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I conti Tesla del secondo trimestre 2023 brillano per crescita, ma non sui margini

Tesla ha riportato gli utili trimestrali a mercati chiusi, mostrando un record per i ricavi trimestrali ma margini più bassi a causa della guerra dei prezzi cinese e agli incentivi

Quando in Italia era già sera, alla chiusura di Wall Street, Tesla ha rendicontato i propri conti del secondo trimestre 2023. I risultati sembrano aver messo in agitazione i mercati, che hanno risposto iniziando a vendere il titolo: probabilmente in preda al nervosismo o ad attese eccessive, visto che anche in questa occasione la casa texana non ha mancato di superare record della propria recente storia aziendale.

Il CEO Elon Musk ed altri manager durante la conference call tenutasi nella notte italiana in particolare non sembrano aver soddisfatto riguardo alle date di inizio delle consegne del camion elettrico Cybertruck, inoltre i margini sono stati in calo.

Musk ha anche detto durante la call che la produzione di veicoli rallenterà durante il terzo trimestre per gli aggiornamenti alle linee delle fabbriche, tuttavia mantenendo l’obiettivo di produzione per l’anno in corso di 1,8 milioni di veicoli.

I ricavi hanno raggiunto la cifra record di $24,93 miliardi superando il livello massimo del quarto trimestre 2022, contro le stime di $24,47 miliardi previsti dai sondaggi della società specializzata Refinitiv. Anche gli utili hanno battuto le attese a $91 centesimi per azione rettificati, rispetto agli $82 centesimi per azione previsti. L’utile netto (GAAP) è stato di $2,70 miliardi, in salita del 20% rispetto allo stesso periodo 2022. Il reddito operativo però è sceso del 3% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa a $2,40 miliardi.

A titolo di confronto, durante il primo trimestre del 2023, Tesla ha registrato un utile netto di $2,51 miliardi su un fatturato di $23,33 miliardi. Durante il secondo trimestre dello scorso anno, Tesla aveva iscritto nei propri bilanci un utile netto di $2,27 miliardi su $16,93 miliardi di ricavi.

All’inizio del mese, Tesla aveva dichiarato 466.140 consegne totali di veicoli per il secondo trimestre, dichiarando di averne prodotto 479.700, con un inventario in leggero aumento. Le consegne sono l’approssimazione più vicina alle vendite che Tesla riporti. Il crossover di Tesla, Model Y, è diventato il veicolo più venduto in tutto il mondo nel primo trimestre del 2023, andando anche in testa alle vendite assolute nel primo semestre in Cina ed Europa.

Le consegne del secondo trimestre 2023 Tesla sono state superiori alle aspettative di Wall Street e in parte sotto l’impulso di incentivi e sconti e questo ha influito sui conti. I margini operativi si sono infatti attestati al 9,6%, il valore più basso almeno negli ultimi cinque trimestri. Il margine lordo totale si è attestato al 18,2%, il più basso negli ultimi 16 trimestri: per trovarne uno inferiore occorre spingersi al secondo trimestre 2019.

I vertici Tesla hanno spiegato che i margini più bassi nel secondo trimestre sono il risultato della riduzione dei prezzi medi di vendita “a causa del mix e dei prezzi” delle auto che ha venduto e del costo di aumentare la produzione di celle cilindriche progettate internamente, note come celle 4680, tra gli altri fattori.

Musk non ha escluso di poter continuare a tagliare i prezzi dei suoi modelli se i tempi lo richiederanno: del resto dove la guerra dei prezzi è iniziata (in Cina) i recenti tentativi di porvi fine sono durati poche ore prima di ripartire come se niente fosse.

I margini esposti dai conti del secondo trimestre 2023 possono essere bassi per gli standard Tesla, ma non lo sono certo in assoluto: sono senz’altro inferiori a quelli di case auto di nicchia come Ferrari o Porsche, ma in linea con quelli di marchi premium da alti volumi come BMW, Mercedes o Audi e sono infine del tutto in vantaggio su quelli delle case generaliste, settore a cui oggi Tesla non appartiene ma a cui si sta avvicinando, se gli obiettivi futuri di 10 milioni di unità prodotte l’anno saranno un giorno confermati.

I ricavi del core business automobilistico di Tesla sono aumentati del 46% si base annua a $21,27 miliardi, in aumento trimestre dopo trimestre del 6,5%. Le sue entrate di generazione e stoccaggio di energia sono aumentate del 74% su base annua a $ 1,51 miliardi. Con più veicoli sulla strada, le entrate “servizi e altro” di Tesla, comprese le commissioni per le riparazioni dei veicoli fuori garanzia, sono aumentate del 47% a $2,15 miliardi.

Crescono i costi di ricerca e sviluppo di Tesla: $943 milioni rispetto ai $771 milioni del primo trimestre, perché la società si concentra su un ruolo leader dello sviluppo dell’intelligenza artificiale ed ha iniziato la produzione dei suoi supercomputer Dojo.

Investimenti visti dall’amministratore delegato come indispensabili all’addestramento alla visione artificiale per sviluppare nuove funzionalità che diventeranno parte dei sistemi di assistenza alla guida per rendere il discusso sistema FSD veramente in grado di far guidare un’auto da sola, come Musk promette dal 2016.

Quanto ai nuovi arrivi Tesla ha detto che la preparazione della fabbrica di Austin per il Cybertruck è sulla buona strada, ma che finora sta producendo solo “release candidate” del modello; una definizione che corrisponde più o meno ai veicoli pre-produzione delle case tradizionali.

Nella call Musk ha detto che il Cybertruck includerà molte “nuove tecnologie”, con 10.000 “componenti e processi unici”. Le consegne dello squadrato pickup ispirato alla fantascienza che Elon Musk ha lanciato per la prima volta nel 2019 non inizieranno in grandi numeri prima del prossimo anno.

credito foto di apertura: presentazione agli investitori Tesla