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BMW aumenterà la quota di elettriche costruite a Dingolfing

Entro il 2025 a Monaco di Baviera hanno deciso di aumentare il livello di produzione di veicoli elettrici dell’importante fabbrica fino a coprirne la metà; ad avviare questo percorso è l’inizio della produzione di BMW IX

BMW ha intenzione di aumentare in modo sostanziale il numero di auto elettriche (e SUV) prodotte nell’impianto di Dingolfing, aggiornato in profondità nel corso degli ultimi anni per poter ospitare linee di produzione di veicoli a zero emissioni locali.

La conferma è arrivata oggi insieme all’avvio ufficiale della produzione di IX. Il gruppo tedesco punta a raddoppiare la quota di veicoli elettrificati in termini di volumi di produzione nel sito della Baviera rispetto allo scorso anno, ha confermato la casa.

Inizialmente le maggiori quote saranno dovute proprio a IX. Nella gamma recente della casa bavarese non si tratta del solo modello al 100% elettrico, ma sarà il primo della nuova ondata prodotto in Germania: come è noto IX3, “sorella minore” il cui lancio risale all’estate 2020, è prodotta in Cina da una joint venture controllata dai tedeschi.

BMW ha costruito 18.000 elettriche lo scorso anno a Dingolfing. Per la metà dell’attuale decade metà dei veicoli prodotti lì saranno elettrificati. Non solo. “Al più già il prossimo anno IX sarà uno dei modelli prodotti con volumi più grandi in questo sito”, ha dichiarato Milan Nedeljkovic, che nel board ha le deleghe per il settore produzione.

Il numero di posti di lavoro collegati alla mobilità elettrica nell’organico di Dingolfing si prevede che possa aumentare fino a 2.000, ha inoltre affermato Nedeljkovic. Peraltro il 95% dei dipendenti che se ne occuperà probabilmente farà parte dell’attuale pianta organica, il che fa pensare che più che creare posti in gran numero per BMW questo significherà soprattutto gran lavoro nella formazione professionale.

A lungo termine inoltre Nedeljkovic ha espresso la convinzione che ci sarà un equilibrio nell’organico legato alla trasformazione verso la mobilità elettrica. Questo smentisce prospettive catastrofiche sul numero totale di persone necessarie nell’auto della nuova generazione.

Ma BMW ritiene che questo sarà anche in gran parte dovuto alla crescente tendenza all’integrazione verticale, rilanciata da Tesla e poi seguita dai Big3 americani, da Volkswagen, Renault e chissà quanti altri. In altri termini secondo Nedeljkovic il livello potrebbe essere per il gruppo bavarese analogo a quello dell’auto convenzionale o leggermente migliore. Ma se questo sarà magari vero per un gruppo come BMW più difficile sarà contare in totale anche gli effetti sui fornitori, inclusi i tier1 che proprio in Germania sono particolarmente numerosi e (finora) prosperi.

Credito foto di apertura: ufficio stampa BMW Group