AUTOMAZIONE

Sarà proibito in California il marketing sulla terminologia «FSD» o «Full Self-Driving»

Dal 1 gennaio 2023 lo stato del Pacifico vieterà alle case auto di denominare o commercializzare ingannevolmente un’auto come a guida autonoma, qualora munita di sole funzionalità di automazione parziale

Come se non bastassero i problemi che si sono accumulati nel 2022 per Elon Musk, dalla gestione complicata di Twitter al calo costante e apparentemente senza freni della quotazione di borsa di Tesla, un altro pilastro della strategia per generare valore attorno alla casa auto leader nelle vendite globali di auto elettriche ha da poco ricevuto un brutto colpo in California.

Proprio in quello che era il suo terreno più fertile prima di scoprire la Cina, è infatti stata convertita in legge con la controfirma del governatore Gavin Newsom la proposta numero 1398, prima firmataria la senatrice di Long Beach Lena A. Gonzalez.

Il Senato dello stato del Pacifico decreterà così la fine (almeno entro i suoi confini) della legittimità di chiamare FSD o Full Self Driving il sistema di assistenza alla guida che da quest’anno è accessibile a tutti gli americani e californiani che hanno sborsato $15.000 per averlo sulla loro Tesla.

In Europa il problema è stato meno sentito rispetto a quanto avvenuto negli Stati Uniti anche per la nomenclatura. Se consultate il sito web Tesla in italiano trovate indicate le funzioni di Autopilot, Autopilot avanzato e Guida autonoma al massimo potenziale: di FSD non vi è menzione e la casa auto scrive esplicitamente che tutte “richiedono la supervisione attiva del conducente e non consentono la guida autonoma del veicolo“.

Il “FSD”, livello superiore dell‘Autopilot e in grado di condurre le Tesla in qualsiasi strada, urbana o extra-urbana con la supervisione costante di chi è seduto al volante, è oggetto di numerose inchieste delle authority americane del traffico e della sicurezza e ancora recentemente (il giorno del Ringraziamento) a uno dei suoi discussi problemi è stato imputata una collisione tra otto veicoli nell’area del celebre Bay Bridge di Sna Francisco che ha causato 18 feriti, quando avrebbe improvvisamente fatto frenare una Tesla.

La nuova legge della California non entra negli aspetti relativi alla sicurezza del FSD né sulla sicurezza veicolare in sé, ambito in cui peraltro Tesla non ha avuto particolari motivi di attrito: anzi ha ricevuto riconoscimenti, come quest’anno le 5 stelle Euro NCAP per il SUV Model Y e la nuova generazione Model S.

Quello che prevede la nuova legge dal 1 gennaio, è il vietare ogni forma di quello che alcuni esperti definiscono autonowashing: ossia camuffare come sistema ad elevata automazione che non richiede interventi umani (i Livelli 4 e 5 della tassonomia SAE) tecnologia che tale non è.

Un tema attorno al quale si dibatte almeno dalla metà degli Anni ’10, quando la promessa dei robotaxi su tutte le strade sembrava ottimisticamente dietro l’angolo. Come fa notare Philip Koopman, un esperto di sistemi di sicurezza stradale e di automazione della Carnegie Mellon University, per il FSD si tratta di “automazione parziale della guida”, anche definita come automazione di Livello 2 SAE.

Koopman è stato tra gli accademici e gli organismi critici sulla liberalità con cui Musk gestisce l’automazione della guida, e per questo in passato è stato bersaglio dell’esercito di fan Tesla (e troll) tanto da arrivare a decidere di chiudere il profilo personale su Twitter.

La decisione dei legislatori di Sacramento dovrebbe costringere Tesla a cambiare il nome “Full Self Driving” in qualcos’altro. La nuova legge proibirà ai concessionari e ai produttori della California di “denominare o commercializzare ingannevolmente un’auto come a guida autonoma se è dotata solo di funzionalità di automazione parziale che richiedono ancora ai conducenti umani di prestare attenzione e gestire la guida”.

L’attuale formulazione della legge indica che “un produttore o un rivenditore non deve nominare alcuna funzione di automazione parziale della guida, né descrivere alcuna funzione parziale di automazione della guida nei materiali di marketing, utilizzando un linguaggio che implichi o induca altrimenti una persona ragionevole a credere che la funzione consenta il veicolo per funzionare come un veicolo autonomo, come definito nella Sezione 38750, o altrimenti ha funzionalità non effettivamente incluse nella caratteristica”.

La legge californiana peraltro non ha ritenuto di affrontare i problemi e gli interrogativi collegati all’utilizzo di clienti Tesla nelle vesti di collaudatori di un sistema ancora beta, da perfezionare. Si tratta però di un passo che affronta problemi che sono sorti man mano agli utenti della tecnologia di automazione dei veicoli passeggeri venivano proposte nuove funzionalità, che hanno creato confusione sulle capacità tecnologiche a causa di nomi di fuorvianti e campagne pubblicitarie (e non hanno riguardato solo la casa auto texana).

Come ha fatto notare Koopman, Tesla potrebbe risolvere il problema denominando l’FSD come una piattaforma di Livello SAE 3/4, e specialmente per le capacità di gestire le autostrade o superstrade questo sarebbe probabilmente giustificato, visto che lì molti addetti ai lavori lo valutano migliore del Super Cruise GM o del Blue Cruise Ford, commercializzati come di Livello 2 SAE. Così la nuova legge non si applicherebbe più al sistema FSD Tesla.

Ma in questo caso Tesla dovrebbe ritirare l’abilitazione universale che ormai ha esteso a tutta la clientela nordamericana, con una goffa marcia indietro. Poi dovrebbe registrarsi per avere i permessi di test nello stato e infine rassegnarsi anche a sottoporre report dettagliati alla motorizzazione della California DMV sui difetti e disingaggi del suo FSD.

La formulazione della nuova legge potrebbe anche vietare l’uso di una fase “beta” che indica che una funzionalità venduta non implementa ancora tutte le funzionalità per cui il cliente sta pagando nella frase “altrimenti ha funzionalità non incluse nella funzionalità”.

Non è escluso che con la legislazione che i rappresentanti della California hanno approvato, un Autopilot “beta” o un FSD “beta” potrebbero avere in futuro problemi anche dopo un cambio di nome, se le loro funzionalità fossero incomplete.

Questo metterà la parola fine alla politica Tesla? Riteniamo di no: dopotutto nella solitamente rigidissima Germania la scorsa estate la Corte Federale di Giustizia ha deciso che l’azienda può continuare a fare riferimento alle capacità del suo sistema di assistenza alla guida e alla guida autonoma nella sua pubblicità.

Wettbewerbszentrale, l’authority tedesca che vigila sulle pratiche anti-concorrenziali, aveva presentato un reclamo al riguardo, ma un portavoce del tribunale ha affermato che la denuncia è stata respinta il 28 luglio, e quindi Tesla può continuare a utilizzare le frasi “pieno potenziale per la guida autonoma” e “pilota automatico incluso” nei suoi materiali pubblicitari tedeschi.

Credito immagine di apertura: screenshot da presentazione Tesla