Vivaro-e è il primo veicolo commerciale «full electric» Opel
Le prime consegne del furgone elettrico tedesco sono previste da fine estate, con due alternative di batteria e tre opzioni per lunghezza e capacità di carico merci
Sappiamo ormai dall’autunno di due anni fa che il gruppo PSA intende dotare ogni modello dei suoi marchi di una versione elettrica o elettrificata. Opel non fa eccezione e dopo il lancio della Corsa-e, che presidia la fascia di mercato delle citycar elettriche, la marca di Rüsselsheim pensa ai veicoli commerciali con il Vivaro-e.
Basato sulla versatile e ormai nota piattaforma EMP2, il Vivaro-e è il “cugino primo” dei Citroën e-Jumpy e Peugeot e-Expert, presentati a novembre 2019. Il libro degli ordini sarà aperto a giugno, mentre le prime consegne non sono previste prima della fine dell’estate. Nel 2021 a fargli compagnia si aggiungerà il Combo-e, più adatto a consegne in ambienti urbani ristretti.
E parlando di taglia, saranno tre le misure con le quali la clientela potrà ordinarlo: da 4,60 metri di lunghezza (con 4,6 metri cubi di carico utile), da 4,95 metri (nei quali si potranno trasportare 5,8 metri cubi di merci) e con 5,30 metri di lunghezza che ospiteranno il massimo carico di 6,6 metri cubi.
Sul Vivaro-e i progettisti Opel hanno previsto un motore con potenza massima di 100 kW (136 cavalli) e con 260 Nm di coppia. La velocità massima del furgone sarà limitata a 130 km/h.
Le batterie disponibili avranno capacità di 50 kWh, in grado di supportare una autonomia massima di 230 chilometri misurati con standard WLTP, oppure una alternativa da 75 kWh, che sarà adeguata a portare il range massimo a 330 chilometri. Nel caso dei furgoni impiegati prevalentemente per consegne urbane i valori di autonomia WLTP indicati si annunciano abbastanza vicini alla realtà dell’uso concreto.
Come in tutti i veicoli elettrici puri di particolare importanza sarà la potenza di ricarica. Di serie il Vivaro-e prevederà un caricatore imbarcato da 7,4 kW, ma proprio come nel caso della clientela della Corsa-e si potrà anche optare per una alternativa da 11 kW trifase.
Con la versione di serie, per la ricarica all’80% della batteria da 50 kWh di capacità da un colonnina DC da 50 kW serviranno 43 minuti, che scenderanno ad appena 30 se si sarà fortunati a trovarne una da 100 o più kW, peraltro ancora una rarità anche nelle principali città italiane. Tre quarti d’ora in questo caso sarebbe il tempo necessario per la ricarica della batteria più grande, da 75 kWh.
Per la clientela di piccole e medie imprese che sarà il nocciolo duro degli utilizzatori di questi mezzi, ci saranno a disposizione i servizi del gruppo PSA ottenibili tramite Free2Move. L’app che conosce già chi prenota veicoli condivisi, servirà anche a semplificare la ricarica presso colonnine pubbliche, nel caso non si possa usufruire di quella notturna presso la sede.
Mediante la funzione “Charge My Car” si può avere da accesso da smartphone a circa 140.000 punti di ricarica in tutta Europa, e sapere tutto dell’operazione, dalla velocità al prezzo di ricarica per regolare il pagamento. Sempre da app sarà possibile verificare in permanenza lo stato di carica della batteri,a oppure programmare la durata della fase di ricarica o stabilire il riscaldamento o condizionamento dell’impianto di bordo.