INFRASTRUTTURA

In Cina anche GAC Aion si converte al «battery swap»

L’elenco delle case auto che propongono elettriche in grado di cambiare rapidamente l’intero pacco batterie si allunga e il partner di Honda e Toyota si aggiunge alle già collaudate NIO, BAIC e Geely

Chi segue i nostri post si sarà reso conto che AUTO21 ha un approccio favorevole verso la tecnologia del cambio rapido delle batterie, o battery swap, che è popolare non solo nelle due ruote, dove marchi giovani come Gogoro e Kymco, ma anche storici come Piaggio e Honda la adottano da più o meno tempo, ma anche per le quattro ruote.

La risposta a questa convinzione del potenziale del cambio rapido della batteria nell’auto, sta nello sfondo della foto di apertura, nel quale si vedono condomini cinesi, ma che con un po’ di fantasia potrebbero rappresentare anche quartieri di Rozzano o San Donato, dove la densità di abitanti renderà sempre complicato proprio in futuro di popolarità di veicoli elettrici, installare colonnine per tutti.

In Cina, mercato a cui la foto si riferisce, pertanto startup come NIO e gruppi storici come BAIC (partner tra l’altro di Mercedes-Benz), da tempo hanno quindi investito in infrastruttura per il cambio rapido per quietare i timori di chi abitando in quartieri ad alta densità abitativa teme di non trovare colonnine e preferisce un cambio rapido in meno di cinque minuti, come a una pompa di benzina o gasolio.

Ultimo ad aderire a questa soluzione GAC Aion, la divisione new energy vehicle del gruppo pubblico del sud della Cina GAC, che ha appena completato la sua prima stazione di sostituzione della batteria, diventando ufficialmente un nuovo player nel settore del battery swap.

Questa settimana GAC Aion ha infatti annunciato di aver costruito la prima stazione a Guangzhou, ovvero quella che un tempo chiamavamo Canton, la metropoli dove ha sede, con capacità di sostituzione della batteria. La stazione di scambio rapido rimuove ed installa imbullonando saldamente un nuovo pacco carico in grado di sostituire quello esaurito da un veicolo in soli 2,5 minuti e supporta una durata di sostituzione fino a 8.000 cicli, secondo il costruttore.

In Cina visto il successo della tecnologia adottata oltre che dai gruppi automobilistici citati anche da Geely, dal novembre dello scorso anno le istituzioni dei trasporti e del settore industriale hanno normato il modo in cui il veicolo che entra in una di queste stazioni operano: per ragioni di sicurezza infatti devono essere previsti standard rigorosi, ad esempio sulla coppia da utilizzare nell’avvitamento e svitamento ma anche sulla qualità della bulloneria, che deve sostenere solidamente grandi pesi inserito nei pianali dei veicoli.

I modelli con batterie a scambio rapido devono essere in grado di supportare almeno 5.000 sostituzioni di batterie, mentre i modelli con batterie imbullonate devono essere in grado di supportare almeno 1.500 sostituzioni di batterie, secondo lo standard.

I veicoli NIO ad esempio offrono (e lo fanno da pochissimo anche in Norvegia) anche batterie con cambio rapido e le loro postazioni di sostituzione rapida delle batterie sono arrivate già alla seconda generazione e possono sostituire automaticamente le batterie in soli tre minuti. Oltre a case auto ad appoggiare la diffusione ci sono anche gruppi delle batterie come CATL che pochi giorni fa ha aperto la prima postazione.

Aion divisione di GAC Motor (partner tra l’altro di Honda e Toyota), prevede di costruire 220 stazioni di questo tipo a Guangzhou quest’anno e 1.000 in città entro il 2025, rendendo la ricarica facile come il rifornimento. La divisione delle auto a zero emissioni replicherà il modello applicato in Cina anche ad altre città all’estero in futuro, secondo la società.

Oltre a supportare il battery swap, la stazione Aion Robot Charger supporta anche la ricarica automatica, secondo GAC. Il SUV elettrico Aion V Plus 70 di quest’azienda lavora già ad alta potenza di ricarica, analoga a quella di Porsche Taycan, e secondo il costruttore la ricarica potrà raggiungere una potenza di picco teorica di 480 kW, secondo l’azienda.

Credito foto di apertura: sito web GAC Aion