AUTOMAZIONE

Accordo perfezionato tra Navistar e TuSimple sui camion senza autista

La società americana produttrice di veicoli commerciali acquisisce una quota di minoranza della startup che già ha attratto UPS; i primi mezzi di Livello SAE 4 pronti nel 2024

Il settore nel quale recentemente la tecnologia a guida autonoma avanzata ha subito meno negativamente gli effetti dei ripensamenti sulla sua fattibilità e praticità, è probabilmente quello del trasporto merci.

Gli investitori continuano a ritenere che dovrebbe essere più facile ed economico da implementare un sistema anche complesso ad elevata automazione su un trattore dal prezzo unitario elevato rispetto a quanto non si possa fare con un sistema che piloti una citycar o anche un SUV. Nel primo caso quindi il percorso verso la redditività è molto più credibile che nel secondo.

Navistar e TuSimple sono entrambi attori del settore, il primo in quanto produttore di veicoli commerciali e il secondo startup impegnata nello sviluppo di sistemi a guida autonoma avanzata. Le società hanno confermato di avere stretto un partenariato strategico per mettere in commercio camion di Livello SAE 4 a partire dal 2024.

L’accordo è lo sbocco di una collaborazione che si è intessuta a partire da due anni fa. Adesso intende produrre un veicolo commerciale in grado di non richiedere l’intervento del camionista nella maggior parte delle situazioni di guida.

Il fatto che non si parli dello scalino successivo (Livello SAE 5) della tassonomia fa intuire che i camion disporranno di cabina, al contrario di quelli a cui lavorano aziende come Einride. Quindi potranno avere autisti a bordo, ad esempio per controllare il veicolo dove lo richiedessero o le legislazioni locali o magari condizioni meteo avverse che non consentano l’operare corretto dei sensori.

Navistar ha anche rilevato una quota di minoranza di TuSimple, la cui entità non è stata rivelata. TuSimple nel recente passato ha annunciato il lancio di test con una piccola flotta di autocarri a guida autonoma che coinvolge UPS, la società di autotrasporti US Xpress Enterprises Inc. e McLane, un’unità della filiera logistica che fa capo a Berkshire Hathaway Inc. Delle tre, UPS non è solo un partner, ma a sua volta possiede una quota della startup.

A differenza delle auto a guida autonoma avanzata e dei progetti di robotaxi di Waymo o DiDi, i servizi di trasporto merci a guida autonoma corrono su percorsi fissi tra punti predefiniti, gli hub, e tutto questo sulle principali autostrade senza incroci e senza pedoni o ciclisti. Il vantaggio di itinerari di questo genere per chi sviluppa sensori e chip è che l’attività è più prevedibile e richiede una mappatura minore rispetto a un software in grado di portare la clientela tra punti scelti a caso.

Il presidente di TuSimple, Cheng Lu, sostiene che i sistemi sviluppati per le merci sono simili a ferrovie. I camion che l’azienda co-svilupperà con Navistar opereranno dove possibile senza un conducente in condizioni prestabilite e ben delimitate.

A lungo andare gli sviluppatori puntano al Livello SAE 5, o piena autonomia, che richiederà investimenti di denaro, tempo e ricerca molto maggiori per svilupparsi compiutamente.

Nel frattempo però esiste la possibilità di creare valore trasformando in realtà quotidiana i test che Navistar e altri stanno sviluppando con TuSimple. Tanto che l’amministratore delegato di Navistar Persio Lisboa, oltre ad aver sottolineato di aver scelto TuSimple perché il suo software è stato più sviluppato rispetto ai concorrenti, ha detto che la quota di minoranza potrebbe trasformarsi in qualcosa di più grande mentre si procede verso la prossima fase di sviluppo.

Indirettamente l’operazione riguarda anche il gruppo Volkswagen, che tramite la divisione operativa nei veicoli commerciali Traton è azionista di Navistar ed ha due posti nel board aziendale. Traton si è dichiarata consapevole dell’investimento in TuSimple.

Il gruppo Volkswagen ha già condotto sviluppo di sistemi a guida autonoma in proprio e da qualche settimana ha ufficialmente confermato insieme alla collaborazione con Ford anche un investimento nella startup Argo AI, che si sta dedicando a sistemi per veicoli leggeri.

Credito foto di apertura: sito web Navistar