AUTO

Il cancelliere apre la strada agli accordi in Canada di Volkswagen e Mercedes

Oggi saranno firmati due accordi di programma che daranno ai gruppi tedeschi più certezze e più sostenibilità nella filiera dei materiali critici per le batterie come cobalto, nichel e litio

L’esecutivo del Canada firma oggi accordi di programma separati con Volkswagen e Mercedes-Benz, che vedranno i due gruppi automobilistici tedeschi assicurarsi un accesso privilegiato a materie prime indispensabili per le batterie che muoveranno i loro veicoli elettrici.

Ma queste ore hanno anche messo in moto ulteriori collaborazioni tra Ottawa e Berlino ad esempio sull’idrogeno: il cancelliere Olaf Scholz ha infatti visitato l’Hydrogen Centre of Canada nel Labrador, e anche il gas naturale liquefatto fa parte dei temi sul tavolo.

L’occasione della firma è offerta al governo del primo ministro canadese Justin Trudeau dalla visita di tre giorni del cancelliere tedesco che, parallelamente a cercare di evitare alla propria economia di fermarsi per la mancanza di energia (a causa dell’eccessiva dipendenza dal gas russo su cui Berlino si era in passato sbilanciata), stipulando intese bilaterali e accordi di programma come quelle odierne tende a rendere più sicure e affidabili le catene di approvvigionamento ai gioielli della manifattura nazionale come le due società dell’auto.

Oggi in una intervista al quotidiano finanziario Handelsblatt il responsabile della tecnologia del gruppo di Wolfsburg Thomas Schmall ha confermato che la sua azienda prevede di avere una presenza nel settore estrattivo attraverso l’ingresso nel capitale azionario di società del settore tramite la neo-formata divisione PowerCo, che si concentra appunto sulle batterie e la loro catena del valore.

Nel caso di accordi stipulati da Volkswagen o Mercedes con una nazione nota per l’elevata presenza nel settore estrattivo come il Canada, questo significa la fornitura di cobalto canadese, grafite, nichel e litio necessari per le batterie dei veicoli elettrici, come avevano anticipato riservatamente membri dell’esecutivo di Ottawa alla stampa ancora prima che gli accordi fossero firmati.

Il cancelliere Scholz aveva accennato agli accordi di programma in via di perfezionamento tra il Canada e le case automobilistiche tedesche durante una conferenza stampa con Trudeau a Montreal ieri: “sono felice di vedere che oltre alle molte dichiarazioni che sono state fatte e firmate tra le aziende durante la nostra visita, Volkswagen e Mercedes sono un esempio”.

Quello che Scholz non ha precisato è che il Canada offrirà ai gruppi auto e a quelli delle batterie tedeschi (ma anche europei) non solo la materia prima, ma in particolare minerali trattati e processati utilizzando energie rinnovabili: soprattutto nei siti delle provincie di Quebec ed Ontario infatti si conta moltissimo sull’energia idroelettrica. Un aspetto che contribuirà ad abbassare i valori di emissioni complessivi di una filiera che passi dal paese nordamericano.

Gli accordi tedesco-canadesi arrivano a una settimana esatta dalla firma apposta dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden alla legge Inflation Reduction Act che, tra le varie misure approvate su ambiente, clima e sanità, prevede anche che i crediti d’imposta alla clientela dei veicoli elettrici varrà solo per modelli prodotti in Nord America, lasciando fuori elettriche europee o asiatiche, ma anche americane prodotte in Europa come è il caso del nuovo SUV elettrico Fisker Ocean costruito in Austria.

Prima della mossa di Washington, in Canada Trudeau si era attivato per assecondare una serie di investimenti promessi da altri produttori di veicoli elettrici e da costruttori di batterie e di loro componenti nell’industria canadese.

Più di 13 miliardi di dollari canadesi sono stati promessi la scorsa primavera per costruire le catene di approvvigionamento delle batterie necessarie e spostare la produzione dal motore a combustione ai veicoli plug-in.

Ciò si aggiungeva agli altri 3,5 miliardi di dollari canadesi promessi negli ultimi quattro anni, compresi gli investimenti per realizzare scuolabus e autobus di linea elettrici, produrre e processare minerali critici necessari per produrre batterie e per strutture di ricerca e sviluppo.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Bundesregierung/Denzel