BATTERIE

Natron avvia la produzione di batterie sodio-ione in Michigan

La startup in cui hanno investito grandi gruppi come Chevron e United Airlines fa sul serio e inizia col dimostrare l’effettiva compatibilità delle fabbriche sodio-ione e litio-ione

Da parecchio tempo ormai, e soprattutto sulla scia di pareri autorevoli al riguardo, AUTO21 tiene d’occhio i progressi della tecnologia delle batterie agli ioni di sodio, un settore che registra proprio ora un avvenimento che potrebbe rivelarsi molto importante.

C’è infatti la prima produzione su scala commerciale di batterie sodio-ione negli Stati Uniti grazie a una delle antesignane, Natron Energy, che ha avviato le operazioni nel suo impianto a Holland, nel Michigan, in un’area in cui è insediata da tempo anche la coreana LG Energy Solution, là come fornitore delle Bolt elettriche di General Motors da poco uscite di scena.

Natron è specializzata nelle celle basate su analoghi del Blu di Prussia, su cui stanno lavorando anche gruppi cinesi, attirati tutti quanti dalla grande stabilità di queste batterie, dalla filiera che evita materie prime critiche e dalla loro durata di vita esemplare rispetto alle molto più convenzionali celle agli ioni di litio oggi sul mercato.

Nella supply chain di Natron sono assenti litio, cobalto, nichel o altri minerali difficili da ottenere. Forse anche per questo l’azienda ha ricevuto fin dai propri esordi preziosi investimenti da partner strategici, tra cui Chevron e Nabors Industries.

Gli elettrodi basati sul Blu di Prussia brevettati da Natron immagazzinano e fanno muovere gli ioni di sodio più velocemente, più spesso e con una resistenza interna inferiore rispetto a qualsiasi altra batteria commerciale oggi sul mercato, afferma l’azienda. La chimica della cella presenta zero sollecitazioni durante la carica e la scarica, con cicli 10 volte più veloci rispetto alle tradizionali batterie agli ioni di litio e una durata di vita di oltre 50.000 cicli.

In passato abbiamo anche letto più volte come esistesse compatibilità a livello di processi produttivi tra fabbriche di celle agli ioni di litio e ioni di sodio: Natron si è trovata a dover dimostrare proprio questo aspetto, investendo oltre $40 milioni per aggiornare un impianto di celle agli ioni di litio da $300 milioni convertendo le linee di produzione esistenti.

A questo sforzo ha dato un contributo essenziale l’organismo federale ARPA-E, con Washington che ha fornito $19,8 milioni attraverso il programma SCALEUP (Seeding Critical Advances for Leading Energy technologies with Untapped Potential) che premia alcune aziende che cercano innovazione in settori collegati all’energia.

La struttura di Holland accelererà la commercializzazione della tecnologia di Natron, sostenendo oltre 100 posti di lavoro locali entro la fine del 2025 e rafforzando il settore manifatturiero di energia green che è in crescita nel Midwest americano.

Si prevede che, a pieno regime, l’impianto produrrà 600 megawatt di batterie sodio-ione all’anno: certo, numeri ben lontani da quelli della fabbrica modello di Tesla e Panasonic in Nevada, ma quello in Michigan fungerà da benchmark per futuri impianti Natron su scala Giga.

Natron inizierà le consegne di batterie a giugno concentrandosi inizialmente sui clienti dei data center per soddisfare le esigenze di stoccaggio dell’energia e di potenza 24 ore su 24, 7 giorni su 7, necessarie per supportare la crescita esplosiva dell’intelligenza artificiale.

Oltre ai data center, Natron mira a trasformare il modo in cui le aziende utilizzano l’energia industriale in un’ampia gamma di mercati finali, tra cui la mobilità industriale, la ricarica rapida dei veicoli elettrici e le telecomunicazioni, tra gli altri.

Il prodotto principale è una batteria da 8 kilowatt e 50 V da utilizzare nei data center per gestire i picchi di carico di elaborazione e fornire alimentazione di backup critica. Il prodotto di Natron fornisce agli operatori dei data center una densità di potenza fino a 2 volte superiore e una durata di ciclo 10 volte più lunga rispetto ai prodotti esistenti, insieme a prestazioni di sicurezza superiori.

Se la densità di energia del Blu di Prussia non le rende interessanti per l’uso in veicoli passeggeri, questo tipo di tecnologia non si limita a impieghi statici: nel 2022 la compagnia aerea United Airlines ha effettuato un investimento in Natron Energy, guardando ovviamente non all’elettrificazione degli aerei, piuttosto a quella dell’infrastruttura di terra.

Nell’investire una cifra non meglio precisata United aveva in mente oltre 12.000 veicoli di supporto a terra, di cui circa un terzo già elettrici. Le celle agli ioni di sodio potrebbero essere utilizzate per supportare una serie di applicazioni con cicli di vita così lunghi da giustificare ampiamente la spesa e inoltre grazie alla estrema stabilità delle celle e alla loro non infiammabilità potranno essere utilizzate nella massima sicurezza accanto a tutti gli aeromobili.

credito foto di apertura: ufficio stampa Natron Energy