BUSINESS

7 giorni di novità che trasformano auto e mobilità: 6 – 12 novembre 2022

I protagonisti della settimana: Assopetroli-Assoenergia, Bollinger, Bosch, CEA, Foxconn, Freyr, Lordstown, Moove, ONE, Ouster, Plastic Omnium, Powy, SEAT, Sono Motors, Velodyne

7 novembre: due produttori di sensori laser, Ouster Inc. e Velodyne Lidar Inc. annunciano che si fonderanno grazie a un accordo tutto basato su scambio di azioni, formando una società con una capitalizzazione di mercato di circa $400 milioni. Gli azionisti Velodyne riceveranno 0,8204 azioni di Ouster per ogni azione posseduta, con un premio del 7,8% rispetto al prezzo di chiusura della settimana precedente. L’accordo punta a consentire ad Ouster e Velodyne di consolidare la loro posizione di mercato e i rispettivi portafogli di prodotti attraverso risparmi sui costi di ingegneria, produzione e amministrazione. Le due società avevano un saldo di cassa combinato di circa $ 355 milioni al 30 settembre e mirano a realizzare risparmi sui costi annualizzati di almeno $ 75 milioni entro 9 mesi dalla chiusura della fusione proposta, hanno detto in una nota ufficiale. La società combinata sarà guidata dall’amministratore delegato di Ouster Angus Pacala, che fungerà da CEO, e dal capo di Velodyne Ted Tewksbury, che diventerà presidente esecutivo. Gli attuali azionisti di Velodyne e Ouster deterranno circa il 50% ciascuno della società combinata.

7 novembre: il colosso Foxconn, che aveva rilevato da Lordstown Motors il travagliato impianto produttivo dell’Ohio nel quale da inizio settembre sta costruendo i pickup elettrici Endurance per conto della startup americana, ha deciso di investire nel suo capitale ulteriori $170 milioni, attraverso l’acquisto di azioni ordinarie e azioni privilegiate di nuova creazione. Questo porta la quota totale di Foxconn in Lordstown Motors a poco meno del 20%. Una volta completato il piano, la controllata Foxconn Ventures Pte Ltd deterrà tutte le azioni privilegiate in circolazione di Lordstown e il 18,3% delle azioni ordinarie occupando inoltre due posizioni nel consiglio di sorveglianza. Questo sembra destinato a fare dei taiwanesi i maggiori azionisti, poiché la quota del 18,3% supererebbe il 17,2% del fondatore di Lordstown Motors, Stephen Burns. Foxconn pare utilizzare l’accordo con Lordstown per creare interesse sulla sua piattaforma per veicoli elettrici MIH, presentata nell’autunno 2020. Poche ore prima Foxconn era stata coinvolta in un’altra novità, quando è stata annunciata dal fondo sovrano nazionale dell’Arabia Saudita la nascita di Ceer, joint venture che userà la piattaforma MIH di Foxconn e tecnologie BMW per produrre dal 2025 nel Golfo veicoli elettrici, una gamma inizialmente per il mercato del Medio Oriente.

8 novembre: Moove GmbH verso il concordato, ha rivelato da Acquisgrana il curatore Dirk Wegener. L’azienda tedesca, nata nel 2018 da un partenariato tra il fornitore di componenti auto ZF Friedrichshafen e lo spin-off universitario E.Go Mobile col nome di E.Go Moove GmbH si è specializzata in navette elettriche e al momento aveva un organico di 90 persone, ma le crisi economiche ed extra-economiche l’hanno colpita anche dopo la ristrutturazione che aveva visto entrare una nuova proprietà. La società non è riuscita a completare in tempo un indispensabile round di finanziamento che l’ha messa in difficoltà coi pagamenti mentre tentava di far decollare la produzione del suo furgone CargoMover e del minibus PeopleMover, entrambi elettrici, ma con il secondo pronto anche per versioni fuel cell e con range extender. Dopo l’uscita di ZF dalla joint venture alla fine del 2020 (il gruppo aveva fatto retromarcia su progetti di veicoli a guida autonoma di cui aveva sottostimato il completamento) l’investitore Miltenyi Biotec aveva rilevato le azioni da ZF e il fondatore di E.Go Mobile Günther Schuh era rimasto CEO, ma con la successiva acquisizione da parte del gruppo olandese ND Industrial, la società era stata separata da E.GO, con uscita di Schuh e rinominata Moove GmbH, anche se non è chiaro l’assetto proprietario attuale. Dalla scorsa primavera è guidata da Günter Butschek, un manager con passato in Daimler ed Airbus.

9 novembre: nuova alleanza nel settore dell’infrastruttura italiana. Powy, azienda impegnata nella realizzazione e gestione di una vasta rete per la ricarica pubblica di veicoli elettrici e precedentemente nota come TheF Charging annuncia infatti un accordo con Assopetroli-Assoenergia, la principale associazione delle imprese attive nel settore dei prodotti e dei servizi energetici che ha nella sua rete oltre 11.000 distributori, oltre il 60% delle stazioni di servizio collocate sulle strade dello Stivale. L’obiettivo dell’intesa è ampliare l’attuale offerta delle stazioni di servizio con servizi di ricarica veloce e ultra-veloce per i veicoli elettrici. La convenzione dedicata da Powy agli associati di Assopetroli-Assoenergia prevederà tre differenti proposte, modulate sulle specifiche esigenze di ogni singola impresa. A chi aderirà all’offerta “Chiavi in mano” Powy fornirà le colonnine di ricarica e si occuperà dell’installazione e gestione del servizio; nel caso dell’offerta “Co-investimento” è previsto un coinvolgimento delle singole imprese che si faranno carico di parte dei costi necessari per l’espletamento di alcune attività di gestione; infine l’offerta “Senza Pensieri” è come suggerisce il lessico una opzione a zero rischi e zero costi in cui Powy si farà carico di tutti i costi per la realizzazione, installazione e gestione della stazione di ricarica.

9 novembre: in Francia Plastic Omnium, gruppo di fornitura automotive e il prestigioso CEA (ente di ricerca simile al nostro ENEA) hanno siglato una partnership di ricerca avanzata per sviluppare soluzioni concrete per una futura mobilità priva di emissioni, più sicura e più connessa. Questa collaborazione quinquennale svelerà i suoi primi progetti a partire dal 2023. Gestione e controllo intelligente dell’energia, elettronica di potenza, software e optronica, sono settori in cui questa collaborazione mira a sviluppare tecnologie all’avanguardia che combinano innovazione, prestazioni ed efficienza per i veicoli elettrici. Ad esempio, i due partner uniranno le loro forze per ottimizzare l’integrazione dei pannelli solari nella carrozzeria delle auto o sviluppare algoritmi e sensori integrati nei pacchi batteria per monitorarne le prestazioni e la longevità. La collaborazione con CEA copre l’intero settore di competenza e l’intero portafoglio prodotti di Plastic Omnium. Oltre alle tre divisioni storiche di sistemi outdoor, moduli front-end e sistemi di accumulo, il gruppo francese dispone oggi anche di una divisione dedicata all’idrogeno, una divisione specializzata nell’illuminotecnica auto e la nuova software house, specializzata nello sviluppo di software embedded e servizi connessi. Questo nuovo accordo di cooperazione include i vari laboratori del CEA e il suo ecosistema di startup e spin-off.

9 novembre: quando lo scorso marzo era stata annunciata la scelta di Sagunto, in quel Levante spagnolo che da lustri ha una vocazione industriale nel settore auto, per costruire una fabbrica di batterie del gruppo Volkswagen nel Sud Europa sembrava tutto scontato. Invece ci sono voluti molti mesi per arrivare a definire gli investimenti di pubblico e privato. Al contrario di fabbriche come Salzgitter in Germania, per Sagunto infatti la divisione locale SEAT e PowerCo, la controllata di Wolfsburg specializzata nelle batterie che a marzo non esisteva ancora, ci sarà la ricerca di sostegni pubblici attraverso il piano PERTE VEC, simile al nostro PNRR, con cui Spagna ed Unione Europea puntano al rilancio e all’innovazione. Il numero uno SEAT Wayne Griffiths confermando l’adesione al piano ha precisato in €10 miliardi l’investimento complessivo necessario a trasformare la Spagna in un hub europeo per la mobilità elettrica. La cosa più importante definita, oltre all’entità dello sforzo economico che supporterà il piano, è che il progetto non riguarda solo la futura fabbrica di batterie PowerCo a Sagunto, ma SEAT dalla Spagna guiderà lo sviluppo di nuovi veicoli basati sulla piattaforma Small BEV per conto di tutto il gruppo Volkswagen, un progetto che democratizzerà l’accesso alla mobilità con auto elettriche prodotte in Spagna a prezzi accessibili (per il quale SEAT aveva dovuto affrontare a lungo la concorrenza Skoda) che saranno prodotte negli stabilimenti di Martorell e Pamplona opportunamente trasformati.

11 novembre: la startup scandinava delle batterie Freyr Battery ufficializza che la scelta del sito nordamericano è caduta sulla contea di Coweta, nella Georgia già scelta per altre Gigafactory, per un impianto che è stato battezzato Giga America, mentre quello norvegese è noto come Giga Arctic. Dopo aver valutato 163 siti potenziali in 25 stati, la società ha selezionato il sito del Bridgeport Industrial Park in base a criteri operativi, logistici e finanziari. Giga America si baserà sulla tecnologia Semi-Solid usata su licenza di 24M, partner americano di Freyr. La piattaforma consente una produzione efficiente di celle agli ioni di litio con chimica a base ferrosa su larga scala. Freyr prevede di completare la progettazione e l’avvio di Giga America nei prossimi mesi. Nella fase iniziale è pianificata per essere un polo con una produzione di celle di circa 34 GWh (capacità simile a quella della attuale fabbrica Tesla/Panasonic in Nevada) basato sulla nuova generazione della piattaforma di produzione Semi-Solid di 24M con un costo di capitale iniziale previsto di $1,7 miliardi. Ulteriori linee di produzione di celle dovrebbero portare il capex con cui fare i conti a oltre $2,6 miliardi entro il 2029 e al completamento di tutte le fasi di costruzione previste, il complesso Giga America dovrebbe essere uno dei più grandi siti a livello globale. Per Giga America la società avrà assistenza in sussidi locali, oltre ai crediti d’imposta federali previsti dalla legge IRA approvata lo scorso agosto. Inoltre, FREYR intende richiedere al Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti pacchetti che potrebbero includere una sovvenzione e / o prestiti diretti per assistere lo sviluppo di Giga America.

11 novembre: Bollinger Motors ha scelto Our Next Energy (ONE) per la fornitura dei pacchi batterie per i suoi pickup e veicoli commerciali elettrici. I pacchi Aries con celle dalla chimica LFP della startup di batterie statunitense saranno installati nei modelli Bollinger dall’inizio della produzione, prevista per la fine del 2023. Bollinger inizialmente vuole offrire il suo pianale per veicoli commerciali della Classe 4 americana, che sarà equipaggiato opzionalmente con uno o due pacchi batteria. Quale contenuto energetico avranno i pacchi batteria e quale autonomia dovrebbe essere possibile non viene specificato nella nota ufficiale diffusa da ONE. Il Classe 4 (fino a 7,257 tonnellate) sarà seguito anche da una versione Classe 5 (fino a 8,845 tonnellate). Accanto alla gamma Aries, ONE prevede anche di vendere il pacco “ibrido” Gemini nel quale sono collocate le une accanto alle altre celle LFP e ad alto contenuto di nichel che vengono “messe in scena” solo per le percorrenze elevate. La cella da 240 Ah con densità di energia volumetrica superiore a 1.000 Wh/l presentata a settembre è quindi destinata a fungere da “range extender” o magari assistere funzionalità sporadiche, quali ad esempio l’uso del gancio traino per trasportare un rimorchio. Per Bollinger Motors potrebbe essere un vantaggio, alla luce della nuova normativa IRA sui sussidi che premia le filiere nordamericane, anche il fatto che a metà ottobre ONE abbia annunciato la costruzione della sua fabbrica di batterie a Van Buren Township, nel Michigan, lo stato a maggior concentrazione di attività auto.

11 novembre: quando, nel secondo semestre del 2023, la clientela Sono Motors comincerà a ricevere la piccola elettrosolare tedesca (ma prodotta in Finlandia da Valmet Automotive), non dovrà preoccuparsi dell’assistenza a cui appoggiarsi al momento del bisogno. L’azienda tedesca e Bosch coopereranno grazie alla rete di officine a livello europeo che fanno parte del network del gruppo svevo. Perciò i servizi della prossima auto elettrosolare di Sono saranno disponibili per gli utenti nelle officine partecipanti. In Germania, dove c’è già una sostanziale lista di attesa per le consegne, c’è un totale di 50 sedi qualificate Bosch Car Service e ulteriori sedi autorizzate seguiranno dopo il lancio per creare una rete di assistenza completa che si estenderà a molti altri paesi europei. Nelle officine aderenti l’azienda, ormai quotata a Wall Street, formerà in anticipo il personale dell’officina in particolare per quanto riguarda gli interventi nelle aree elettrificate, per i pannelli fotovoltaici e l’elettronica. Se necessario saranno supportati dal servizio tecnico sul campo di Sono Motors. Solo queste officine partner autorizzate sono autorizzate a eseguire lavori di riparazione e garanzia. Le officine aderenti esporranno anche cartelli con la dicitura “Sono Motors Service Partner”. Piccoli lavori di riparazione che non rientrano nelle garanzie o richiami potranno essere eseguiti anche da officine indipendenti su richiesta. Per questo Sono annuncia che metterà un manuale compatto di manutenzione Sion a disposizione per cominciare delle circa 22.000 officine indipendenti tedesche.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Velodyne Lidar