BUSINESS

7 giorni di novità che trasformano auto e mobilità: 4 – 10 dicembre 2022

I protagonisti della settimana: CATL, Customcells, DHL, Ford Pro, Honda, LeydenJar, Natron Energy, Navistar, TuSimple, Volkswagen

5 dicembre: il gruppo Deutsche Post DHL annuncia la firma con Ford Pro su un memorandum d’intesa per accelerare la diffusione dei furgoni elettrificati utilizzati per le attività globali di logistica. Nell’ambito di questa collaborazione, entro la fine del 2023 Ford Pro doterà Deutsche Post DHL Group di oltre 2.000 furgoni elettrici per le consegne, uno dei maggior contratti di settore finora, rafforzando la sua posizione di leader nell’utilizzo di furgoni elettrici per le consegne dell’ultimo miglio. L’accordo siglato comprende anche una gamma completa di soluzioni per la gestione della flotta elettrica, inclusi l’accesso al software E-Telematics e alle soluzioni per la ricarica, al fine di ridurre i costi e ottimizzare l’efficienza. Azienda leader mondiale nel settore della logistica, Deutsche Post DHL Group è impegnata a rafforzare le sue attività green a protezione del clima che in passato l’avevano vista diventare anche costruttore di veicoli, acquisendo un produttore tedesco di furgoni al 100% elettrici, StreetScooter, attività in seguito accantonata. Nei prossimi dieci anni investirà €7 miliardi nell’ambito della sua strategia verso una logistica a emissioni zero. Deutsche Post DHL Group punta a una quota del 60% di veicoli elettrici utilizzati per le consegne a zero emissioni entro il 2030, anche grazie al supporto della gamma di veicoli elettrificati di Ford Pro, tra cui l’E-Transit.

5 dicembre: chiusura anticipata per la collaborazione tra la società che sviluppa tecnologia di guida autonoma avanzata per camion TuSimple e il produttore di veicoli commerciali Navistar. Lo stop segue una sorta di guerra societaria intestina che ha visto rimuovere e poi tornare in sella Cheng Lu, CEO di TuSimple, seguito al predecessore e co-fondatore Xiaodi Hou, dopo un’indagine che aveva sollevato dubbi sulla condivisione di informazioni tecnologiche con Hydron, società cinese di camion a idrogeno. Adesso TuSimple sembra concentrata sul mettere ordine in casa e sull’attenzione ricevuta dalla Securities and Exchange Commission e del Committee on Foreign Investment negli Stati Uniti. Quest’ultima indagine riguardava un investimento di Sun Dream, un’affiliata di Sina Corporation, che gestisce la più grande piattaforma di microblogging: Weibo. Il CFIUS ipotizzava che l’investimento rappresentasse una minaccia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, spingendo TuSimple a prendere in considerazione la vendita della sua divisione cinese, secondo quanto riferito durante l’ultima presentazione trimestrale della società. L’accordo tra TuSimple e Navistar per sviluppare e produrre congiuntamente mezzi pesanti autonomi appositamente costruiti entro il 2024 era iniziata due anni fa. Poco dopo la casa madre Traton aveva acquistato una quota non precisata e risulta ancora azionista.

7 dicembre: il gruppo Volkswagen conferma un investimento pluriennale di €460 milioni nello stabilimento storico di Wolfsburg che servirà a creare la linea di produzione di nuovi veicoli elettrici, oltre ai modelli ID4 e ID5 già assegnati all’impianto. A partire dal 2026 nasceranno grazie alla seconda generazione dell’attuale piattaforma elettrica (che già supporta oltre 670.000 veicoli immessi sulle strade) e battezzata MEB+. Pertanto appaiono fondate le voci recenti che indicavano per la nuova piattaforma SSP lo slittamento a fine decennio, così come il varo del progetto Trinity per un veicolo “progettato attorno al software” non riguarda più il 2026 ma anni a seguire, forse. A marzo il board aveva approvato un investimento da €2 miliardi per Wolfsburg, per affiancare al tradizionale impianto uno tutto nuovo interamente dedicato ai veicoli costruiti sui pianali SSP: avrebbe dovuto sorgere nella vicina area di Warmenau. Se a breve termine Wolfsburg sarà coinvolta dal facelift di ID3 (nella foto di apertura), dal 2026 dovrebbe invece uscire dalla rinnovata fabbrica una nuova generazione ID appunto resa possibile dai pianali MEB+ e dalle batterie unificate prodotte in Germania a Salzgitter, in grado di assicurare autonomia massima fino a 700 chilometri e una potenza di ricarica fino a 200 kW in grado di abbreviare i tempi di attesa. Resta in ballo la scelta di creare una possibile nuova ID.Golf oppure una alternativa ID.Tiguan.

8 dicembre: Honda ha firmato un accordo di fornitura con CATL per ricevere celle per le batterie di auto elettriche in Cina con un volume totale di 123 GWh distribuito su sette anni. Le prime consegne sono previste per il 2024. La fornitura destinata alla gamma elettrica E:N della casa giapponese proverrà dalla Gigafactory attualmente in costruzione a Yichun, nella provincia di Jiangxi. Honda non fornisce informazioni sull’entità economica dell’ordine, né sulle specifiche tecniche delle celle. La scorsa estate Honda aveva confermato che avrebbe costituito una joint venture di cui detiene una quota del 50% coi partner cinesi Dongfeng e GAC per raggruppare l’acquisto di batterie per veicoli elettrici da CATL. Il business plan dedicato alla Cina prevede per Honda il lancio di dieci modelli elettrici entro il 2027 attraverso le sue joint venture con GAC e Dongfeng. I partner si conoscono già bene: un primo accordo globale sulla cooperazione nel settore delle batterie risale all’estate del 2020, quando la casa automobilistica giapponese aveva acquisito l’1% del capitale azionario CATL.

8 dicembre: Customcells ha completato un round di finanziamento Serie A che le ha permesso di raccogliere €60 milioni di fondi freschi per espandere le attività nell’elettrificazione del trasporto aereo, intensificare ricerca e sviluppo e promuovere l’internazionalizzazione. L’azienda diretta da Dirk Abendroth ha coinvolto Climate-Tech-Wagniskapitalgeber World Fund e Abacon Capital, oltre agli investitori pre-esistenti Porsche, Vsquared Ventures, 468 Capital e Primepulse. Per il settore delle celle destinate all’aerospaziale Customcells guarda a prodotti significativamente più potenti rispetto alla concorrenza e alle certificazioni dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea (EASA) e dell’americana Federal Aviation Administration (FAA). In collaborazione col produttore di impianti Manz, Customcells sviluppa già capacità produttiva di celle di batterie agli ioni di litio per i clienti del settore dell’aviazione. Dispone inoltre di un ordine dalla startup tedesca degli EVTOL Lilium. Secondo Abendroth, questo è un mercato che promette quantità molto più piccole, ma margini significativamente più alti rispetto al settore automobilistico. L’azienda resta impegnata in un impianto di produzione di batterie per auto elettriche a Reutlingen-Nord/Kirchentellinsfurt in costruzione da ottobre nella joint venture con Porsche battezzata Cellforce Group.

8 dicembre: United Airlines ha effettuato un investimento in Natron Energy. La compagnia aerea statunitense non guarda all’elettrificazione degli aerei ma a quella dell’infrastruttura di terra a cui il lavoro di Natron Energy sulle batterie agli ioni di sodio potrà dare un sostanziale impulso. L’investimento (di entità non divulgata) United ha in mente gli oltre 12.000 veicoli di supporto a terra, circa un terzo già elettrici. Le celle agli ioni di sodio potrebbero essere utilizzate per supportare una serie di applicazioni: come ricarica di apparecchiature elettriche di supporto a terra e anche gli aerei elettrici futuri (EVTOL), nonché stabilizzare la domanda di elettricità nelle operazioni aeroportuali. Natron prevede di utilizzare i fondi per accelerare la produzione nel suo stabilimento di Holland, Michigan, avviando la produzione in serie di batterie agli ioni di sodio nel 2023. La capacità assorbita non è chiarita nella nota ufficiale. Colin Wessells, CEO Natron, ha sottolineato che le sue batterie basate su analoghi del Blu di Prussia forniranno l’alta potenza richiesta per le apparecchiature di servizio a terra su brevi distanze e, a differenza delle celle agli ioni di litio, non essendo infiammabili potranno essere utilizzate nella massima sicurezza accanto agli aeromobili.

9 dicembre: LeydenJar si è assicurata un finanziamento determinante per costruire la sua prima fabbrica per la produzione di anodi in puro silicio. La società investirà €60 milioni nella costruzione di “Plant One”, €30 milioni dei quali provenienti da una linea di credito della Banca Europea per gli Investimenti. L’impianto avrà una capacità produttiva di 100 MWh. LeydenJar produce i suoi anodi di silicio attraverso un processo di deposizione di vapore al plasma ad alta produttività, facendo crescere colonne di silicio puro su un substrato di rame. Le lamine spugnose sono porose e flessibili, mitigando efficacemente il problematico rigonfiamento del silicio durante i cicli di litiazione e portano a una elevata capacità dell’elettrodo negativo, con densità di energia fino a 1.350 Wh/l o 380 Wh/kg. LeydenJar, emersa nel 2017 come startup con supporto da vari partner tra cui il gruppo BMW, ha già dimostrato la produzione del suo materiale anodico in un impianto-pilota: il finanziamento della BEI aiuterà a sviluppare e installare una serie di macchine più grandi per dimostrare la produzione unica nel suo genere del materiale anodico su scala industriale. Il resto del finanziamento proviene dai progetti dei clienti di LeydenJar, dalle sovvenzioni precedentemente impegnate e dal round di investimento Serie A da €22 milioni chiuso nel 2021. L’impianto di produzione dovrebbe essere costruito nella provincia del Brabante Settentrionale, creando occupazione a livello locale, e dovrebbe essere pienamente operativo entro il 2026.

Credito immagine di apertura: ufficio stampa Volkswagen Group Italia