Dopo gli choc, una settimana di progressi per la guida autonoma avanzata
Progetti in corso in Europa, America e Cina mandano positivi segnali di risveglio di un settore che, nonostante passate battute di arresto, vede i piani delle aziende superstiti rinvigorirsi: da Bosch a Baidu
Ottobre è stato un mese negativo per il settore della guida autonoma, con la chiusura della società Argo AI lasciata al suo destino da Volkswagen e Ford, dopo un tentativo non riuscito di coinvolgere con un investimento che sarebbe stato un salvagente anche il gruppo Amazon.
Novembre non si è rivelato altrettanto traumatico, anzi: tre diverse notizie, tutte racchiuse da questa settimana, sterzano in tutt’altra direzione, tratteggiando un quadro in positivo.
Mercoledì scorso è giunta conferma che le autorità tedesche hanno approvato definitivamente il sistema di parcheggio altamente automatizzato di Bosch e Mercedes-Benz per l’uso nell’area attrezzata dell’aeroporto di Stoccarda gestito dalla società britannica APCOA e di altre equivalenti.
L’approvazione da parte dell’agenzia federale tedesca per il trasporto auto KBA di fatto inaugura il primo sistema al mondo di Livello 4 della tassonomia SAE autorizzato per uso commerciale su modelli di veicoli passeggeri in regolare vendita.
Presso l’aeroporto della città sveva a partire dal 2020 erano stati appositamente riservati due posti per un progetto-pilota seguito dagli stessi partner e prevedeva in spazi appositamente riservati ed equipaggiati l’accesso di alcune Mercedes Classe S.
La differenza rispetto al test è che l’attrezzatura sviluppata da Bosch (anche con altri parcheggi e case auto) adesso potrà essere utilizzata per consentire a veicoli di privati cittadini pronti a “dialogare” con l’infrastruttura di effettuare una manovra quotidiana (ma responsabile di quasi un quarto dei sinistri annuali), senza che il proprietario sia più a bordo oppure supervisioni l’operato del veicolo.
L’obiettivo di Bosch ovviamente sarà di dotare sempre più parcheggi della tecnologia infrastrutturale necessaria, fino a installarne diverse centinaia in tutto il mondo nei prossimi anni.
Per il momento saranno pochi a poter trarre vantaggio da questa comodità ora ammessa dal codice e dalle norme. Ad esempio lo potranno usare subito i proprietari di modelli Mercedes Classe S e dell’elettrica EQS costruiti da luglio 2022, se provvisti del pacchetto opzionale INTELLIGENT PARK PILOT.
Per usufruire del servizio, gli automobilisti utilizzano l’app Mercedes Me per prenotare un posto e poi lasciare il loro veicolo in un’area di consegna prestabilita. Una volta usciti dal veicolo, l’app avvia la manovra. I conducenti possono quindi utilizzare l’app per chiamare il veicolo quando tornano in aeroporto.
I sensori Bosch nel parcheggio monitorano il percorso da effettuare fornendo le informazioni necessarie per guidare il veicolo. La tecnologia del veicolo converte le informazioni che riceve dall’infrastruttura in manovre di guida.
In questo modo, i veicoli possono guidare da soli su e giù per le rampe per spostarsi tra i livelli. Il veicolo frena e si arresta quando i sensori dell’infrastruttura rilevano un ostacolo e continua il suo viaggio quando è sicuro.
Anche dagli Stati Uniti arrivano segnali confortanti. Pochi giorni dopo che Waymo ha reso nota l’intenzione di allargare il suo servizio di robotaxi all’area di Los Angeles, la rivale Cruise, che ha già iniziato con l’attività commerciale su piccola scala del servizio a San Francisco, prepara un’altra novità.
La divisione tecnologica dei veicoli autonomi di General Motors ha si perso $497 secondo i conti resi pubblici per l’ultimo trimestre e $1,4 miliardi provvisoriamente per il 2022. Ma continua a dare indicazioni sul dove siano finiti quei capitali: adesso per mettere quanto prima alla prova il suo robotaxi Origin sulle strade di San Francisco.
Un articolo apparso sul Wall Street Journal e il cui contenuto non è stato smentito dall’azienda fa sapere che Cruise ha presentato una domanda alla motorizzazione della California lo scorso agosto, chiedendo l’autorizzazione per testare l’Origin, un veicolo senza volante o comandi manuali, a San Francisco.
L’agenzia DMV che supervisiona il settore ha iniziato a esaminare la richiesta in ottobre. La richiesta sottolinea i piani di Cruise per testare l’Origin in versione al 100% autonoma, incluse clausole già applicate sui veicoli autonomi già attivi, per una serie di test contraddistinti da limiti geografici e di ore del giorno.
Nel caso della procedura seguita finora, questi hanno riguardato inizialmente solo alcuni quartieri e con orari limitati al servizio notturno. In entrambi i campi le limitazioni man mano i test hanno fatto progressi sono state rimosse.
La messa in strada di robotaxi Origin “nativi autonomi” su strade pubbliche sarebbe un ulteriore passo in avanti per Cruise, che finora aveva testato la sua tecnologia grazie a una piccola flotta di Chevrolet Bolt EV aggiornate con la batteria di sensori e computer necessari all’applicazione pratica del servizio, che dallo scorso giugno trasporta passeggeri su mezzi del tutto privi di supervisori (detti anche safety driver) seduti davanti al volante.
Con una procedura analoga a quella seguita per le Bolt EV retrofittate, il nuovo permesso consentirebbe all’inizio agli Origin accolti da San Francisco di viaggiare senza ospitare i passeggeri. La divisione General Motors (e compartecipata da Honda) aveva tolto i veli all’Origin nel gennaio del 2020.
Costruito da zero come un robotaxi completamente autonomo e completamente elettrico, piuttosto che come un veicolo passeggeri retrofittato con tecnologia autonoma le attuali Bolt, Cruise Origin incorpora un corpo squadrato e porte scorrevoli, oltre a sedili a panchina che si fronteggiano.
In futuro Cruise grazie ai progressi dei sistemi di guida autonoma avanzati spera di gestire migliaia di veicoli Origin negli Stati Uniti, stimando che l’azienda potrebbe generare $1 miliardo di ricavi annuali entro il 2025 e fino a $50 miliardi l’anno entro il 2030.
Ma Cruise ha anche subito battute d’arresto nello sviluppo: a settembre, un suo veicolo è stato coinvolto in un incidente che ha provocato lievi feriti, mentre sono stati segnalati anche precedenti incidenti di veicoli che bloccavano il traffico e veicoli di emergenza.
Novità anche dalla Cina, dove Baidu, società in passato spesso definita Google della Cina, ha annunciato più dettagli sui suoi piani per i robotaxi, tra cui quella che sostiene sarà la più grande area di servizio robotaxi senza supervisori a bordo nel mondo nel 2023.
Le notizie hanno avuto come fonte una lunga presentazione di quasi 3 ore chiamata “Apollo Day” che ha approfondito i progressi tecnici sul loro progetto di guida autonoma open source che porta lo stesso nome. Baidu ha utilizzato veicoli senza safety driver a Chongqing e Wuhan a partire da quest’anno, oltre ad altri servizi nei quali le corse ne erano invece dotati.
Baidu riferisce che ora ha superato 1,4 milioni di corse coi vari veicoli, di cui quasi mezzo milione nel terzo trimestre del 2022. I permessi per fare a meno dei supervisori sono ancora rari in Cina e i team a volte riferiscono di essere completamente autonome quando hanno un dipendente in auto, ma non sul sedile del passeggero.
Senza fornire numeri di posizione, hanno dichiarato che l’area di servizio si espanderà notevolmente l’anno prossimo. Operano con autisti di sicurezza in 10 città della Cina. Sono inoltre in corso piani per robotaxi con AutoX, WeRide, Pony.AI e Didi a vari livelli di servizio e presenza di supervisori.
L’accesso di Baidu a 10 metropoli conferma la loro affermazione che hanno lavorato duramente ai loro sistemi per facilitare l’espandere il territorio. Grazie ai progressi compiuti sostengono di poter mettere in campo un servizio di veicoli a guida autonoma avanzata in una nuova città in soli 20 giorni.
Questo viene fatto attraverso sistemi per automatizzare la generazione di mappe: riferiscono che i loro sistemi automatizzati generano il 96% delle loro mappe, riducendo il carico di lavoro per gli esseri umani nel finirle. Questo è combinato con aggiornamenti in tempo reale, come utilizzato dai team.
Sistemi simili li aiutano a elaborare i grandi volumi di dati che raccolgono per filtrare fino a ciò che verrà inserito nei loro set di addestramento per i loro modelli di intelligenza artificiale. A differenza di altri concorrenti globali, Baidu sta anche lavorando per esportare alcuni dei risultati ottenuti per i servizi di taxi automatizzati in sistema di sicurezza ADAS più rapidamente commercializzabili.