AUTO

In Cina NIO attiva il programma BaaS (Battery-as-a-Service)

NIO amplia ancora le iniziative per allargare la platea di chi gradisce i suoi SUV elettrici con la proposta del noleggio della batteria; una tendenza che rinascerà anche tra i rivali?

La startup NIO non è soltanto una delle aziende cinesi che meglio stanno seguendo la scia di successo di Tesla. È anche una di quelle che spiccano per originalità nelle scelte di tecnologia e mercato.

Oggi ha presentato ufficialmente la sua proposta di BaaS (Battery-as-a-Service), l’offerta di affitto della batteria, la parte più costosa come noto in qualsiasi veicolo elettrico, una alternativa che finora sul mercato cinese era stato proposta da pochissimi (e di rado) gruppi auto e che resiste a fatica in Europa.

Insieme al produttore di batterie CATL, a Guotai Junan e al fondo di investimento della regione di Hubei, NIO ha fondato una joint venture per la gestione degli asset-batterie.

Della società, che avrà sede nella città ormai ben nota di Wuhan, CATL secondo indiscrezioni deterrà il 25%, e il business model riguarderà leasing, gestione, vendita, manutenzione di batterie e infrastruttura collegata.

Poche ore dopo la conferma della nascita della joint venture emergevano voci che vogliono la startup rivale Hozon a sua volta intenta a creare una società con CATL e Huading Guolian per separare le batterie dalla vendita di auto elettriche.

Non ci sono misteri attorno alla nuova offerta commerciale NIO. Proprio come già familiare alla clientela europea e italiana della Renault Zoe, un cliente in Cina potrà acquistare uno dei SUV, il maxi ES8, il medio ES6 o il nuovo crossover EC6, e affittare a parte il pacco batterie.

NIO non ha mai esitato a sperimentare riguardo alla batteria e alla sua ricarica, visto che per mettere a proprio agio una clientela ancora dubbiosa anche sul primo mercato globale dell’auto elettrica ha offerto la possibilità di sostituzione rapida della batteria (proprio come su molti ciclomotori ed e-bike) e anche furgoni attrezzati per ricaricare esternamente l’auto.

NIO in pratica si è sempre spesa per alleviare dubbi e difficoltà pratiche collegate alle caratteristiche della ricarica. Ora con la proposta dell’affitto della batteria, il servizio BaaS sembra lo strumento per allargare la platea del pubblico che può avere accesso ai modelli NIO, finora limitato alla classe medio-alta.

Con l’offerta BaaS un cliente che prima per un SUV elettrico NIO ES6 doveva affrontare un prezzo totale di 358.000 yuan (dedotti gli incentivi 70.000, ovvero circa €8.500, destinati a coprire il prezzo della batteria) potrà affrontare anticipi e rate mensili inferiori a quelle di chi acquista il veicolo batteria inclusa.

In pratica viene allargata l’offerta diluendo ancora di più l’onere per il cliente, mentre l’immobilizzo di capitale da parte della casa auto sulla batteria si colloca oggi in una fase in cui la vita delle batterie tende a crescere ed il loro valore per finalità second-life, riciclo per impianti di accumulo anzitutto, cresce.

Meno entusiasmo forse accoglierà l’altro progetto lanciato da NIO in queste settimane. In collaborazione con la startup Dida Chuxing, da non confondere con DiDi ovvero l’Uber cinese, ora la casa asiatica propone e incoraggia la clientela a affittare per corse di durata breve media i posti liberi nei suoi spaziosi SUV.

Una versione a metà strada tra i servizi già arrivati in Italia come Blablacar e il servizio di noleggio peer-to-peer con cui alcune startup incoraggiavano a noleggiare auto costose quando inutilizzate per brevi o lunghi periodi. Turo aveva anche suscitato l’interesse del gruppo Daimler, che vi aveva investito. Ma la startup finora non è decollata, e in tempi di Covid-19 che un grosso pubblico sgomiti per il ride hailing o il noleggio peer-to-peer appare molto incerto.

Credito foto di apertura: ufficio stampa NIO