BUSINESS

7 giorni di affari e accordi che cambiano la mobilità: 5 – 11 febbraio 2023

I protagonisti della settimana: Britishvolt, Ford, General Motors, GlobalFoundries, Gotion High-Tech, InoBat, Nissan, Redwood Materials, Renault, Rivian, TVL

6 febbraio: il curatore fallimentare EY (l’ex-Ernst Young) che si occupa della startup delle batterie Britishvolt costretta a portare i libri in tribunale, ha identificato con grande rapidità l’offerente privilegiato candidato a rilevare la travagliata società britannica che aveva intrapreso il progetto di costruire una Gigafactory di celle a Blyth, nel nord dell’Inghilterra. Si tratta dell’australiana Recharge Industries, con un accordo che dovrebbe essere completato entro sette giorni. Meno di 48 ore dopo la comunicazione di EY, la divisione australiana di Scale Facilitation firma un accordo di fornitura di litio con la sussidiaria di Alkemy Capital Investments, Tees Valley Lithium. TVL e Recharge hanno firmato un MOU e negozieranno un accordo di prelievo definitivo per la fornitura di idrossido di litio a basse emissioni di carbonio per la catena di approvvigionamento di Recharge e per l’eventuale approvvigionamento congiunto di spodumene per gli impianti di lavorazione di TVL. TVL fornirà anche idrossido di litio alla fabbrica Recharge di Geelong, in Australia. Le società hanno inoltre concordato di collaborare per fornire congiuntamente spodumene da convertire in solfato di litio presso la raffineria di TVL a Port Hedland, in Western Australia, da spedire a Teesside per la conversione in idrossido di litio.

6 febbraio: abbiamo riferito dei nuovi piani industriali che accompagneranno la ristrutturata Alleanza franco-giapponese tra Renault, Nissan e Mitsubishi in questo articolo completo.

7 febbraio: all’accordo di programma che dovrebbe sfociare in una joint venture tra InoBat e Gotion High-Tech abbiamo dedicato questo articolo completo.

9 febbraio: la società specializzata nel riciclo delle batterie Redwood Materials annuncia di avere ottenuto un impegno condizionato dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti per un prestito di $2 miliardi. Il finanziamento sarà utilizzato per costruire il campus del riciclo di Redwood, che secondo la società creerà posti di lavoro per 3.400 lavoratori nella fase di costruzione e altri 1.600 dipendenti a tempo pieno una volta che il sito sarà pienamente operativo. Fondata nel 2017 dall’ex-responsabile delle batterie di Tesla JB Straubel, lo scorso anno ha annunciato una serie di partnership con Ford, Panasonic, Volvo e Volkswagen, per riciclare le celle di veicoli elettrici, di elettronica di consumo e gli scarti della produzione di elettrodi. Redwood ha iniziato a produrre lamine di rame per anodi il mese scorso nel suo sito in Nevada, a un anno dall’apertura della struttura. Attualmente lavora a diventare fornitore di materiali catodici riciclati e Panasonic sarà il primo cliente, una volta che lo stabilimento in Kansas sarà completamente operativo nel 2025. Un ulteriore impianto è in costruzione nella Carolina del Sud. A medio termine la società americana prevede di produrre abbastanza lamine di rame necessarie come collettori di corrente degli elettrodi e materiali catodici attivi per produrre 100 GWh di batterie l’anno.

9 febbraio: General Motors raggiunge un accordo diretto per garantirsi la fornitura di chip con GlobalFoundries, che le dedicherà parte della sua produzione di semiconduttori. In base all’accordo, il produttore di chip ha accettato di accantonare una parte della sua capacità produttiva esclusivamente per produrre per il gruppo di Detroit. La casa automobilistica prevede di introdurre oltre due dozzine di modelli elettrici globali nei prossimi due anni, ma un gran numero di chip viene ormai utilizzato anche nei veicoli convenzionali. Doug Parks, il vice-presidente esecutivo dello Sviluppo Globale del Prodotto, degli Acquisti e della Catena di Approvvigionamento di GM, ha dichiarato in una nota ufficiale che la società si aspetta che la sua necessità di semiconduttori raddoppi nei prossimi anni. Le società non hanno rivelato i termini finanziari del loro accordo. Più produttori di semiconduttori stanno costruendo impianti ed espandendo la produzione negli Stati Uniti con l’aiuto dei finanziamenti del Chips and Science Act, che il presidente Biden ha firmato in legge l’anno scorso. Con sede a nord di Albany, capitale dello stato di New York, GlobalFoundries lavora in fabbriche di chip precedentemente di proprietà di IBM e spera di ottenere finanziamenti per sostenere i suoi piani di espansione. A novembre, il suo amministratore delegato, Thomas Caulfield, ha dichiarato che GlobalFoundries voleva aumentare la produzione in uno stabilimento vicino a Malta (New York) e un altro a Burlington, Vermont, e costruire una nuova area di produzione in uno stabilimento esistente a Malta. Nel 2021 Ford aveva raggiunto un accordo con GlobalFoundries per collaborare alla progettazione di chip per migliorare le sue forniture.

10 febbraio: forse non farà altrettanto rumore quanto era avvenuto quando ne era diventato rilevante azionista ma, secondo una dichiarazione obbligatoria di Rivian alla authority di borsa Securities and Exchange Commission, la partecipazione di Ford in Rivian è ormai scesa a un simbolico 1,15%. La vendita arriva una settimana dopo che Ford aveva riportato una svalutazione di $7,3 miliardi sul suo investimento Rivian per il 2022. Dal febbraio 2022 ad oggi in effetti il titolo della società diretta da RJ Scaringe è sceso del 67,97%, sebbene da inizio anno abbia avuto una timida ripresa del 2,28%. Ford aveva scommesso $500 milioni su Rivian nel 2019, quando il CEO Ford era Jim Hackett, che pensava a produrre le proprie auto elettriche e quelle della divisione Lincoln sulla piattaforma skateboard di Rivian e forse anche farle produrre dalla startup. Il progetto è stato interrotto poco tempo dopo : Ford aveva spostato la sua attenzione strategica sulle sue piattaforme. Da maggio 2022 Ford aveva iniziato a disimpegnarsi ma non è questo il solo motivo per cui il CEO Jim Farley ha dovuto ammettere che la sua società ha lasciato sul tavolo circa $2 miliardi di profitti nel 2022, scendendo ben al di sotto della propria guidance e mancando le aspettative di Wall Street.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Rivian