Al Japan Mobility Show doppia anteprima mondiale di «concept» elettrici Lexus
LF-ZC anticipa un nuovo modello il cui lancio è previsto nel 2026, mentre LF-ZL svela un SUV fastback di fascia alta all’insegna di connettività e software
Quello che è forse l’unico vero marchio premium globale a parte quelli tedeschi, Lexus, al Japan Mobility Show lancia una nuova generazione di veicoli, riprogettati per diventare un marchio esclusivamente elettrico con concept ambiziosi e futuristici ma soprattutto destinati in soli tre anni a presentare un’offerta esclusivamente a zero emissioni locali.
L’imminente rivoluzione, che è ancora più da valutare con attenzione se si pensa che il marchio nato nel 1989 fa parte di quella famiglia Toyota che in pochi anni si è trasformata da icona green con Prius ad ultima della classe per la lentezza della sua transizione, ha fatto notizia all’apertura della rassegna giapponese con la presentazione della berlina LF-ZC, concept che anticipa un nuovo modello BEV il cui lancio è previsto nel 2026 e di LF-ZL, ambiziosa ammiraglia sotto forma di SUV che cerca anche nuovi spazi di connttività e mobilità.
Il presidente di Lexus International, Takashi Watanabe, ha affermato che i prototipi anticipano la nuova ondata di veicoli elettrici che arriveranno sul mercato. La loro nuovissima piattaforma per BEV e le tecniche di produzione associate rappresentano la grande scommessa di Toyota Motor Corp. di diventare leader nel mercato globale.
L’LF-ZC prende il nome da Lexus Future Zero-emission Catalyst per il suo ruolo di veicolo di punta, il cui lancio è previsto per il 2026. Accelererà il passaggio di Lexus alla vendita solo di veicoli elettrici entro il 2035.
Con la sua spettacolare silhouette a cuneo, la LF-ZC è forse una berlina solo di nome perché ha quattro porte. Dal muso appuntito al posteriore fastback, l’auto ha un aspetto tanto sportivo quanto lussuoso.
Il fatto che un modello che si annuncia come importante nel dare l’assetto al successo a medio termine del marchi sia un fastback, conferma che in una certa fascia dove contano design, prestazioni, lusso, questa forma stia diventando quella su cui si misureranno i migliori centri stile (Lancia a Melfi costruirà proprio un modello elettrico puro fastback…).
Il nome del concept LF-ZL deriva da Zero emission Luxury e schiude la forma di una futura ammiraglia Lexus BEV. Il veicolo mette in mostra la perfetta integrazione di software e hardware in una carrozzeria lunga 5,3 metri, solo un pochino di più dell’attuale berlina Lexus LS di fascia alta, e con guidabilità supportata da trazione integrale DIRECT4 (già presente sull’attuale RZ 450e).
La caratteristica principale della LF-ZL è la tecnologia Interactive Reality in Motion che consente ai conducenti di interagire con il mondo che passa attraverso gesti e conversazioni naturali, grazie a un sistema sviluppato da Woven, la filiale software della casa automobilistica corrispondente a quello che in Europa è Cariad per Volkswagen, che è stato dimostrato prima del Japan Mobility Show.
Ad esempio, gli occupanti del veicolo potranno indicare il finestrino e chiedere a un assistente digitale Lexus, come Amazon Alexa, di rispondere a domande su ciò che vedono. La marca conta su questi veicoli elettrici e connessi di nuova generazione per riuscire a vendere 1 milione di veicoli elettrici all’anno nel 2030, poco meno di quello che Tesla ha venduto globalmente lo scorso anno.
Questo rappresenta un vistoso incremento: i marchi Toyota e Lexus combinati hanno venduto poco meno di 25.000 veicoli elettrici in tutto il mondo nel 2022. Lexus punta su rinnovamento della tecnologia e delle tecniche di produzione dei veicoli elettrici come giga casting e linee di assemblaggio flessibili che consentiranno alle auto di spostarsi da sole attraverso la fabbrica per recuperare il ritardo e stare al passo con rivali che in questi giorni da Ford a GM sembrano rallentare con gli obiettivi di produzione di elettriche pure.
I prossimi veicoli elettrici di Lexus anticipati dai concept promettono batterie più avanzate che offrono quasi il doppio dell’autonomia di quelle attuali: non saranno quindi come ora primatisti nella garanzia per il cliente ma anche nelle prestazioni. Saranno anche dotati di sistemi steer-by-wire con mini-volanti che ricordano la F.1 (o il Roadster Tesla).
I componenti ridimensionati consentiranno dimensioni generali più compatte ma con interni ancora più spaziosi. All’interno, i veicoli utilizzeranno un nuovo e potente sistema operativo software chiamato Arene che abilita funzioni avanzate come il riconoscimento vocale e il controllo dei gesti.
I progetti vanteranno coefficienti di resistenza aerodinamici intorno o inferiori a 0,2 per un’aerodinamica fluida che contribuisca a migliorare l’autonomia di guida, ma parteciperà a rendere la silhouette Lexus moderna e personale.
L’LF-ZC offre una anteprima di più immediata realizzazione di ciò a cui i giapponesi lavorano: la linea di cintura molto bassa dell’auto come il suo baricentro mirano a migliorarne la manovrabilità, grazie alle batterie agli ioni di litio di prossima generazione che racchiudono più energia in celle e moduli più sottili, 50 mm meno di quanto visto oggi nei modelli BZ di Toyota.
Toyota prevede una batteria agli ioni di litio ad alte prestazioni con un’autonomia superiore a 800 chilometri in arrivo nel 2026 e un’altra batteria capace di oltre 1.000 chilometri nel 2027-28. Numeri che si confrontano con un’autonomia massima di circa 500 chilometri dei veicoli elettrici di attuale generazione quali ad esempio il crossover Toyota BZ4X accolto in modo tiepido dal pubblico.