DUE RUOTE

Tre stand che non andavano persi visitando l’EICMA 2022

Due storiche giapponesi come Honda e Kawasaki e una nuova arrivata nelle due ruote come l’iberica SEAT avevano novità elettriche interessanti alla rassegna milanese

EICMA, giunta nel 2022 alla sua settanovesima edizione, aveva come sempre una grande ricchezza di novità per il mercato delle due ruote: e in particolare per quanto riguarda la produzione elettrica l’evento che ha chiuso i battenti proprio ieri ha proposto degli argomenti che non finiranno di essere attuali man mano i padiglioni verrano smontati per lasciare spazio ad altre fiere a Rho-Pero.

In uscita nell’estate 2023, l’EM1 E: presentato all’EICMA 2022 sarà il primo veicolo elettrico Honda a due ruote per i clienti in Europa e il primo ad essere presentato dopo l’annuncio da parte della casa giapponese di un piano che prevederà i lanci di 10 o più modelli di motociclette elettriche a livello globale entro il 2025.

La sigla “EM” abbrevia Electric Moped, con il secondo termine notoriamente usato a livello internazionale per indicare quello che i centauri italiani coi capelli bianchi chiamano invece “vespine”, anche quando non sono davvero costruite a Pontedera. Il modello si rivolge a una domanda che cerca un trasporto urbano facile e divertente.

È compatto, ha il pavimento piatto e uno stile levigato che ne sottolinea la differenza e l’identità unica all’interno della gamma Honda. L’EM1 E: è alimentato dall’Honda Mobile Power Pack E: a cui i giapponesi lavorano da diversi anni.

Una singola carica offrirà un’autonomia di oltre 40 chilometri e il Mobile Power Pack (MPP) è progettato per resistere a diverse temperature, livelli di umidità, urti e vibrazioni. Come suggerisce il suo nome, con MPP sarà commercializzata una batteria a cambio rapido di facile estraibilità che una volta rimossa dall’EM1 E: potrà essere ricaricata comodamente in casa o in garage o magari presso il luogo di lavoro, specie per chi ha accesso a prese trifase.

Se lo scooter elettrico aveva un contenuto di novità ma niente di sorprendente, lo stesso non si può dire dello stand Kawasaki all’EICMA 2022. I modelli non erano anteprime totali e sono nel solco del piano che prevedeva tre lanci elettrici a calendario: alla Ninja EV si lavora da diverso tempo e la Kawasaki Z EV era uscita a Colonia in ottobre, ma c’era la novità di un concept alimentato a idrogeno.

A sinistra nell’immagine la Kawasaki Z EV vista per la prima volta in Italia dopo la première all’Intermot di Colonia il mese scorso, a destra la Ninja EV (credito foto: ufficio stampa Kawasaki)

Mentre la Ninja H2 sovralimentata da 197 cavalli che dovrebbe bruciare idrogeno ha già addirittura un prezzo ($25.000), le due elettriche sono state definite prototipi, ma per ragioni di calendario sono molto vicine alla forma e sostanza dei modelli di serie; il presidente Kawasaki Motors Hiroshi Ito ha infatti svelato a Milano che saranno disponibili per l’acquisto il prossimo anno.

Malgrado l’importanza e la risonanza di una vetrina come la fiera milanese, le schede tecniche complete non sono state pubblicate, tuttavia il manager giapponese ha rivelato che ciascuna avrà una capacità della batteria fino a 3 kWh, con due pacchi batteria da 12 chili di facile sostituzione. Come altri grandi case giapponesi (ma anche europee) Kawasaki aderisce al Swappable Battery Motorcycle Consortium (SBMC) .

In una precedente edizione di EICMA, l’azienda di Akashi aveva tolto i veli a un prototipo elettrico Ninja accreditato di un motore da 10 kW e di una autonomia di 100 chilometri. Ma quelle prestazioni non sono aumentate in tre anni, perché la casa e i suoi progettisti hanno fatto altre scelte.

Nella presentazione, Ito ha indicato che queste moto potranno subito giocare un ruolo per l’uso urbano e per quello dei pendolari, considerato che rientreranno in una categoria europea che per potenza corrisponde a moto con cilindrata convenzionale attorno ai 125 cc. In effetti anche la capacità da 3 kWh della batteria non brilla rispetto a quelle della concorrenza dei costruttori di moto elettriche native che arrivano fino a una ventina di kWh.

Secondo la stampa specializzata delle due ruote l’autonomia massima attribuibile alla Kawasaki Ninja EV potrebbe essere di 75 chilometri, e addirittura sotto i 50, per chi sottoporrà il veicolo a velocità autostradali. Perché allora limitare la capacità così tanto? In un contesto realistico italiano, uno dei modelli della casa giapponese potrebbe affrontare una classica gita, ad esempio da Milano ai Laghi, soltanto con una buona rete punti di ricarica disponibile.

Forse (non sappiamo ma ipotizziamo, pensando agli scenari asiatici in particolare che hanno fatto il successo di Gogoro) questo sarà il prossimo passo per i nostri motociclisti Kawasaki, scoprire una infrastruttura di appoggio. La comodità del battery swap, paragonabile a una sosta alla pompa di carburante, va infatti oltre la gestione della sosta, se esisterà una serie di punti di appoggio in cui fermarsi con la certezza di trovare pacchi pronti a finire nel telaio in pochi secondi.

In particolare su una motocicletta ancora più che nel caso delle quattro ruote, la capacità del pacco batterie si traduce anche in peso: il vantaggio in termini di guidabilità tra un modello due ruote con batteria a cambio rapido e uno di grande capacità (e destinato anche a soste per la ricarica più lunghe) potrebbe essere sostanziale e un punto su cui fare leva. Insomma, all’EICMA 2022 si è appena aperta una porta su un settore da osservare con curiosità ed interesse.

(credito foto: ufficio stampa marca SEAT/VW Group Italia)

Da non scordare infine anche la novità che proviene da una nuova divisione della spagnola SEAT, quella MÓ che ha già in commercio uno scooter elettrico alimentato da un motore capace di erogare 7,5 kW di potenza (11,5 kW di potenza di picco) alla ruota posteriore. Con la nuova versione 125 Performance si aggiunge la funzione eBoost, che gli darà un’ulteriore spinta nel traffico.

Questa tecnologia permette di arrivare a una velocità massima di 105 km/h (rispetto ai 95 km/h raggiunti dalla versione standard) per 30 secondi; il sistema può essere riattivato nuovamente dopo due minuti. La versione Performance vanta inoltre un’accelerazione maggiore, riducendo da 3,9 secondi della versione precedente a 2,9 secondi ora il tempo per passare da 0 a 50 km/h. È dotato di nuove sospensioni anteriori Andreani e ammortizzatore posteriore Öhlins regolabile, dischi e pastiglie freno racing di Galfer e nuovo sedile SHAD in Alcantara.

Invariato il pacco batterie agli ioni di litio ad alta densità energetica da 5,6 kWh, che pesa poco più di 40 kg e fornisce autonomia fino a 137 chilometri secondo il ciclo WLTP. Anche l’operazione di ricarica dello scooter spagnolo conta sulla semplicità della batteria che può essere caricata quando è ancora montata sul veicolo ma può anche essere rimossa da SEAT MÓ 125 e collegata alla presa domestica. Per la ricarica completa collegandosi alla rete domestica sono necessarie dalle 6 alle 8 ore.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Honda Italia