Smart Forease, il concept elettrico e cabrio per festeggiare venti anni di citycar
Al Salone di Parigi il gruppo Daimler tratteggia i temi stilistici essenziali che saranno comuni a tutta la gamma Smart EQ dal 2020, convertita in blocco al propulsore elettrico
Smart festeggia i venti anni della marca con un concept che punta ad incarnare sia vecchio che nuovo temperamento di quella divisione Daimler che, partendo dallo stabilimento di Hambach, da tempo costituisce la punta di lancia per la mobilità urbana del gruppo tedesco. A questo tratto negli ultimi mesi Smart ha peraltro aggiunto una fortissima caratterizzazione sul versante della propulsione elettrica.
Infatti dall’autunno 2017 è ormai confermato ufficialmente che a partire dal 2020 saranno prodotte solo piccole a propulsione elettrica. E quanto sia significativa l’attenzione per questo filone di piccole vetture lo conferma il fatto che la linea EQ dedicata alla mobilità elettrica abbia fatto la sua comparsa sulle citycar Smart prima che sugli “incrociatori” da autobahn Mercedes-Benz.
La concept car Forease, svelata per l’occasione a Parigi accanto ad una versione speciale edition pureblack, non poteva che essere elettrica, cabrio e capricciosa, con qualche strizzata d’occhi alle Smart Crossblade ed alla Forspeed viste in altre rassegne.
Considerati i precedenti, ci sono ottime possibilità che valga la pena di cominciare ad abituarsi alla cifra della Forease, perché sarà traslata nelle Smart che nel giro di un paio d’anni vedremo nelle strade e nelle piazze.
La Forease contiene anche qualche vecchio pallino dello stile tedesco, come la simpatia per la soluzione-cabrio tipica di chi accede solo saltuariamente ai climi nei quali l’assenza di tetto si gode al 100% stando seduti in auto.
Quando ci si concentra sulle forme si finisce per prendere nota di un contrasto tra la vista frontale (nella quale il concept finisce per ricordare i Blockhedz Minions che sullo schermo generano grande simpatia ma in un Salone qualche sconcerto) e i motivi tondeggiante che dominano negli interni.
E’ un tema che vale per le bocchette di aerazione come per i principali indicatori, mentre proprio il volante non è tondo ma tronco nella parte superiore, come si troverebbe su una “sorella maggiore” Mercedes-Benz da usare non in città ma in un track-day.
I colori dominanti sono il bianco metallico abbinato a inserti verde shocking distribuiti strategicamente, e con la trama a nido d’ape tipica del materiale composito che sembra contagiare anche la trapuntatura dei sedili. Quanto di questo si vedrà a partire dal 2020 dipenderà anche dal gradimento del pubblico e degli addetti ai lavori, ma la strada tracciata pare poco soggetta a deviazioni dell’ultim’ora.