BATTERIE

Anche l’Europa del Sud comincia a caricare le batterie, tra Italia e Spagna

In comune i progetti di ACC e Volkswagen per creare Gigafactory di batterie rispettivamente in Italia e Spagna hanno la capacità da 40 GWh annui e il convinto sostegno degli esecutivi nazionali

Questa si sta rivelando una settimana decisamente importante e straordinariamente favorevole per le fabbriche di auto elettriche e di batterie, con l’inizio di operazioni di insediamento anche nell’Europa del Sud, finora trascurata e meno interessata a questa trasformazione.

Dopo l’inaugurazione della fabbrica Tesla in Brandeburgo ieri, che aveva rafforzato il peso del Nord Europa nell’automotive di nuova generazione, oggi due ottime notizie pongono le basi per la manifattura innovativa in Italia e in Spagna, con conferme che assicurano il futuro di Termoli e la nascita di un polo produttivo di batterie sul Mediterraneo, a Sagunto, nella regione di Valencia.

Il perfezionamento della trasformazione di Termoli da fabbrica di motori a prima Gigafactory italiana di celle per auto elettriche era atteso da tempo, e oggi con la diffusione della nota stampa si è capito che la lunga attesa non era dovuta solo all’approvazione degli aiuti di stato italiani che passeranno da ministero per lo Sviluppo Economico ed Invitalia, ma anche a un riassetto di Automotive Cells Company, la joint venture che prenderà in mano in impianto ristrutturato in profondità.

ACC per chi non lo sapesse è nata come campione di “Airbus delle batterie” soprattutto grazie all’ostinazione del Vicepresidente slovacco della Commissione Europea Maros Sefcovic, che non si è arreso di fronte agli ostacoli a tratti apparsi insormontabili ed a suo tempo ha quasi imposto alla ex-PSA e a TotalEnergies (via la controllata Saft) di creare una manifattura continentale di celle spingendo i recalcitranti partner ad associarsi nel progetto grazie all’inserimento del settore negli IPCEI, quei settori strategici per cui sono sospese le regole sulla concorrenza e gli aiuti di stato.

Dopo l’avvio delle prime due Gigafactory in Francia e Germania, peraltro ACC ha attirato l’interesse di Mercedes-Benz, molto attratta dalla possibilità di diversificare la propria fornitura, tra partner europei, coreani e cinesi.

La casa della stella a tre punte si è quindi trasformata da cliente di ACC in partner, con una quota paritaria rispetto ai soci originari Stellantis e a Saft, e non poteva essere approvato il via definitivo al nuovo progetto riguardante Termoli prima della definizione del nuovo assetto societario di ACC.

Con l’approvazione del progetto su Termoli i tre partner puntano ad aumentare la capacità industriale di ACC per fine decennio ad almeno 120 GWh: per il 2030 gli impianti francesi (Douvrin presso un polo ex-PSA) e tedeschi (Kaiserslautern presso un polo ex-Opel) dovranno elevare la capacità totale ciascuno ad almeno 40 GWh all’anno, rispetto ai 24 GWh inizialmente previsti quando il consorzio è stato avviato.

La geografia delle Gigafactory Volkswagen: finora sono definite le sedi di Salzgitter in Germania e Sagunto in Spagna, mentre da Northvolt Ett in Svezia proverrano le celle per modelli premium; nei giorni scorsi Markus Duesmann CEO Audi ha detto di non escludere una fabbrica di batterie in Italia (credito immagine: ufficio stampa Volkswagen AG)

Volkswagen Group Components, la divisione responsabile tra l’altro proprio per le batterie, ha confermato che dopo la fabbrica in via di realizzazione presso la sua sede a Salzgitter ha scelto il secondo sito: si tratta di quella Comunitat Valenciana che finora nel settore automotive era collegabile più al gruppo Ford (peraltro alleato) che a quello di Wolfsburg.

In conferenza stampa il numero uno SEAT Wayne Griffiths non ha escluso di dialogare in futuro ad altri partner, un implicito riferimento ad un possibile futuro accordo con lo stabilimento Ford di Almussafes per l’utilizzo delle batterie che saranno prodotte a Sagunto. Ma Griffiths ha messo le mani avanti visto che l’azienda dovrà vedere quali siano i limiti in termini di capacità e la quantità di batterie di cui avranno bisogno i propri modelli.

Al fine di iniziare a Sagunto la produzione nel 2026 la costruzione della Gigafactory iberica da 40 GWh di capacità annua dovrà iniziare entro il 2026. I vertici tedeschi non hanno fornito dettagli specifici sull’investimento per Valencia, ma preferiscono inserirlo in un quadro più ampio di investimenti collegati alla transizione che riguarda Martorell e Pamplona, e quindi SEAT, che richiederanno un totale di €7 miliardi.

Il piano per la penisola iberica battezzato Future Fast Forward sarà soggetto, come in occasione del 70° anniversario SEAT aveva già sottolineato l’amministratore delegato del gruppo tedesco Herbert Diess, all’approvazione di sostegni di stato inclusi nel programma nazionale di supporto all’innovazione denominato PERTE messo in piedi dall’esecutivo di Madrid.

Questo supporto rende il progetto in cui rientra la fabbrica in Spagna simile a un IPCEI europeo come quello a cui hanno aderito le fabbriche di batterie tedesca e francese di ACC (avviata senza Mercedes-Benz) ma su un livello nazionale come in Italia, invece che sovranazionale come per Douvrin e Kaiserslautern.

Secondo Thomas Schmall, responsabile delle batterie per il gruppo tedesco, lo stabilimento di Sagunto impiegherà circa 3.000 persone a regime e rappresenterà il più grande investimento industriale individuale nella storia della Spagna. La società ha preso in considerazione più di cento criteri per decidere la posizione e ha evidenziato il facile accesso di Sagunto alle strutture portuali, nonché la disponibilità di energia rinnovabile competitiva, indispensabile per produrre celle che abbiano una bassa impronta di emissioni di carbonio nella fase della manifattura.

Una ulteriore anticipazione l’ha fornita Griffiths, confermando che l’avvio di Sagunto come polo produttivo per le batterie dei marchi Volkswagen per l’Europa mediterranea, rafforza anche la competitività e credibilità di SEAT nel guidare il progetto del gruppo che dovrebbe sfociare nella seconda metà di questo decennio nel lancio di un modello elettrico dai prezzi accessibili a tutte le tasche.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Stellantis