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Ecco la Fiat 500 elettrica: più che una scintilla, una scossa

Non tradisce l’icona italiana la nuova generazione Fiat a zero emissioni: la sua aria di famiglia vuole rassicurare, i suoi valori di autonomia e prestazioni vogliono scuotere

Nella lista delle grandi novità di un Salone Auto di Ginevra costretto a non aprire gli stand quest’anno, non c’è forse un modello che avrebbe beneficiato del palcoscenico svizzero quanto la nuova Fiat 500 elettrica.

Certo, l’Italia probabilmente è il luogo dove meno questo imprevisto avrà impatto, visto il grande interesse per la marca, il modello e anche il recente boom di attenzione verso il settore a zero emissioni. E l’imprevista ma efficace opportunità di presentare alla Triennale di Milano questa terza generazione di un’icona dello stile italiano in queste giornate tempestose è stata una dimostrazione resilienza e di spirito di adattamento di Olivier François e dei suoi.

Per la presentazione odierna, spostata dall’annullato Salone Auto di Ginevra alla Triennale di una Milano che vuol reagire all’emergenza sanitaria, FCA per la sua nuova 500 elettrica ha previsto il gemellaggio con tre simboli indiscussi dello stile italiano, Giorgio Armani, Bulgari e Kartell (credito foto: Gian Mattia D’Alberto – LaPresse via ufficio stampa FCA Italy)

Con le imprevedibili e impensabili attuali difficoltà di raggiungere l’Italia peraltro non si può non capire che l’eco estero sarebbe certamente stato molto maggiore grazie ad una vetrina come quella elvetica.

A Ginevra la 500 elettrica quella risonanza se la sarebbe meritata tutta, visto come queste prime ore di celebrità della terza generazione del modello dimostrano una capacità di mettere insieme forma e sostanza che sembra essere riuscita ai tecnici FCA.

Queste qualità, lontano da Milano e dall’Italia, non possono essere colte guardando e toccando, che è il punto cruciale dei Saloni Auto e in particolare di quello che sembrava essere l’ultimo rimasto sulla breccia di un settore che faticava anche prima dell’emergenza sanitaria.

Ma tornando alla 500 elettrica, quello che già si è capito della sua sostanza è, per cominciare, che non ha niente a che fare con la vettura venduta negli Stati Uniti negli anni passati. Quel modello che faceva arrabbiare Sergio Marchionne pensando a quanto gli costasse accontentare le norme eco-friendly del primo mercato americano: la California.

La nuova 500 elettrica basata su una piattaforma studiata su misura, si presenta con un pacco batterie con capacità di 42 kWh, adeguato ad ottenere l’autonomia di 320 chilometri misurati con standard WLTP.

La batteria, che dalle postazioni AC si potrà caricare fino a 11 kW, da quelle veloci DC potrà accettare potenze fino a 85 kW. Da una colonnina fast quindi le occorreranno solo 35 minuti per riempire di energia l’80% delle sue celle, mentre da una comune presa di casa come quella che si usa per… l’aspirapolvere il tempo ovviamente salirebbe (14 ore).

Il motore elettrico, rispetto all’antenata convenzionale che tutti ricordiamo, cambia posizione ed è posto anteriormente; ha una potenza massima di 118 CV e viene accreditato di una accelerazione sullo 0-100 km/h sufficiente a terminare la prova in 9,1″.

Saranno tre le modalità di guida: Normal, Range (che vuol dire “autonomia” in inglese e infatti è quella con cui si potrà massimizzare il recupero dell’energia dal motore elettrico in fase di rilascio) e Sherpa, quest’ultima l’opzione più frugale delle tre, che limita la velocità a 80 km/h e disattiva anche climatizzatore e riscaldamento dei sedili per risparmiare energia.

Si tratta di una scheda tecnica di buon livello per una citycar, e che va valutata soppesandola con ancora più attenzione se si pensa alle dimensioni della nuova 500 elettrica. Le caratteristiche fin qui descritte sono infatti quelle di una Renault Zoe o di una Peugeot e-208, ma racchiuse in una taglia molto più ridotta di quella dei modelli appena citati.

La 500 elettrica sarà lunga 3,61 metri e larga 1,69: sono 2 centimetri di lunghezza in più rispetto alla 500 convenzionale o alla mild hybrid e 6 in più in larghezza. Anche il passo di 2,32 metri è cresciuto di 2 centimetri.

Ma più che rispetto alla famiglia Fiat, è interessante sottolineare che si tratta di dimensioni analoghe a quelle di una Renault Twingo ZE. Se si guarda ai numeri (al prezzo arriveremo fra poco) la nuova 500 elettrica ha la taglia di una Twingo ZE ed autonomia e prestazioni di una Zoe ultima generazione.

Se avessimo potuto vederle a Ginevra fianco a fianco, avremmo insomma potuto misurare le diverse scelte tecniche e orientamenti di mercato. La rivale francese peraltro ha scelto una batteria con capacità molto più piccola della Zoe: 22 kWh, il che racchiude una spiegazione su autonomia e brio differenti rispetto alla 500 elettrica.

Ma oltre a una bella “pagella”, dalla microcar Fiat per il 21° secolo si attendeva con curiosità anche la verifica della capacità di conservare la cifra delle sue antenate. Qui, se i powertrain elettrici compatti non sono un problema, i progettisti hanno superato le difficoltà tecniche di mettere una batteria tutt’altro che bonsai in uno spazio ristretto senza sacrificare la forma a cui siamo tutti abituati.

Quella minima crescita del passo e delle dimensioni sembrano aver arricchito lo stile, fatto di un frontale molto riconoscibile ed equilibrato, in linea con la tradizione.

Un compito facilitato dal fatto che il raffreddamento sul modello originale fosse sul motore montato posteriormente, e quindi già negli Anni ’60 il muso della 500 non era caratterizzato da calandre o mascherine.

Nel modello elettrico c’è solo una griglia molto discreta nella parte inferiore, e l’occhio cade alternativamente su una fanaleria che attira simpatia e sul logo 500 (arricchito da una “e” che non ci sarà bisogno spieghiamo cosa intenda) che prende il posto del marchio Fiat al centro del muso.

Le fiancate sono molto pulite ed essenziali, con le maniglie a filo della carrozzeria, mentre l’aerodinamica e le esigenze di efficienza dell’autonomia per ora non hanno richiesto il sacrificio di specchietti tradizionali a vantaggio di futuristiche telecamere.

Molto riconoscibile la familiarità torinese anche nelle proporzioni del tetto in tela, visto che FCA ha deciso di partire svelando la versione cabrio, e lo stesso vale per il posteriore, dove gli stilisti non si sono persi l’opportunità di utilizzare una fanaleria verticale in piena sintonia con la tradizione.

Dove la tradizione si fa da parte è nei sistemi di bordo. Il nuovo sistema di infotainment UConnect5 è protagonista a centro plancia al di sopra della tastiera che ospita i comandi dei servizi. Lo schermo da 10,25″ è l’interfaccia di un sistema basato su Android, ma c’è la predisposizione per Apple CarPlay.

La 500 elettrica è in grado di dialogare col Telematic Box Module, dispositivo in grado di controllare da remoto lo stato di salute della vettura e di tracciarne anche la posizione, ad esempio in un parcheggio di un evento, oppure accedere a servizi di assistenza e di emergenza.

La 500 elettrica si vanta anche della propria eccellenza, rapportata alla categoria, nella disponibilità di sistemi ADAS di assistenza alla guida. Nelle note ufficiali viene citato il Livello 2, che la società americana degli ingegneri, SAE, caratterizza come automazione parziale.

Nella pratica vuol dire che non mancherà nulla dei dispositivi che semplificano la guida: dal marciare col mantenimento automatico del centro della corsia, alla frenata automatica AEB in caso di necessità al riconoscimento dei pedoni sulla carreggiata oppure dei ciclisti (e non è un dettaglio: sensori e chip per riconoscere i pedoni non in tutti i sistemi sono in grado di far lo stesso per identificare le due ruote).

La nuova 500 elettrica FCA ha deciso di vararla iniziando, come hanno fatto analogamente molti concorrenti, dalle versioni più stuzzicanti, ma anche più costose. A cominciare dalla già ordinabile “La Prima”, che per i 500 (che altro numero poteva essere?) pezzi previsti riserva una dotazione molto accattivante: fari full led, rivestimenti in eco-pelle e cerchi in lega da 17 pollici diamantati.

Il prezzo (esclusi incentivi nazionali e locali) sarà di €37.900, incluso il wallbox realizzato da Engie, utile per chi ha la possibilità di ricaricare nel garage di casa o sul luogo di lavoro, per chi non ha già impianto con prese tri-fase.

Come si vede se le dimensioni collocano la nuova Fiat a zero emissioni a confrontarsi con Twingo, Volkswagen e-Up!, SEAT Mii Electric, il prezzo, specialmente nelle versioni più complete come dotazioni, sembra porre la 500 elettrica in competizione con altre auto da città ambiziose, delle pocket-premium come la nuova Mini elettrica e la Honda E.

Rispetto alle due appena citate l’auto italiana appare in vantaggio come autonomia ma insegue sulla performance; almeno fino a quando non uscirà una 500 elettrica con lo Scorpione…

A Mirafiori, su una linea alla quale da tempo si procede all’aggiornamento, a regime si prevede di raggiungere una capacità produttiva di 80.000 unità all’anno. Un’attività frenetica alla quale prenderanno parte circa 1.200 persone, che si serviranno di mezzi e macchinari di un impianto che ha richiesto un investimento complessivo di €700 milioni.

L’11 luglio 2019 era stato simbolicamente posato il primo robot Comau e nei prossimi mesi si arriverà a quota 200, quelli necessari alla nuova linea produttiva in cui molte fasi, a cominciare dalle operazioni di saldatura, saranno automatizzate. A luglio l’uscita della prima vettura dall’impianto.

Credito foto di apertura: ufficio stampa FCA Italy