BUSINESS

7 giorni di business nella mobilità: 10 – 16 dicembre 2023

Protagonisti della settimana: Customcells, Enevate, General Motors, Komatsu, Panasonic, Posco, Sila, WSP

12 dicembre: il produttore tedesco di batterie CustomCells annuncia un accordo di licenza con la startup californiana Enevate. Lo scopo della partnership è portare la tecnologia delle batterie “XFC-Energy” ad elevata quota di silicio negli anodi di Enevate sui mercati europei e globali, in particolare nel settore dei veicoli elettrici ad alte prestazioni. CustomCells ha già prodotto con successo celle utilizzando la tecnologia del partner e sono iniziate anche le prime discussioni coi “principali OEM” nel campo dell’elettro-mobilità. CustomCells ha anche una analoga alleanza con un’altra startup americana, OneD. Sebbene non venga nominata nella nota stampa di questa settimana, non è un mistero che Enevate ha suscitato l’interesse dei partner dell’Alleanza franco-giapponese, mentre la scorsa primavera Customcells è uscita dalla joint venture Cellforce Group con Porsche con la casa di Stoccarda già detentrice della quota di maggioranza dal 2021 che è sempre più intenzionata a fare in proprio. CustomCells prevede di espandere la propria capacità produttiva a gigawattora nei prossimi anni, ma non è noto in che misura la tecnologia di Enevate verrà utilizzata nella produzione. Secondo Enevate, la tecnologia interna della batteria consente “una ricarica fino a dieci volte più veloce” rispetto alle tradizionali batterie agli ioni di litio. L’azienda cita come ulteriori vantaggi come l’elevata densità energetica, una maggiore sicurezza, prestazioni superiori alle basse temperature e una ridotta impronta di carbonio. La tecnologia Enevate sarà inoltre compatibile con l’infrastruttura di produzione delle batterie esistente, eliminando la necessità di nuovi processi ad alta intensità di capitale.

12 dicembre: General Motors e Komatsu svilupperanno congiuntamente un mezzo da cava alimentato da dispositivi fuel cell, convalidando la tecnologia delle celle a combustibile a idrogeno Hydrotec per il camion da miniera a trazione elettrica 930E, uno dei più grandi e capaci utilizzati nel settore. I partner pensano di confermare così che le celle a combustibile a idrogeno siano molto adatte a fornire propulsione a emissioni zero per applicazioni molto impegnative, partendo dalla ricerca decennale di GM che nel recente passato si è allargata con la stretta collaborazione sull’idrogeno con Honda. Il camion da cava Komatsu 930E ha un carico utile nominale di 320 tonnellate e come gli esemplari dedicati a questa attività in genere opera in una singola miniera per tutta la vita utile: questo semplificherebbe le complessità di allestire stazioni di rifornimento di idrogeno rispetto all’impegno di creare una rete di rifornimento ad esempio su tracciati autostradali. GM e Komatsu mirano a testare il prototipo di veicolo minerario alimentato dai sistemi Hydrotec a metà dell’attuale decennio presso la struttura di ricerca e sviluppo Komatsu dell’Arizona Proving Ground. Il prototipo del camion da cava sarà alimentato da oltre 2 megawatt di moduli Hydrotec. Malgrado la presenza in un settore dalla transizione non facile, gli obiettivi Komatsu sono di una riduzione del 50% delle emissioni globali entro il 2030 e l’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050.

13 dicembre: Sila Nanotechnologies fornirà a Panasonic silicio per gli anodi delle batterie dei veicoli elettrici. La polvere anodica Titan Silicon di Sila è costituita da particelle micrometriche di silicio nano-strutturato e sostituisce la grafite senza richiedere modifiche alle linee di montaggio delle celle. Il silicio è il secondo elemento più abbondante al mondo nella crosta terrestre e il quarzo ad alta purezza utilizzato nella produzione di gas silano viene estratto negli Stati Uniti. La società di Alex Jacobs, Gleb Yushin e Gene Berdichevsky, ex-responsabile delle batterie per la prima Tesla (la Roadster), ha apparentemente domato la tendenza del silicio a espandere utilizzando “telai” di carbonio su scala nanometrica per tenere sotto controllo il silicio. Titan Silicon è un materiale nano-composito”, sottolinea Berdichevsky. “È come il pane all’uvetta, dove l’uvetta è il silicio, e c’è la matrice molle intorno all’uvetta con una grande buccia esterna sulla particella stessa. La crosta trattiene lo spazio e il pane si sposta quando l’uvetta si espande. L’impalcatura non trattiene il silicio, ma ospita l’espansione”. Il processo brevettato prevede l’infiltrazione di gas silano derivato dal silicio in reticoli di carbonio. La polvere ottenuta viene spedita ai produttori di batterie. Secondo il produttore Titan Silicon è anche circa cinque volte più leggero della grafite e occupa circa la metà dello spazio quando è completamente carico. Nella nota stampa che annuncia l’accordo, Panasonic dichiara l’obiettivo di aumentare la densità di energia volumetrica delle sue batterie a 1.000 Wh/litro entro il 2031, quando le migliori celle oggi si aggirano intorno a poco meno di 800 Wh/litro. A quei traguardi puntano anche costruttori di batterie allo stato solido, che richiedono però nuovi processi e fabbriche.

14 dicembre: Posco Holdings annuncia i risultati di una collaborazione tecnica col partner W-Scope Korea per migliorare l’efficienza della filiera del litio. Il produttore asiatico utilizza un processo di elettrodialisi a membrana per produrre idrossido di litio per batterie dalle salamoie e dal minerale di litio. Ma finora doveva far ricorso a prodotti di importazione, soprattutto giapponesi. Grazie a una membrana a scambio ionico di WSK, azienda con avviate competenze nei polimeri che fanno da separatori nelle celle, il gruppo sud-coreano produttore di materie prime per le batterie sarà in grado di accorciare la filiera e di risparmiare sui costi per mantenere una fornitura stabile dei componenti chiave utilizzati nel processo. La collaborazione è il risultato di uno sviluppo comune iniziato nel 2021. Posco Holdings peraltro non ha precisato i dettagli dei costi che l’azienda sarà in grado di risparmiare attraverso la gestione del proprio sistema di elettrodialisi, che sarà applicato per la prima volta nell’impianto di Hombre Muerto in Argentina, che avrà una capacità produttiva annua iniziale di 25.000 tonnellate di idrossido di litio quando la costruzione sarà completata nella prima metà del 2024. Il sistema di elettrodialisi a membrana sarà successivamente applicato alla prima fabbrica di idrossido di litio della Corea del Sud, situata all’interno del complesso industriale Yulchon a Suncheon che è di proprietà congiunta Posco-Pilbara Lithium Solution ed ha iniziato a funzionare alla fine del mese scorso. La fabbrica è in grado di produrre annualmente 21.500 tonnellate di idrossido di litio, utilizzando minerale di litio importato dall’australiana Pilbara Minerals. Posco-Pilbara Lithium Solution costruirà un altro impianto di idrossido di litio proprio accanto al primo impianto per raddoppiare la capacità produttiva totale a 43.000 tonnellate all’anno.

Credito foto di apertura: ufficio stampa VDL Group