TRASPORTI

Per la logistica sostenibile Renault e Volvo si alleano con CMA CGM

Per realizzare un ambizioso veicolo commerciale leggero Renault collaborerà con Volvo a una nuova piattaforma elettrica iper-connessa, mentre il colosso francese della logistica entra per avere prodotti su misura a partire dal 2026

Nell’autunno dello scorso anno, Renault aveva confermato il lancio di un ambizioso progetto chiamato FlexEVan, sottolineando che si sarebbe trattato di un veicolo software-defined: un appellativo vago che a parte sottolineare il ruolo rilevante del digitale sembra essere per certi versi la versione usata dal marketing del 21° secolo al posto del vecchio “su misura”. Si tratta di un veicolo commerciale leggero ed elettrico che non si accontenta dell’usuale, questo è certo.

Allora il numero uno del gruppo francese Luca de Meo aveva indicato che questo progetto avrebbe richiesto la creazione di una nuova società, in joint venture senza precisare con chi avrebbero lavorato, ma senza sorprendere nessuno, se non altro per la corretta impostazione di gettarsi in un progetto con meno capitali e risorse proprie rispetto a quelle richieste da un piano condiviso con partner.

Da oggi sappiamo che i partner sono anzitutto Volvo Group, storico marchio dei veicoli commerciali, a cui si affianca il gruppo CMA CGM. I due costruttori hanno dichiarato di essere ancora alla ricerca di altri partner ed investitori.

Per i pochi che non avessero mai notato i suoi container, si tratta di un colosso specializzato nei trasporti e nella logistica globale che occupa oggi circa 155.000, molte in Italia attraverso la divisione Ceva Logistics, e 4.000 solo nella sede centrale di Marsiglia.

In una nota stampa, le parti hanno formalizzato questa unione scrivendo: “il gruppo Renault e Volvo Group siglano accordi vincolanti per il lancio di una nuova azienda in cui deterranno inizialmente quote di partecipazione del 50% e prevedono di investire €300 milioni ciascuno nel corso dei prossimi tre anni” . La società sarà indipendente e avrà sede in Francia.

La nuova società dovrebbe vedere la luce all’inizio del 2024. I primi veicoli saranno lanciati nel 2026. Renault e Volvo stimano che il mercato dei furgoni elettrificati triplicherà entro il 2030 e intendono quindi approfittarne.

Contemporaneamente Renault e Volvo annunciano che CMA CGM ha firmato con loro “una lettera d’intenti non vincolante con il Gruppo Renault e Volvo Group per entrare a far parte della nuova azienda, investendo 120 milioni di euro tramite PULSE, il suo fondo per l’energia pensato per accelerare la de-carbonizzazione dei settori dei trasporti e della logistica”.

La presenza di un grande gruppo della logistica in una nuova joint venture come quella di Renault e Volvo fa riflettere. Si tratta di un ingresso in una fase di infanzia del progetto e quindi in grado di condizionare la crescita della gamma di modelli che vedremo.

Non sarebbe molto strano, viste le dimensioni del gruppo marsigliese, fare paragoni con investimenti simili: ad esempio quello di Amazon essenziale nel 2019 per la realizzazione dei furgoni elettrici di Rivian, sebbene quest’ultima sia una giovane impresa mentre ovviamente gli altri due marchi con oltre un secolo di storia.

Ma l’attivismo di CMA CGM conferma ulteriormente anche quanto sia futile la lotta di retroguardia (peraltro tanto più intensa soprattutto là dove c’è di mezzo la politica e/o elezioni) per evitare la progressiva de-carbonizzazione di ciascun settore dell’economia.

Per chi non se ne fosse accorto, la decisione dei francesi di entrare in partenariato con Renault e Volvo sui furgoni a zero emissioni locali segue un’altra alleanza molto più impegnativa annunciata un paio di settimane fa.

Il 19 settembre scorso la stessa CMA CGM e l’altro colosso della logistica globale e dei trasporti Maersk (gruppo danese rivale numero uno proprio dei transalpini per il primato nei trasporti di container) hanno annunciato una inattesa ma agguerrita collaborazione per accelerare la de-carbonizzazione del trasporto marittimo.

Proprio in quest’ottica Maersk e CMA CGM collaborano già con alcuni progetti-pilota che hanno come sfondo la realizzazione di versioni di navi spinte da bio-etanolo e bio-metanolo, da ammoniaca e anche da idrogeno.

Renault ha già puntato sull’idrogeno specificamente per i veicoli commerciali leggeri col giovane marchio Hyvia, mentre da parte sua Volvo Group (insieme a Daimler Truck) ha creato una azienda che sviluppa e produce stack fuel cell per veicoli commerciali per il trasporto a lungo raggio.

In poche parole non ci sarebbe da meravigliarsi se nel prossimo futuro CMA CGM espandesse le collaborazioni con Renault e/o Volvo anche oltre il settore dei furgoni BEV per studiare alternative in settori specifici o nicchie. Nel frattempo, tornando ai modelli oggetto della nuova joint venture, saranno progettati su un nuovo pianale tipo skateboard, un’architettura che consentirà di variare la carrozzeria a costi inferiori.

L’anno scorso l’amministratore delegato de Meo aveva inizialmente parlato di un modello delle dimensioni di un Kangoo, ma con un volume utile simile a quello della Trafic e un raggio di sterzata degno di una Clio. Nel menu sono previste diverse capacità di batterie e Renault ha accennato anche a una nuova architettura da 800 V per i veicoli commerciali.

Altro aspetto certo della nuova gamma: sarà iperconnessa, grazie ai partner Google e Qualcomm Technologies. Ci saranno “nuove funzionalità per monitorare le attività di consegna degli utenti e le prestazioni aziendali, riducendo così del 30% il costo complessivo di utilizzo per gli operatori della logistica”.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Renault Italia