AUTO

Quell’ondata di «concept» che hanno elettrizzato Tokyo

Anche le marche più recalcitranti al Japan Mobility Show hanno presentato prototipi di modelli al 100% elettrici che presto appariranno nella gamma di Honda, Infiniti, Subaru (ma non Mazda)

L’edizione che ha trasformato il Salone Auto della capitale giapponese nel Japan Mobility Show ha avuto alcune protagoniste d’eccezione, in particolare Nissan, Toyota e Lexus, che hanno richiamato più attenzione dei rivali per alcune presentazioni molto attese.

Ma l’edizione 2023 della rassegna di Tokyo è stata fitta di concept presentati dalle marche nipponiche che meritano interesse, alcuni dei quali palesemente pronti a raggiungere le concessionarie presto, come la Honda Prelude che vedete in apertura.

Honda

Questa micro-car Honda indica il percorso di mobilità sostenibile della marca per il trasporto urbano ed è costruita per l’economia circolare come l’altro concept visto a Tokyo Sustaina-C, con pannelli in resina acrilica, ma senza vernice per più facile riciclabilità (credito foto: ufficio stampa Honda Motor Co.)

Niente erede elettrica della supersportiva NSX come ci si attendeva negli stand di Tokyo, ma Honda è riuscita ugualmente ad attirare l’attenzione e non tanto per i velivoli elettrici Evtol o i mezzi da città come il quadriciclo CI-MEV (qui sopra) ma piuttosto col ritorno nella gamma della denominazione Prelude: apparsa per la prima volta nel 1978, questa volta avrà alimentazione a zero emissioni locali e intanto appare come un concept che a tutti è apparso un modello quasi definitivo di una versione di produzione già dietro l’angolo.

Honda, che col tentativo di inserirsi sul mercato delle elettriche con la ammiccante ma troppo cara E non ha avuto successo, della Prelude ha presentato solo il design, lo stile esterno che richiama il look della E:NY1 (prossimo erede elettrico dell’HR-V).

Insomma l’interesse c’è, ma per saperne di più bisognerà attendere qualche mese, visto che il modello di produzione verrà presentato probabilmente il prossimo anno. Honda per questa Prelude farà certamente le cose per conto proprio, visto l’avanzamento dello stile ma anche considerato che il progetto comune con General Motors per veicoli elettrici accessibili nel prezzo è stato repentinamente archiviato a tempo indeterminato.

Infiniti

Il design della Infiniti Vision Qe si è basato sui principi guida dell’estetica aziendale “Artistry In Motion’ per trasportarli nell’era dell’auto elettrica (credito foto: ufficio stampa Infiniti)

Il marchio premium del gruppo Nissan è probabilmente quello meno “giapponesizzato” tra tutti quelli che avevano in serbo novità al Japan Mobility Show, ma Infiniti con l’anteprima del suo primo modello completamente elettrico, Vision Qe, ha mostrato un concept che è riuscito a ricevere attenzione anche in una circostanza in cui la casa madre ha fatto rumore presentando la possibile erede elettrica della sportivissima GT-R. La berlina elettrica che prefigura, la cui commercializzazione è prevista per il 2026 dovrebbe entrare in produzione nel 2025 presso la fabbrica del Mississippi di Infiniti.

Su questa potenziale rivale della Lexus LF-ZC, esposta a Tokyo come concept e anch’essa in uscita nel 2026, al contrario del modello del gruppo Toyota non sono stati comunicati dettagli sulla tecnologia che conterrà, preferendo che gli sguardi degli addetti ai lavori e del pubblico alla rassegna giapponese si concentrasse sul suo stile. In questa vettura dal passo lungo e dagli sbalzi corti e dalle linee smussatissime ed affusolatissime i progettisti, pur giocando molto come tutti i colleghi con la firma luminosa, danno un tratto personale al modello con un cofano molto lungo malgrado l’assenza di… cilindri e con superfici vetrate laterali sfuggenti, come la parte posteriore che anticipa una aerodinamica benevola con i giochi d’aria.

Subaru

Sullo schermo alle spalle del prototipo esposto nello stand Subaru compare uno studio per la mobilità area elettrica intrapreso dalla divisione di Fuji Heavy Industries (credito foto: ufficio stampa Subaru)

La marca delle Pleiadi oltre modello Solterra aggiornato con funzioni ADAS ampliate nel Subaru Safety Sense, ritocchi all’abitacolo incluso al volante ovale di nuova adozione e miglioramento della batteria mediante riscaldamento che semplifica la ricarica, ha portato negli stand il suo Subaru Sport Mobility concept.

Uno studio che vuole esprimere il divertimento (di guida) che Subaru vuol continuare ad offrire anche nell’era dell’elettrificazione, incarnando il piacere di andare ovunque, in qualsiasi momento e di guidare a piacimento nella quotidianità verso ambienti straordinari.

Il progetto mantiene quindi chi guida al centro, controllando tutte e quattro le ruote motrici a piacimento, ampliando quel culto della trazione integrale che ha fatto parte della mitologia sportiva ed industriale della marca, celebre per la presenza di successo nei rally dalle condizioni più probanti.

Malgrado la posizione con seduta bassa, l’auto è quindi progettata per garantire eccellente visibilità e contatto del conducente con la strada e il contesto che la circonda. La carrozzeria è disegnata e realizzata creando una forma tesa e lineare, pulita e tridimensionale per fornire un senso di solidità ma anche inserirsi adeguatamente nel flusso d’aria.

Suzuki

Suzuki dichiara una lunghezza totale di 4.300 mm per una larghezza di 1.800 mm e una altezza 1.600 mm per il concept EVX (credito foto: ufficio stampa Suzuki via Newspress UK)

A Tokyo i giapponesi hanno potuto vedere per la prima volta il concept EVX, il primo veicolo elettrico strategico globale di Suzuki, che era stato svelato in anteprima mondiale all’Auto Expo 2023 tenutosi a gennaio in India, primo mercato per la marca.

Mazda

Negli stand di Tokyo della Mazda, è apparso come concept quello che universalmente viene considerato il veicolo successore della MX-5 (credito foto: ufficio stampa Mazda Motor Italia)

Fra tante elettriche al 100% viste a Tokyo, Mazda resta sulle proprie posizioni, presentando un modello elettrificato, ma non uno qualunque: il concept Iconic SP infatti tratteggia le linee principali di quello che si attende come erede della MX-5. Ma per il momento, Mazda essendo Mazda, di grandi batterie non si parla bensì di veicolo con range extender. Per di più con la soluzione originale (e tradizionale per questa marca) del sistema Wankel a pistone rotante.

Il suo esterno si è evoluto e gli interni sono stati rivelati per la prima volta. Viene proposto come un veicolo elettrico che conserva l’esperienza di guida dei SUV compatti Suzuki facendo evolvere ulteriormente le tecnologie della trazione integrale a controllo elettronico. La sua autonomia massima prevista è di 500 chilometri.

Per contenere il peso, cosa che non andrebbe daccordo con una MX-5 in pectore, si trova una tecnologia ripresa dalla nuova MX-30 R-EV: il motore principale è sì elettrico ma associato a un range extender, un blocco rotativo gemellato per limitare dimensione della batteria e peso, contenendo per il concept il peso a 1.450 chili, mentre la potenza è superiore a quella dell’MX-30 R-EV a quota 370 cavalli.

Questo coupé ha dimensioni molto simili al molto amato roadster giapponese, con soli 4,18 metri di lunghezza, passo di 2,59 e un’altezza di 1,15. Anche la silhouette ricalca le linee MX-5, con cofano basso e lungo e uno sbalzo posteriore molto contenuto con proporzioni, ci ricorda la casa, rese possibili dal motore leggero e compatto al centro della vettura.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Honda Motor Co.