AUTO

Austerity-choc in Germania: fine anticipata del bonus per le elettriche

Il governo del Cancelliere Olaf Scholz per far quadrare il bilancio anticipa la fine dei sussidi all’acquisto con preavviso di poche… ore: Stellantis e altre case vengono in soccorso di concessionarie ed automobilisti

Una sentenza della Corte Costituzionale della Germania ha già avuto un effetto-choc sulla erogazione di bonus all’acquisto di auto elettriche: i giudici di Karlsruhe poche settimane fa hanno deciso di vietare all’esecutivo di trasferire i fondi previsti dalla lotta alla pandemia anche al Fondo per il Clima e la Trasformazione Industriale (KTF), che era generoso a sua volta con gli automobilisti tedeschi che intendevano acquistare veicoli elettrici.

Costretto a improvvisi pesantissimi tagli, nei giorni scorsi si riteneva che Berlino nel migliore dei casi non sarebbe andata avanti coi bonus oltre il primo semestre 2024 ma in maggioranza temevano la fine anticipata al 31 dicembre: ma la Germania con poche ore di preavviso ha invece scoperto che il blocco dei sussidi è avvenuto ieri, 17 dicembre. Quindi niente più €3.000 dalle casse federali, a cui facevano compagnia €1.500 delle case.

Così per mancanza di fondi che il governo deve risparmiare per rimettere i conti in equilibrio, stiamo assistendo in queste ore a un vero e proprio caos tra concessionarie, case auto, consumatori e governo. L’associazione dei concessionari della Germania ZDK come la maggior parte degli addetti ai lavori si aspettava una chiusura anticipata, ma a fine mese, e il presidente della associazione Arn Joswig ha definito questa azione improvvisa del governo “una violazione di fiducia incredibilmente grande”.

C’è da capire il perché: solo nel suo gruppo Auto Liebe ha detto alla testata specializzata Automobilwoche il vicepresidente della ZDK Thomas Peckrun che a metà dicembre c’erano ancora 65 clienti interessati, questo senza contare chi poteva pensare di tuffarsi nelle concessionarie per approfittare degli ultimi giorni del 2023. Quello che dopo la decisione del blocco anticipato si è rivelato un calcolo sbagliato.

Un intervento così brutale sul mercato che sta costringendo anche i gruppi auto a muoversi per non bloccare del tutto il rapporto di fiducia con la clientela: tanto che Stellantis per prima ha dichiarato che in Germania fino a fine dicembre per la clientela potenziale che è rimasta impigliata nella “trappola” dell’esecutivo ci penserà il costruttore a sanare il vulnus intervenendo per chi avrebbe avuto diritto al bonus per acquisti di auto elettriche, seguita poco dopo da Mercedes-Benz e si prevede da altre case.

Secondo il ministero dell’Economia guidato da Robert Habeck, dal 2016 per le elettriche (e in passato anche per le ibride plug-in) in Germania sono stati erogati circa €10 miliardi nell’ambito del bonus ambientale per circa 2,1 milioni di auto elettriche.

Ogni giorno sono state ricevute dall’agenzia federale competente BAFA circa 1.400 domande, con un finanziamento medio di €4.000. Ieri un portavoce del ministero ha ammesso che non è stata una decisione facile, ma è una conseguenza diretta della sentenza della Corte Costituzionale federale e del conseguente consolidamento del bilancio.

Nel giro di poche settimane dunque sul primo mercato auto d’Europa si passa dal riflettere sulla difficoltà di raggiungere gli obiettivi al 2030 (ben 15 milioni di auto elettriche…) a una misura che sicuramente a breve e medio termine danneggerà la quota di vendita di auto a zero emissioni.

L’esperto di automotive Ferdinand Dudenhöffer è anche convinto che la mossa danneggerà gravemente la competitività delle case auto tedesche, sotto pressione con la marea montante di offerta di auto elettriche cinesi.

Gli effetti si vedranno il prossimo anno: se si pensa a quello che è avvenuto dopo la fine dei sussidi alle auto elettriche aziendali a fine estate, c’è da immaginare che almeno per la prima metà del 2024 si continuerà a vedere una debolezza del mercato della Germania, sebbene segmenti luxury e premium suggeriscano che specie con gli arrivi di nuovi modelli almeno la fascia alta della clientela possa risentire poco di uno stop così drastico.

Quanto agli altri clienti, gli automobilisti della classe media che da diversi lustri ormai sono acquirenti di auto usate o di piccole dimensioni, forse loro continueranno semplicemente a fare quello che facevano già prima. Aspettare che con l’avvento di più tecnologia e innovazione anche l’auto elettrica diventi finalmente più economica. Sempre che qualcun altro non stacchi la spina anche all’innovazione.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Stellantis