OPINIONI

Abbattere le emissioni di CO2 non abbatte i dividendi

I conti svelati i questi giorni da gruppi come Stellantis e Mercedes-Benz sono andati oltre le più ottimistiche aspettative, incrinando la scusa che far crescere la sostenibilità ambientale sia insostenibile finanziariamente

Nonostante la crisi sanitaria e quella dei chip Mercedes-Benz, fresca di divisione da Daimler Truck, pagherà il dividendo più alto nella storia aziendale: gli azionisti riceveranno un totale di €5,35 miliardi dall’ultimo esercizio i cui conti sono stati presentati il 24 febbraio.

Il ​dividendo più alto fino ad oggi era stato quello del 2017, quando furono pagati €3,9 miliardi. Dopo aver dedotto l’effetto dello scorporo dei veicoli commerciali, l’utile operativo rettificato Mercedes è ancora di €19,2 miliardi, più del doppio di dove fosse arrivato nel 2020.

La stella a tre punte ha venduto solo 2,05 milioni di veicoli lo scorso anno: un calo del 5% rispetto all’anno precedente, ma le vendite di autovetture elettriche sono aumentate del 64%. Certo i modelli di lusso e non necessariamente sostenibili hanno un loro ruolo: ad esempio, la Classe G è esaurita fino al 2024.

La cosa più interessante è che, nonostante la presenza nella gamma di modelli da 2,5 tonnellate come questo fuoristrada, la casa tedesca abbia superato gli obiettivi di emissioni di CO2 ad essa imposti dall’Unione Europea per il 2021, collocati l’anno scorso a 125 grammi a chilometro: 115 il livello di flotta raggiunto l’anno scorso secondo l’esposizione dei conti agli azionisti.

(fonte grafico: presentazione Mercedes-Benz Group)

Anche Stellantis, privilegiando nelle proprie linee produttive i modelli a maggiore marginalità per attutire il contraccolpo della scarsità di chip, ha presentato conti in cui si rilevano i ricavi migliorare (del 14%) e gli utili addirittura triplicare.

I ricavi comunicati agli azionisti per la prima volta dal momento della fusione perfezionata a gennaio 2021 sono stati di €152 miliardi e l’utile netto di €13,4 miliardi. Agli azionisti il gruppo basato in Olanda distribuisce un dividendo di €3,3 miliardi e il premio straordinario ai dipendenti è di €1,9 miliardi, per quelli delle sedi italiani €450 in più sulla busta paga di aprile.

Nel 2021 le vendite di veicoli a basse emissioni, che nella comunicazione aziendale vengono definiti LEV come era nella consuetudine dell’ex-PSA (non sono solo elettrici ma includono anche modelli che in effetti la presa non ce l’hanno, come le mild hybrid), sono aumentate del 160% raggiungendo le 388.000 unità, incluso il primo posto nel settore dei furgoni al 100% elettrici in Europa.

Nel corso della presentazione agli azionisti di questi buoni risultati, la società diretta da Carlos Tavares ha sottolineato come sia riuscita, pur avendo abbandonato il pool di presentazione dei risultati delle emissioni con Tesla al quale apparteneva in precedenza, con un risultato europeo di flotta attestato a 110,6 grammi per chilometro, ovvero migliorando del 4% l’obiettivo che le istituzioni di Bruxelles le chiedevano di raggiungere entro il 31 dicembre 2021.

Risultati molto incoraggianti se si considera che prima dell’introduzione dei nuovi limiti di emissioni di flotta a partire dal 1 gennaio 2020, le emissioni di CO2 erano addirittura peggiorate nell’arco di tempo che ha preceduto la stretta dell’Unione Europea.

Come abbiamo appreso ormai molto bene in questi mesi di continue incertezze dovute a molteplici cause, i risultati passati ovviamente non sono una garanzia di risultati altrettanto lusinghieri in futuro. Ma viene comunque voglia di fare una considerazione finale, dopo aver visto i numeri presentati da gruppi come Mercedes-Benz e Stellantis questa settimana.

Ovvero, per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere riguardanti la sostenibilità, ripensando a quanto fiato i manager dei gruppi dell’auto abbiano in passato speso nel definirli ardui o addirittura irrealistici, e come invece ONG quali ad esempio T&E, ICCT e altre ancora con largo anticipo invece li valutassero alla portata della tecnologia attuale e dell’immediato futuro, che il realismo sia da ricercare nelle opinioni di questi ultimi invece che nei primi.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Mercedes-Benz Group