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Sono Motors e Baidu promettono prezzi ragionevoli, coi loro lanci nel 2023

In una fase come l’attuale in cui l’inflazione e le fiammate dei prezzi sono all’ordine del giorno, l’elettrosolare della startup tedesca e il robotaxi del colosso di internet cinese vanno decisamente controcorrente e incuriosiscono

Chi fa visita ai post di AUTO21 sa ormai che rappresenta una vera fissazione per chi scrive che sia offerta l’opportunità di acquisto di veicoli a zero emissioni locali al maggior numero possibile di persone.

E abbiamo buona compagnia nel ritenere che la affordability dell’auto elettrica sia fondamentale: un mese fa l’amministratore delegato Stellantis Carlos Tavares coglieva un’occasione pubblica per sottolineare come a suo avviso addirittura il mercato delle elettriche rischi il collasso, se non si troverà il modo di farle diventare più economiche, secondo il suo business plan tagliandone i costi del 40% entro fine decennio.

Con questa premessa non possiamo che osservare con soddisfazione un paio di notizie che hanno caratterizzato gli ultimi giorni: il lancio definitivo della travagliata elettrosolare Sion della startup tedesca Sono Motors, e poco prima l’annuncio del colosso del web Baidu che ha tracciato una mappa commerciale del suo veicolo a elevata guida autonoma per i servizi di robotaxi a prezzi che appaiono addirittura impensabili.

Due squarci su un mondo elettrico (e autonomo nel caso della cinese Baidu) che sono in netto contrasto con il panorama attuale di elevata inflazione e che anzi viene da chiedersi come potranno sopportare la tempesta dei costi e dei prezzi che schizzano verso l’alto con pochi freni.

Ma per il momento limitiamoci alle buone notizie su prezzi ed altro, a cominciare da Sono Motors: il 25 luglio a Monaco di Baviera è stato tracciato il quadro definitivo che porta alla commercializzazione della piccola elettrosolare, piano che i fondatori hanno inseguito con una caparbietà degna del Progetto Manhattan, e nel quale l’inizio della produzione è previsto per la seconda metà del 2023.

Ci sono già oltre 19.000 prenotazioni in attesa dell’uscita della Sion. (credito foto: Martin Meiners via Sono Motors)

Al prezzo, in Germania, di €29.899 senza contare incentivi nazionali e locali, ci si potrà portare a casa una elettrosolare che integra nei pannelli in policarbonato della carrozzeria un totale di 456 celle fotovoltaiche, con una tecnologia che Sono Motors già comincia ad applicare altrove, come sugli autobus, che di carrozzeria da sfruttare ne hanno in abbondanza.

Grazie ad esse la casa tedesca ritiene che dovrebbe essere possibile ricaricare nel pacco batterie l’energia per percorrere 112 chilometri, o se preferite 16 chilometri al giorno, il che consentirà, secondo i progettisti, di caricare la Sion fino a quattro volte meno frequentemente rispetto alle auto elettriche analoghe.

L’energia, solare o della rete, è custodita in una batteria con celle LFP da 54 kWh di capacità, che dovrebbe fornire un’autonomia WLTP di circa 305 chilometri, con un motore elettrico da 120 kW a spingerla.

Una caratteristica di Sion rispetto ad altre citycar elettriche, è che non punta al risparmio sui caricatori imbarcati: può essere caricata fino a 75 kW DC e fino a 11 kW in corrente alternata, con inclusa l’opzione della ricarica bi-direzionale, grazie ad un aggiornamento del software.

Sono Motors per meno di €30.000 in pratica ha puntato su una vettura che includendo gli incentivi diventa competitiva sui prezzi con veicoli da utilizzo urbano tradizionali. Ma l’azienda non ha sacrificato praticità e se il design non ha guizzi particolari la qualità emerge dall’elenco di fornitori e partner, tra i quali spiccano Continental e per la produzione la finlandese Valmet, nota in passato per la linea delle Mercedes Classe A ESP.

Se Sono è una piccola startup che, prima dell’ingresso in borsa via SPAC, è sopravvissuta anche col crowdfunding e punta a un progetto tutto sommato coi piedi per terra, di segno opposto l’annuncio di Baidu, un colosso della rete dalle casse piene che si è tuffata da anni in un progetto di estrema difficoltà.

Ovvero: creare un robotaxi dai prezzi accessibili che, malgrado la presenza del supplemento di sensori, computer, software, sia competitivo al punto da rendere economica l’attività di ride hailing senza autisti, un obiettivo che è stato più volte messo in dubbio da economisti ed addetti ai lavori.

Il veicolo di Baidu di sesta generazione, l’Apollo RT6, sarà una spigolosa vettura elettrica dal costo di 250.000 yuan (circa $37.000). Il veicolo sarà dotato di 38 sensori esterni (tra cui 8 LiDAR, 6 radar, 12 sensori ad ultrasuoni, 12 telecamere) e di integrazione profonda multi-sensore, con una elevata capacità di percezione e precisione che lo classificheranno al Livello 4 della tassonomia SAE della guida autonoma, cioè un vero veicolo self-driving.

Malgrado l’impressionante dotazione di apparati di bordo, si tratta di un prezzo inferiore del 48% rispetto al costo di produzione di 480.000 yuan annunciato l’anno scorso per la quinta generazione di robotaxi, l’Apollo Moon, realizzato in collaborazione con Arcfox, marchio elettrico del gruppo statale BAIC, partner tra gli altri anche di Mercedes-Benz. Come riesca Baidu a raggiungere quei livelli per il momento è un interrogativo, specie per i rivali…

L’Apollo RT6 inizierà a operare sulle strade cinesi secondo i piani nella seconda metà del prossimo anno e sarà inserito nell’attività di robotaxi che fa capo a Baidu chiamata Apollo Go. Oggi opera in 10 metropoli, che ha ricevuto l’approvazione a Pechino a fine 2021 per iniziare ad addebitare le tariffe per le corse all’interno del distretto sub-urbano di Yizhuang.

All’inizio, al contrario di quello che avviene per società americane come Waymo o Cruise, un supervisore delegato da Baidu deve ancora sedere in auto. Ma la scorsa primavera le autorità municipali di Pechino hanno allentato le restrizioni sulla presenza del supervisore, aprendo la strada alla completa eliminazione del costo dell’autista. Per ora non è certo quando l’autorità consentirà ai robotaxi di addebitare le corse senza personale umano sui veicoli.

L’Apollo RT6 sarà dotato di un volante rimovibile, in quanto il controllo del viaggio non sarà più legato alla sua presenza. Baidu ha detto che la società mira a produrre 100.000 veicoli Apollo RT6 in un periodo di tempo non chiarito. La massiccia riduzione dei costi consentirà di distribuire decine di migliaia di robotaxi in tutta la Cina, secondo i piani del fondatore di Baidu Robin Li, e in futuro prenderne uno dovrà costare la metà di oggi.

Nel 2019 Baidu aveva rivelato che il costo all’epoca era di 20 yuan a chilometro. Li o altri manager di Baidu non hanno ancora confermato i costi a chilometro di Apollo RT6 ed i prezzi che saranno praticati, ma della rivale Pony.AI si sa già che il prezzo attuale di una corsa sui suoi veicoli a guida autonoma è di 2,6 yuan al chilometro, che sale a 3 yuan nell’ora di punta. Sono in linea coi prezzi dei normali taxi, mentre i servizi di ride hailing in media si attestano attorno a 5 yuan a chilometro.

Credito foto di apertura: sito web Baidu