Una visita reale di compleanno a Barcellona
Il 70° anniversario SEAT è stata l’occasione per assistere alla svolta elettrica anche a Martorell, per il cui futuro saranno determinati i fondi Next Generation EU e la convivenza Madrid-Barcellona
Il 70° compleanno della casa automobilistica SEAT è stata oggi l’occasione per la conferma che il sistema-paese Spagna punterà ai fondi dell’Unione Europea come motore essenziale per mettere in moto un nuovo consorzio pubblico-privato in grado di costruire celle per batterie di veicoli elettrici a cui parteciperanno il gruppo Volkswagen, l’utility Iberdrola e varie società iberiche.
Lo aveva anticipato ieri la ministra dell’Industria Reyes Maroto, lo hanno confermato le parti coinvolte durante la visita odierna del re Felipe VI alla sede di Martorell. La circostanza ha rivelato lo stato avanzato delle trattative precedenti tra l’amministratore delegato del gruppo di Wolfsburg Herbert Diess e la Moncloa per arrivare a perfezionare un impegno comune col governo di Madrid.
L’esecutivo diretto da Pedro Sanchez è orientato a usare per il progetto parte del fondo Next generation EU. Il traguardo è creare una manifattura fondamentale per il futuro nella transizione all’elettrico di una nazione che è ai vertici europei per la produzione di veicoli: seconda solo alla Germania per volumi.
Tutti hanno quindi concordato sulla necessità della produzione locale di celle, essenziale anche per Martorell: dove in futuro diventerà realtà la produzione di piccole auto elettriche per tutto il gruppo tedesco, una conferma che ha suscitato entusiasmo nel monarca spagnolo.
Oltre alla certezza della effettiva allocazione dei fondi europei, quello che manca al momento è la conferma che la prima fabbrica di batterie iberica di grandi dimensioni si inserirà nel progetto di trasformazione del sito produttivo che Nissan dismetterà a fine anno a Barcellona.
Nelle scorse settimane la destinazione era stata ventilata come probabile per la concordanza di interessi oltre che dell’industria auto anche delle istituzioni locali. Il governo catalano (che all’ultimo momento ha però deciso di non presentarsi a Martorell al compleanno SEAT) a sua volta puntava a fondi europei per rilanciare una fabbrica che sorge su un’area di sua proprietà.
Pertanto la speranza dell’amministratore delegato SEAT Wayne Griffiths di poter mettere la Spagna su ruote elettriche e che il paese adegui l’infrastruttura e proceda a spingere la domanda con incentivi, per essere esaudita a medio e lungo termine avrà anche bisogno che Madrid e Barcellona parlino con una voce comune su questo argomento.
Come ha sottolineato il presidente di SEAT S.A: “non possiamo farlo da soli, abbiamo bisogno dell’appoggio del governo e delle altre amministrazioni perché la Spagna dia impulso alla creazione dell’ecosistema elettrico. Non si può perdere questo treno”.
Quelli dell’auto elettrica e delle batterie sono settori in grado di generare benessere e occupazione in futuro; quello che non sembra plausibile è un progetto che non possa contare sul sostegno comune di tutte le parti coinvolte, quelle industriali e quelle istituzionali.
La convergenza di intenti tra governo di Madrid e gruppo Volkswagen oggi ha fatto sembrare più vicina la nascita di una Gigafactory di batterie a Barcellona; l’assenza della Generalitat catalana un progetto un po’ più lontano.