BUSINESS

Elon Musk gratifica gli azionisti Tesla… e spaventa Toyota

Confermato al Cyber Roundup che ci sarà il frazionamento 1-a-3 per il titolo della casa americana, che espone un obiettivo di 20 milioni di auto nel 2030 con 12 Gigafactory

L’incontro con gli azionisti Tesla, svoltosi questa notte presso la Gigafactory di Austin e battezzato Cyber Roundup è stato ancora una volta soprattutto una convention di devoti fan di Elon Musk, piuttosto che un tipico evento finanziario.

Non ci sono state molte sorprese a livello di business, ma una dichiarazione appare comunque destinata a lasciare il segno, soprattutto nelle stanze degli amministratori delegati dei gruppi storici dell’auto.

L’evento era stato collocato un paio di settimane dopo che Tesla ha riportato i suoi utili del secondo trimestre 2022, in cui per la prima volta da anni i ricavi non sono aumentati su base trimestrale, anche se hanno continuato a crescere su base annuale.

L’argomento finanziario del giorno si è risolto con l’approvazione della risoluzione principale delle 13 sottoposte agli azionisti: quella per il frazionamento azionario tre per uno del titolo, che lo spingerà al completamento verso una quota plausibile attorno ai $300.

Anche se non è stato fornito un programma, delle scadenze per procedere, questa prospettiva sembra aver contribuito a spingere le azioni di Tesla verso l’alto, facendo da contrappeso alle difficoltà del titolo all’apice della controversia tra Musk e Twitter sull’acquisto del social media e il ripensamento dell’imprenditore.

Invece sono state respinte tutte le proposte note per infastidire Musk, con grandi virtuali pernacchie (ma gli americani manifestano dissenso producendo altri rumori rispetto a quelli che sono familiari agli italiani…) a chi aveva proposto istanze legate al rispetto dei diritti, alla trasparenza sul lobbying o al lavoro minorile nelle miniere africane, o a tutto quello che gravita attorno al concetto di valori ESG che fanno venire l’orticaria a Musk da quando Tesla è stata esclusa dall’indice ad essi collegato.

Musk ha anche lasciato spazio alla possibilità che Tesla proceda in futuro a buyback delle proprie azioni, una possibilità che suona come musica alle orecchie degli azionisti grandi e piccoli. Per la verità il leader della società ha anche precisato che una precondizione per questa eventualità sarà la situazione economica tranquilla, e un buon cash flow dell’azienda.

Quanto alla situazione economica generale, Musk è stato meno pessimista che nel recente passato dicendo di aspettarsi una recessione con caratteristiche mild per fino a 18 mesi, ma di aver dedotto dai movimenti delle materie prime necessarie alla sua complessa filiera che la fiammata peggiore dei prezzi potrebbe già essere alle spalle.

Quanto al modo di portare denaro in cassa, Musk è tornato al tema dell’espansione di Tesla e della sua produzione e ha riproposto un piano che aveva già citato nel 2017, quando aveva affermato che a lungo termine, la società avrebbe costruito tra 10 e 20 Gigafactory, che ora sono diventate 10 o 12: comunque un totale impressionante e per gli investimenti e la filiera che richiederanno.

Si tratta del numero di fabbriche che saranno necessari, con una capacità fino a quasi due milioni di veicoli ciascuna, per produrre nel 2030 20 milioni di veicoli. Un numero di mezzi elettrici che rappresenta il doppio di quanto costruisce il maggior gruppo tradizionale: Toyota Motor Corp.

Con Musk di mezzo, c’è da scommettere che l’affermazione non sia giunta in un momento casuale, visto che siamo in uno sostanzialmente negativo per Toyota, che nell’ultimo trimestre ha visto calare i profitti del 42% con vendite (in calo del 6,3%) colpite dai problemi alla catena della fornitura.

Malgrado abbia sostenuto poche settimane fa che mettere in moto la fabbrica in Texas e quella in Germania comporti bruciare montagne di denaro, quindi altre Gigafactory spunteranno presto e Musk ha anche stuzzicato la platea sulla sede della prossima sede da scegliere entro la fine dell’anno.

Considerato alcuni suggerimenti ed il fatto che è canadese per parte di madre sembra possibile che Tesla possa scegliere il Nord America, ma oltre il confine, per la prossima, ma lo scopriremo presto. Intanto Tesla ha realizzato la sua 3 milionesima auto, ha detto Musk, riaffermando l’obiettivo della società di raggiungere i 2 milioni di auto prodotti entro la fine del 2022.

E tra le affermazioni ormai di rito c’è stata per l’ennesima volta la reiterazione della fiducia di Elon Musk nel valicare gli ostacoli dell’autonomia avanzata nel software di guida, una asserzione che sembra ancora più ottimistica alla luce dell’addio recente di Andrej Karphaty. Considerato tra i grandi guru del settore, nemmeno lui è riuscito a firmare questa impresa che così tanti altri candidati, da Waymo a Cruise, sta continuando a far sudare.

Tesla è andata oltre 40 milioni di miglia con le percorrenze affidate a questo software, e Musk ha detto che entro quest’anno saranno superati 100 milioni di miglia. Ma come sappiamo sono i casi limite quelli che creano problemi e finiscono col far aprire indagini delle authority americane e internazionali addette alla sicurezza del traffico.

Ma sul futuro del FSD forse ne sapremo di più il 30 settembre, visto che sarà in programma il secondo AI Day Tesla, dedicato soprattutto ai progressi del robot Optimus, progressi che potrebbero avere ricadute sostanziali anche sulle funzionalità Full-Self Driving dell’Autopilot Tesla.

Infine trovandosi presso la sede texana in cui nascerà questo modello a partire da metà del prossimo anno, Musk ha lasciato anche intendere che le specifiche e il prezzo del Cybertruck saranno diversi da quelli annunciati per la prima volta durante il lancio nel 2019: a causa dell’inflazione e dei prezzi della filiera, ma senza fornire per ora ulteriori dettagli.

In altri termini pickup elettrici rivali già lanciati o in uscita dai gruppi Ford e General Motors potrebbero scoprire di non essere rivali nello stesso segmento di prezzo del modello Tesla, visto che quando parla di cambio dei prezzi non si presume certo che possa essere al ribasso.

Credito foto di apertura: slide da presentazione Tesla