Ricavi e profitti giù nei conti Tesla del primo trimestre 2024
Calo dei ricavi del 9% nel primo trimestre 2024 e profitto giù del 55% su base annua per la casa di Elon Musk, che ai conti deludenti risponde rilanciando su modelli più accessibili
A quasi un anno e mezzo dall’inizio della guerra globale sui prezzi delle auto, l’impatto dei tagli sui listini si fa sentire sui conti Tesla, che per fare numeri ormai ha iniziato a proporre sconti perfino su un feticcio aziendale come il sistema ad elevata automazione Full Self Driving, per anni proposto come fattore di crescita perpetua della società.
Tesla ha riportato un calo del 9% nei ricavi del primo trimestre 2024, il più grande nei suoi conti dal 2012, e mancato le stime degli analisti con risultati complessivamente deludenti sull’auto e col solitario settore dell’energia (accumulo, infrastruttura ecc.) rimasto impavido a segnalare bel tempo stabile ai mercati.
Nel dettaglio l’utile per azione è stato di $45 centesimi rettificati, contro $51 centesimi per azione previsti dalla società di consulenza LSEG che aveva sentito gli analisti di Wall Street; i ricavi sono stati di $21,30 miliardi contro la media di $22,15 miliardi calcolata da LSEG sentendo i pareri degli esperti.
Questo significa che i ricavi sono diminuiti rispetto ai $23,33 miliardi dell’anno precedente e ai $25,17 miliardi del quarto trimestre 2023. L’utile netto è scivolato giù del 55% a $1,13 miliardi (o $34 centesimi per azione) rispetto ai $2,51 miliardi ($73 centesimi per azione) di un anno fa.
I numeri annunciati poche settimane fa anticipavano un calo delle vendite (8,5% su base annua) che è stato ancora più marcato del calo registrato dall’azienda nel 2020, all’epoca dovuto all’interruzione della produzione durante la pandemia. I ricavi automotive Tesla pertanto sono calati del 13% su base annua a $17,34 miliardi nei primi tre mesi del 2024.
Per rispondere alla crisi, da un lato sono partiti drastici tagli all’organico che sembra non risparmieranno alcuna Gigafactory. Tesla ha intrapreso una massiccia ristrutturazione questo mese con le dimissioni di due massimi dirigenti, Drew Baglino e Rohan Patel. Musk ha dichiarato la scorsa settimana in una nota aziendale che la casa stava tagliando oltre il 10% alla forza lavoro globale.
Ma dall’altro lato, la società afferma che sta accelerando il lancio di “nuovi veicoli, compresi modelli più convenienti”. Musk sembra aver assicurato almeno i propri fan, considerata la reazione favorevole in borsa, e ha promesso che si vedranno i primi risultati entro quest’anno.
Una tempistica che non può certo essere presa per oro colato, visti gli errori anche di anni nel concretizzarsi delle scadenze promesse dal CEO Tesla. Ma in questo caso non si tratterà però della attesa e dibattuta Model 2 da $25.000 che l’agenzia Reuters ha annunciato poche settimane fa esser stata accantonata.
Il leader della produzione Tesla Lars Moravy ha comunicato stanotte durante la call seguita alla diffusione della trimestrale che ciò che la società vuol fare è fare auto sulle stesse linee di produzione dell’attuale gamma, ma con modelli meno costosi.
Oggigiorno in America Model 3 parte da $40.000; Tesla adesso vorrebbe produrre non la tanto attesa vettura da $25.000, ma un modello con un listino intermedio e accessibile quindi a un pubblico molto ampio.
Comunque un modello da marchio generalista per caratteristiche, ma senza la necessità di trasformare radicalmente la produzione come richiederebbe passare ai fatti col progetto della Model 2.
In questo modo, spera l’azienda, si potrebbe utilizzare appieno l’attuale capacità produttiva e raggiungere una crescita superiore del 50% rispetto alla produzione 2023, prima di investire in future linee e dover fronteggiare le relative spese in conto capitale.
Tra tanti segni meno nei conti e preoccupazioni per il futuro, i ricavi del primo trimestre 2024 della divisione energia Tesla sono cresciuti del 7% a $1,64 miliardi, mentre i servizi e altri ricavi sono aumentati del 25% a $2,29 miliardi rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Questa divisione probabilmente è destinata a crescere ancora, considerato che il network Tesla ormai è aperto in più aree del globo anche ad altri marchi che stanno adeguando i connettori dei loro veicoli.
Invece la crescita delle vendite di veicoli elettrici sta rallentando (tranne in Cina dove però cresce la fetta dell’industria locale) e Tesla e i principali rivali hanno tagliato i prezzi per mesi, per cercare di stimolare la domanda. I profitti lordi di Tesla sono crollati del 18% nel primo trimestre, in parte a causa dei tagli dei prezzi a inizio anno, intervallati da fugaci aumenti.
Le spese in conto capitale sono salite a $2,77 miliardi, in crescita del 34% rispetto all’anno precedente. Il flusso di cassa disponibile è diventato negativo nel trimestre, con la società che ha riportato un deficit di $2,53 miliardi.
Un anno fa Tesla aveva registrato un cash flow disponibile di $441 milioni, un valore che ha raggiunto i $2,06 miliardi nel quarto trimestre 2023. Tesla ha attribuito la cifra negativa a un accumulo di 2,7 miliardi di dollari di scorte e a 1 miliardo di dollari di spese in conto capitale per “infrastrutture AI”.