossido di litio di 50.000 tonnellate l’anno. I nuovi treni, interamente di proprietà di Albemarle, tratteranno il minerale di spodumene dalla miniera di Greenbushes, una delle principali fonti globali di litio della regione, dove ha una quota del 49% accanto a Tianqi Lithium Energy Australia, una joint venture tra l’australiana IGO e la cinese Tianqi Lithium. L’espansione Albemarle appare assecondare la spinta di Washington per garantire che la filiera del litio favorisca la produzione negli Stati Uniti o nei partner. A inizio primavera Albemarle aveva fatto un’offerta (respinta) per Liontown Resources, con sede a Perth, per $3,7 miliardi. La joint venture della società con l’australiana Mineral Resources Ltd. ha due treni di lavorazione esistenti nell’impianto che sono stati completati l’anno scorso ad un costo di circa $1 miliardo. Operando a pieno regime, l’impianto di Kemerton tratterebbe fino a 100.000 tonnellate di idrossido di litio l’anno. Si prevede che il litio sarà sotto-fornito nei “prossimi 10 anni, quindi dobbiamo aumentare la capacità”, ha detto Kevin Chan, vicepresidente Asia-Pacifico per la commercializzazione del litio Albemarle, in una conferenza di settore a Singapore tenutasi martedì 2 maggio.

Allkem Ltd e Livent Corp rivoluzionano le classifiche dei produttori di litio fondendosi per formare il terzo più grande gruppo globale in termini di capacità annua. La fusione annunciata il 10 maggio crea una società con una valutazione di $10,6 miliardi (quinta al mondo per capitalizzazione di settore) e una capacità produttiva prevista di 248.000 tonnellate di carbonato di litio equivalente (LCE) all’anno, circa il 7% della produzione mondiale nel 2023. L’australiana Allkem, nata dalla fusione tra Galaxy Resources e Orocobre nel 2021, produce carbonato di litio dalla miniera di Sal de Vida in Argentina, vicino al sito di salamoie di litio Hombre Muerto di Livent e all’impianto di litio di Olaroz, un progetto di joint venture con la società di trading giapponese Toyota Tsusho. Allkem produce anche litio da minerale in Australia e dispone di un impianto di trattamento in Giappone. L’americana Liventè anche presente in un progetto di litio hard rock in Canada e ha raffinerie di litio negli Stati Uniti e in Cina. I suoi accordi di fornitura includono General Motors, Tesla e BMW, perciò nel portafogli della società derivante dalla fusione saranno tutti i maggiori gruppi globali tranne Volkswagen e Hyundai, per ora. La società avrà sede in Nord America e sarà quotata principalmente alla Borsa di New York, ma cercherà l’inclusione nell’indice di riferimento australiano S&P/ASX 200. Nell’ambito della “fusione tra pari” che dovrebbe concludersi entro fine anno, gli azionisti di Allkem rileveranno il 56% della società e quelli di Livent deterranno il 44%. Già definitiva la presenza in Australia e Argentina, i partner cercheranno di aumentare la presenza in Canada che già faceva parte dei piani di espansione di Livent e di Allkem. Il consolidamento consente anche la condivisione del know-how, considerato che Livent è leader nella produzione di estrazione diretta di litio (DLE), meno energivora rispetto a tecniche tradizionali, settore in cui è stata tra i pionieri.

La fusione Allkem-Livent collocherà la nuova società al quinto posto globale nella classifica dei produttori di LCE (carbonato di litio) secondo le stime Benchmark Mineral intelligence per il 2023. (credito grafico e fonte dati: Benchmark Mineral Intelligence)

Il produttore di batterie LG Energy Solution il 19 maggio annuncia di aver firmato un contratto di fornitura di concentrato di litio con la società australiana Green Technology Metals. Green Technology Metals possiede e gestisce quattro miniere di litio nella regione nordamericana. Attraverso un investimento azionario del 7,89% l’azienda della Corea del Sud si assicurerà il 25% del concentrato di litio complessivamente prodotto dalla società australiana per un periodo di cinque anni. Inizialmente, LG Energy Solution si rifornirà di concentrato di litio proveniente dalla miniera di Seymour di Green Technology Metals in Canada e si garantirà l’approvvigionamento dalle miniere rimanenti in futuro. La miniera di Seymour contiene circa 10 milioni di tonnellate di riserve di litio. I partner hanno concordato che qualora nel corso del tempo Green Technology Metals dovesse sviluppare e avviare un impianto di conversione di idrossido di litio, allora i coreani riceveranno il materiale in quel formato, piuttosto che il concentrato come attualmente previsto. L’azienda estrattiva utilizzerà le risorse economiche rese disponibili dall’accordo nello stesso sviluppo del sito di Seymour.

Ford raggiunge una serie di accordi per acquistare litio da attività basate tra Canada e Cile: con Albemarle, il principale produttore mondiale, la cilena SQM e la canadese Nemaska Lithium, secondo annunci separati. Il CEO Jim Farley indica di non ritenere l’estrazione ma la raffinazione e il trattamento della materia prima il “fattore limitante”. Gli ultimi accordi includono: Albemarle fornisce oltre 100.000 tonnellate di idrossido di litio per le batterie di circa 3 milioni di veicoli elettrici Ford a partire dal 2026 e fino al 2030. SQM garantisce la fornitura di carbonato e idrossido di litio per batterie che aiuteranno i veicoli Ford a qualificarsi per i crediti d’imposta sui consumatori inclusi nell‘Inflation Reduction Act. La canadese Nemaska Lithium fornisce fino a 13.000 tonnellate di idrossido di litio all’anno, con Ford che diventa il primo cliente dell’azienda sostenuta dal governo del Quebec e da Livent. EnergySource Minerals e Compass Minerals forniscono prodotti al litio che prevedono di produrre rispettivamente in California e Utah, a partire dal 2025. Il gruppo del Michigan ha praticamente definito e messo al sicuro la capacità mineraria e di elaborazione di precursori necessari a raggiungere il suo obiettivo di produzione del 2026, ha detto Farley.

***** GIUGNO *****

BRITISH LITHIUM, EUROPEAN LITHIUM, IMERYS, OBEIKAN

In Arabia Saudita sorgerà un altro impianto di raffinazione del litio, costruito come parte di una joint venture tra la società mineraria European Lithium e il gruppo industriale saudita Obeikan Group. L’impianto, che è stato annunciato da European Lithium il 2 giugno in un comunicato ad hoc per l’autorità di borsa australiana presso cui la compagnia è quotata, utilizzerà il metallo estratto in Austria nell’ambito di un contratto di fornitura esistente con BMW per fornire 9.000 tonnellate di idrossido di litio lavorato all’anno alla casa automobilistica tedesca a partire dal 2027, secondo le informazioni ottenute dal Financial Times. European Lithium e Obeikan manterranno ciascuna una partecipazione del 50% nell’impianto, che dovrebbe costare tra i $350 e i $400 milioni. La produzione del primo idrossido di litio raffinato dovrebbe iniziare nel 2026. Sarà il secondo impianto di lavorazione del litio in Arabia Saudita, accanto a quello della società australiana di materiali per batterie EV Metals Group.

• Il gruppo francese di minerali e metalli industriali Imerys entra in una stretta collaborazione con la startup British Lithium nel più grande giacimento di litio del Regno Unito. Il giacimento è in via di realizzazione in Cornovaglia, all’interno di cave di caolino esistenti su cui il colosso transalpino già possiede i diritti estrattivi. Imerys contribuirà con le sue risorse al progetto, per una partecipazione dell’80% nella joint venture. Da parte sua, British Lithium contribuirà con la sua tecnologia di lavorazione del litio sviluppata a partire dal 2017 e che ha creato un portafoglio di brevetti nazionali ed internazionali, oltre all’impianto pilota costruito in loco, per una quota del 20%. Il sito in Cornovaglia è stimato avere un potenziale di 161 milioni di tonnellate, con un grado di ossido di litio allo 0,54%, che consente di prevedere “una vita in miniera di oltre 30 anni”, secondo le dichiarazioni di Imerys. Questo progetto minerario sarà conforme allo standard “Irma”, con standard sociali e ambientali elevati. L’obiettivo delle società è diventare il “primo produttore integrato di carbonato di litio per batterie” del Regno Unito. La produzione dovrebbe iniziare nel 2028, con l’ambizione di raggiungere 20.000 tonnellate di carbonato di litio equivalente all’anno. Questo è sufficiente per equipaggiare 500.000 auto elettriche l’anno entro la fine del decennio, che rappresenta un terzo della domanda di batterie stimata del paese entro il 2030. Roderick Smith, presidente di British Lithium, lo ha salutato come una “pietra miliare” per l’intera industria delle batterie al litio e l’ingresso dei francesi è stato valutato positivamente dall’esecutivo di Londra, che provvederà anche sostegno finanziario dall’agenzia per l’innovazione del Regno Unito e dal fondo di supporto all’elettrificazione dei veicoli.

***** LUGLIO *****

CAMYEN, LG ENERGY SOLUTION, SQM, ZIJIN MINING, YPF

• Il produttore di celle LG Energy Solution aumenta significativamente il suo ordine dal produttore di litio SQM. I coreani ora vogliono acquistare quasi il doppio dei prodotti al litio compatibili con le batterie durante la durata del contratto. Il contratto firmato nel 2021 per 55.000 tonnellate fino al 2029 sarà sostituito da un nuovo contratto che prevede la fornitura di oltre 100.000 tonnellate di carbonato di litio e idrossido di litio per batterie entro il 2029. Già l’ordine precedente rendeva il gruppo coreano il cliente più importante di SQM. Nel corso dell’anno passato SK On, secondo produttore sudcoreano di celle da montare su veicoli elettrici per volumi globali attualmente, ha firmato un altro contratto di fornitura di litio con SQM per un massimo di 57.000 tonnellate per un periodo di cinque anni.

• La cinese Zijin Mining Group è in trattative avanzate per costruire un impianto in Argentina che trasformerà parte delle riserve di litio della nazione in catodi utilizzati per produrre batterie per veicoli elettrici. Zijin ha accettato di collaborare con Camyen, la compagnia mineraria provinciale di Catamarca e un’unità della società energetica statale YPF. L’impianto produrrebbe 50.000 tonnellate all’anno per catodi LFP, con operazioni che inizieranno già il prossimo anno. La miniera di litio Tres Quebradas a Catamarca dovrebbe entrare in funzione nel quarto trimestre. Le parti non hanno commentato l’indiscrezione di Bloomberg. Il progetto guidato da Zijin arriverebbe in un momento in cui la corsa alla scoperta del litio del Sud America sta aprendo un nuovo fronte nel tiro alla fune globale tra Cina e Stati Uniti. La casa auto cinese Chery vuole costruire un impianto di veicoli elettrici e batterie da $400 milioni in Argentina, mentre la provincia di Jujuy ha dichiarato di essere in trattative con azeinde cinesi per produrre catodi lì. L’Argentina sta cercando di ottenere l’accesso ai nuovi crediti d’imposta sui veicoli elettrici del presidente Biden nonostante non abbia i requisiti di partner di libero scambio degli Stati Uniti. Oltre al progetto con Zijin, Camyen e YPF hanno collaborato all’esplorazione di Catamarca: Livent fornirà litio dalla stessa provincia a una piccola fabbrica di celle gestita da YPF, che guida lo sviluppo delle competenze nazionali di settore..

***** AGOSTO *****

ATERIAN, POWER MINERALS, RIO TINTO, SUMMIT NANOTECH

• Il secondo gruppo estrattivo globale, Rio Tinto, mette il naso anche in Ruanda con un investimento earn-in e un accordo di joint venture con Aterian per sviluppare litio e sottoprodotti attraverso la licenza del progetto HCK. Rio Tinto può investire fino a $7,5 milioni in due fasi sulla licenza che copre 2.750 ettari nel sud del Ruanda. In cambio, Aterian ha concesso a Rio Tinto un rendimento netto dello smelter del 2% sul progetto limitato a $50 milioni. L’investimento potrà sfociare in una futura joint venture tra Rio Tinto e Kinunga Mining, che detiene la licenza per il progetto HCK. Aterian detiene una partecipazione del 70% in Kinunga Mining. L’accordo garantisce inoltre a Rio Tinto un’opzione esclusiva per investire negli altri due progetti di Aterian in Ruanda. Aterian ha identificato 19 zone separate di pegmatiti con litio, cesio e tantalio attraverso il progetto, ben collegato alle infrastrutture locali. La decisione di Rio di collaborare con Aterian evidenzia il crescente interesse del colosso minerario per i metalli delle batterie, parzialmente depresso l’anno scorso, dopo che la Serbia ha revocato la licenza per il progetto di litio Jadar da $2,4 miliardi. Rio Tinto ha acquistato in seguito il progetto di litio Rincon in Argentina, dove ha affrontato però un tasso di inflazione di oltre il 100% nell’ultimo anno.

• La canadese Summit Nanotech e l’australiana Power Minerals annunciano di aver stipulato un accordo vincolante che le condurrà a costituire una joint venture per accelerare la produzione di litio attraverso la proprietà e lo sviluppo di asset condivisi presso il Salar de Incahuasi, sito argentino nel quale sono presenti salamoie di alta qualità con concentrazioni di litio costanti e un basso profilo di impurità, vicino a siti estrattivi delle concorrenti Allkem e Ganfeng Lithium. Le salamoie di Incahuasi secondo i partner si attagliano perfettamente alla tecnologia sostenibile DLE (estrazione diretta del litio) denominata DenaLiTM da Summit, un processo brevettato che estrae il litio dalla salamoia utilizzando una soluzione proprietaria di recupero dell’acqua e assorbente. L’accordo, quindi, mira a combinare il processo tecnologico proprietario di Summit con l’esperienza di Power nell’esplorazione sistematica e nello sviluppo di progetti per giungere a fornire grandi volumi di litio di alta qualità. Il progetto Salta comprende otto contratti di locazione mineraria situati nella provincia di Salta, nel nord-ovest dell’Argentina. Il sito copre 15.890 ettari su sette diversi laghi salati con potenziale presenza di salamoie di litio. Secondo Mena Habib, CEO di Power, l’accordo con Summit segna il primo di molti potenziali accordi simili attraverso i quali la sua azienda convaliderà le prestazioni della tecnologia DLE su larga scala per una rapida implementazione futura in altre aree ricche di litio in Sud America.

***** SETTEMBRE *****

GLENCORE, TANTALEX LITHIUM RESOURCES

• La canadese Tantalex Lithium Resources stringe un accordo col colosso delle materie prime e del trading Glencore che riguarda litio proveniente dal suo progetto Manono Lithium Tailings nella Repubblica Democratica del Congo. Tantalex è impegnata nell’acquisizione, esplorazione, sviluppo e distribuzione di litio, stagno, tantalio e altri minerali in Africa. Le sue risorse concentrate sul litio riguardano l’area di Manono con il Manono Lithium Tailings Project e il Pegmatite Corridor Exploration Program. L’aspetto interessante del primo progetto, è che punta ad aree che sono un’eredità della storica estrazione dello stagno nella zona e l’obiettivo è estrarre minerali importanti da 105 milioni di tonnellate di scarti presenti in 11 discariche litio, ma anche stagno e tantalio. Glencore provvederà a sostenere parte del finanziamento delle spese in conto capitale (fino a un terzo) per il progetto Manono Lithium Tailings. La transazione è soggetta a varie condizioni, tra cui l’esecuzione di accordi definitivi e il completamento della due diligence da parte di Glencore.

***** OTTOBRE *****

CODELCO, ECOPRO, IONEER, LITHIUM POWER INTERNATIONAL, PIRRA LITHIUM, SQM

• Il 17 ottobre la società statale Codelco accetta di pagare $233 milioni per acquisire Lithium Power International (l’accordo dovrà essere approvato dagli azionisti della società australiana all’inizio del 2024), una mossa con cui il gruppo minerario cileno punta a sbloccare la produzione di litio nel deserto salino di Maricunga. Per rafforzare la partecipazione nazionale all’industria del litio del paese Codelco acquisirà tutto il circolante di LPI a 0,57 dollari australiani per azione per accedere alla proprietà nel nord del Cile, che si ritiene sia la seconda più grande risorsa di litio della nazione. La società australiana ha già ottenuto l’approvazione ambientale per il progetto, ma Codelco detiene l’unica licenza governativa speciale concessa per produrre litio dalla salina. L’azienda australiana ha dichiarato che il suo maggiore azionista, Minera Salar Blanco, che possiede il 28,25% delle azioni in circolazione, sostiene l’accordo. Codelco finanzierà l’acquisizione dalle risorse esistenti nonostante il suo recente declassamento da parte di Moody’s per gli enormi impegni di investimento nelle sue attività esistenti nel rame e debiti per un totale di $20 miliardi. Codelco è anche in trattative per acquistare una quota di maggioranza nelle operazioni di SQM ad Atacama, la più grande del Cile, che contiene circa il 40% delle riserve mondiali di litio. Codelco ha dichiarato di aspettarsi di raggiungere un accordo entro la fine dell’anno.

• Il gruppo cileno SQM acquista una partecipazione del 30% salendo al 40% totale nell’australiana Pirra Lithium, nata a marzo dalla combinazione di alcune attività esplorative detenute da Calidus Resources e Haoma Mining. SQM si sta espandendo in Australia, dopo aver siglato a luglio un accordo con Tambourah Metals che copre il progetto Julimar North dell’impresa mineraria in Western Australia. È anche entrato in aziende più piccole in tutta l’Australia tra le quali Kalamazoo Resources e Dart Mining. Per il secondo produttore globale di litio l’esborso previsto è di 3 milioni di dollari australiani ($1,9 milioni) al prezzo di 0,20 dollari australiani ciascuna, da usare per attività di esplorazione, ha affermato Calidus, che possedeva Pirra in parti uguali con Haoma. Con terreni per oltre 1.411 km2 nell’area di Pilbara, Pirra avrà ora i fondi per far progredire rapidamente l’esplorazione di questi asset, in particolare i depositi di litio di Spear Hill e Northampton e la campionatura a Tabba Tabba South nel West Pilbara. La società detiene anche una quota paritaria con Wesfarmers nel progetto sul litio di Mt. Holland, che dovrebbe entrare in funzione entro la seconda metà del 2024 e produrre fino a 50.000 tonnellate all’anno di idrossido di litio.

• I precedenti investimenti del produttore sudcoreano di materiali attivi e precursori per batterie EcoPro in Ioneer a fine ottobre diventano un accordo di programma firmato dalla controllata EcoPro Innovation per sviluppare il progetto a basse emissioni sul litio (e il boro) Rhyolite Ridge in Nevada. Le due società intendono collaborare nella ricerca e sviluppo della tecnologia innovativa dell’azienda australiana per estrarre il litio dall’argilla e produrre idrossido di litio. Una volta che la ricerca e sviluppo avrà esito positivo, EcoPro Innovation e Ioneer intendono perseguire la costruzione di un impianto di conversione dell’idrossido di litio in Nord America. Se l’impianto verrà costruito, Ioneer fornirà gratuitamente argilla di litio dalla miniera del Nevada a EcoPro Innovation e condividerà i profitti derivanti dalla produzione. Il sito del Nevada contiene una quantità stimata di 77,4 milioni di tonnellate di argilla di litio, materiale per il quale la tecnologia per rimuovere le impurità ed estrarre il litio ad elevata purezza è fondamentale. Si stima sia possibile produrre circa 1 milione di tonnellate di idrossido di litio da 77,4 milioni di tonnellate di argilla di litio. EcoPro Innovation dall’ottobre 2021 gestisce un impianto di produzione commerciale per 13.000 tonnellate di idrossido di litio di elevata purezza, derivato da carbonato di litio industriale e litio riciclato. Sta inoltre costruendo un secondo stabilimento all’interno del polo produttivo coreano di Pohang con obiettivo di produzione in scala per febbraio 2024.

***** NOVEMBRE *****

DoE, MOBIL LITHIUM

• Poche le sorprese nell’annuncio del 13 novembre di Exxon Mobil sull’ingresso del gruppo nell’attività estrattiva del litio, che avverrà attraverso una nuova consociata battezzata Mobil Lithium. L’unica differenza rispetto alle anticipazioni dei giorni scorsi è che la tanto attesa strategia aziendale intende avviare la produzione di metallo bianco in Arkansas dal 2027, non entro il 2026. L’espansione della major petrolifera avviene sulla scia di tecnologie emergenti che mirano a incrementare la produzione globale del metallo filtrandolo dai depositi di salamoie presenti in tutto il mondo e fornendolo ai produttori di batterie desiderosi di nuove, stabili forniture e tanto più attraenti se non in contrasto con la legge protezionistica americana IRA. Exxon aveva inventato la batteria agli ioni di litio negli anni ’70 quando nel suo centro ricerche c’era il premio Nobel M. Stanley Whittingham, ma si era allontanata dalla tecnologia per i problemi di sicurezza poi risolti nel tempo da Sony e altri. Gli americani prevedono di iniziare a produrre almeno 10.000 tonnellate l’anno di litio col partner Tetra Technologies. La produzione iniziale sarebbe più o meno equivalente alla quantità media necessaria per produrre 100.000 batterie per veicoli elettrici. Ma il contenuto totale a cui guarda Mobil Lithium sarebbe molto superiore, secondo la stampa finanziaria: 4 milioni di tonnellate di LCE, adeguate a 50 milioni di veicoli elettrici. Reuters e Wall Street Journal avevano già riferito quest’anno che Exxon aveva accettato di sviluppare oltre 6.100 acri ricchi di litio in Arkansas con Tetra, che produce prodotti chimici per il trattamento e il riciclo delle acque. Exxon ha perforato pozzi in Arkansas quest’anno per studiare la vasta Formazione Smackover, un’area che si estende dalla Florida al Texas e trabocca di salamoie ricche di litio e bromo. Questi sali che per chi perfora pozzi di petrolio sono un grande problema, attirano invece chi deve fornire batterie e altre industrie chimiche. Exxon Mobil avrebbe anche testato una tecnologia non meglio precisata di estrazione diretta del litio (DLE) dalle acque sotterranee che sarà cruciale per le operazioni commerciali, secondo una fonte dell’agenzia Reuters. Il CEO del colosso dell’energia Darren Woods aveva definito in ottobre il settore del litio come “abbastanza promettente” durante una call con gli azionisti. Oltre al partenariato con Tetra, controlla altri 100.000 acri in Arkansas che ha comprato quest’anno da Galvanic Energy.

Nei pressi di Magnolia, Arkansas, prenderanno vita le attività estrattive iniziali della divisione Mobil Lithium di Exxon Mobil (credito grafico: United States Geological Survey)

• Il 28 novembre il DoE (dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti) pubblica la conferma ufficiale della sua analisi riguardante il potenziale dell’area del Salton Sea. In base ai risultati, contiene circa 18 milioni di tonnellate di litio, in valore equivalenti a fino a $540 miliardi e sufficienti ad alimentare oltre 375 milioni di batterie di veicoli elettrici; la scoperta potrebbe spostare gli Stati Uniti verso l’autosufficienza su questo minerale critico, riducendo la dipendenza dalle importazioni e migliorando la sicurezza energetica nazionale. Secondo Jeff Marootian, Principal Deputy Assistant Secretary for Energy Efficiency and Renewable Energy presso il DoE, il risultato conferma l’opportunità unica di costruire un’industria nazionale del litio in casa, espandendo al contempo la produzione di elettricità pulita e flessibile. Il DoE ha rivelato che se ora presso il Salton Sea esiste una Known Geothermal Resource Area (KGRA) di circa 400 MW di capacità di generazione di elettricità geotermica attualmente installata, il potenziale dell’area potrà raggiungere un massimo di 2.950 MW. Secondo lo studio del DoE la geologia del sottosuolo e l’attività geotermica combinate nel KGRA del Salton Sea si traducono in concentrazioni di litio tra le più alte contenute nelle salamoie geotermiche globali conosciute. Presso il Salton Sea si lavora su tecnologia meno impattante: l’estrazione diretta del litio (DLE) che mira a estrarre ~90% del litio rispetto a valori di circa il 50% di chi utilizza stagni convenzionali come in Sudamerica. Potranno raccogliere il metallo in pochi giorni, molto più velocemente dell’anno necessario per estrarre il metallo dai bacini di evaporazione convenzionali e dalle miniere a cielo aperto. L’estrazione diretta del litio comporta anche il riciclo dell’acqua dolce e limita l’uso di acido cloridrico.

***** DICEMBRE *****

AZURE MINERALS, CODELCO, HANCOCK PROPSECTING, SQM

• A metà dicembre Hancock Prospecting (controllata dalla miliardaria Gina Rinehart) collabora con la cilena SQM per fare un’offerta da 1,7 miliardi di dollari australiani ($1,14 miliardi) per la giovane società australiana Azure Minerals. L’offerta di 3,70 dollari australiani per azione dei due maggiori azionisti di fatto è più alta del 5,1% rispetto alla precedente offerta solitaria di SQM di 3,52 dollari australiani per azione. Azure Minerals dichiara che il suo consiglio di amministrazione ha sostenuto all’unanimità la proposta e incoraggiato gli azionisti a sostenerla. L’accordo offre al secondo maggior produttore di litio al mondo un punto d’appoggio nel paese con la maggior produzione globale di litio, inclusa una partecipazione nel promettente Andover Project che la startup australiana sta sviluppando e una partnership con Hancock, che dispone di infrastrutture ferroviarie ed esperienza contentale nello sviluppo di miniere. Collaborando con Rinehart, che aveva acquisito una partecipazione di oltre il 18% in Azure nel mese di ottobre, SQM ha superato un importante ostacolo all’operazione: possiede già una quota del 19,4%. Gli analisti vedono il legame di Rinehart e SQM come una replica del copione della precedente collaborazione della miliardaria col colosso minerario Rio Tinto, che ha aiutato il gruppo australiano a costruire il know-how relativo al settore del minerale di ferro per la propria azienda. Due dei principali azionisti di Azure, Creasy Group, che detiene il 12,8%, e Delphi Group, col 10,2%, hanno confermato che intendono vendere tutte le loro azioni in assenza di una proposta superiore, secondo Hancock.

• A pochi giorni dalla chiusura del 2023 il presidente cileno Gabriel Boric può festeggiare la formazione di una nuova partnership sul litio controllata dal governo che fonde le attività della statale Codelco col gruppo estrattivo SQM e plasmerà il futuro sviluppo e la produzione del metallo nel Salar de Atacama, in un accordo che prenderà il via nel 2025 e durerà fino al 2060. I termini attribuiscono a Codelco il controllo di maggioranza in linea coi piani del presidente annunciati ad aprile per rafforzare il controllo statale sul litio per generare benefici più ampi dall’aumento della domanda e consentono solo a partenariati pubblico-privato di partecipare al suo sfruttamento. Atacama situata nel nord del Cile è sede del 90% delle riserve di litio della nazione, che ha le più grandi riserve accertate al mondo per questo minerale. Nell’ambito dell’accordo di programma annunciato il 27 dicembre è prevista una transizione tra l’attuale contratto di locazione di SQM che scade alla fine del 2030, e il contratto di locazione di Codelco sulla stessa area che va dal 2031 al 2060. La nuova società sarà responsabile della produzione di carbonato di litio e idrossido di litio sulle proprietà che SQM attualmente affitta dall’Ufficio statale per lo Sviluppo del Cile. SQM ha dichiarato che fornirà asset, conoscenze e l’organico della sua attività nel settore del litio, mentre Codelco contribuirà con il leasing e un’ulteriore quota di produzione e vendita. Come parte dell’accordo, Codelco fornirà l’autorizzazione alla vendita per ulteriori 165.000 tonnellate di carbonato di litio equivalente (LCE) da utilizzare entro il 2031. Codelco autorizzerà anche ulteriori 135.000 tonnellate di LCE per il nuovo ente pubblico-privato durante la sua fase iniziale, ma a condizione di aumentare la produzione.

• END

Credito foto di apertura: ufficio stampa Snow Lake Lithium