Quelle auto di Fremont che rimediano alle emissioni delle auto di Melfi
La soglia di emissioni prevista dall’Unione Europea per il 2021 non spaventerà più la casa diretta da Mike Manley se FCA acquisterà crediti da Tesla, mettendo in pool le due flotte
Secondo quanto scrive stamattina il quotidiano Financial Times, Fiat Chrysler Automobiles avrebbe da poco (dallo scorso 25 febbraio) concordato con Tesla l’acquisto di crediti sulle emissioni per centinaia di milioni di euro, un accordo che permetterà al gruppo italo-americano di dribblare le multe imposte a partire dal 2021 a chi sforerà con la produzione di gas clima alteranti.
Al Salone Auto di Ginevra 2019 l’amministratore delegato Mike Manley aveva aperto le porte al promettente canale dello “smartphone a quattro ruote” col concept elettrico Centoventi; inoltre la prossima Fiat 500 elettrica in Europa potrebbe essere un successo, se fa testo la risposta favorevole che un’altra cittadina a zero emissioni come la Peugeot e-208 sta già ricevendo.
Ma pur con queste incoraggianti premesse FCA è la prima a sapere che la versione produzione della prima arriverà nel 2022, se va bene, mentre i numeri della seconda non saranno in alcun modo sufficienti a compensare i limiti strutturali dell’attuale flotta sul versante emissioni.
Una flotta che in Europa nel 2018 per la marca Fiat, secondo i dati Jato Dynamics, aveva una media di emissioni di 119,2 grammi di CO2 per chilometro, mentre le cose sono messe peggio per Alfa Romeo e soprattutto Jeep. Quasi una premessa ad una multa garantita in arrivo dall’Unione Europea, quando tra due anni scatterà la soglia di 95 grammi a chilometro.
La soluzione di acquistare i crediti è tutt’altro che nuova: negli Stati Uniti, per la precisione in California dove già da anni i gruppi auto devono fare i conti col meccanismo, la stessa FCA in passato ha comprato crediti per rientrare nei limiti di emissioni proprio da Tesla e anche dalle giapponesi Toyota e Honda.
Il Financial Times non ha precisato gli importi che passeranno di mano tra l’azienda italo-americana e Tesla. In questa fase critica per l’azienda di Elon Musk, con la produzione e le consegne che passano da una scala principalmente nordamericana a quella più impegnativa globale, la risorsa dei crediti per la casa californiana sarà certamente preziosa come lo è stata in passato nella sua dimensione precedente, quella della produzione di prodotti lussuosi e di nicchia.
Per FCA comprare crediti da Tesla agli occhi di Bruxelles e delle sue regole equivarrà a mettere in pool le due flotte. FCA e Tesla sono senza dubbio due strange bedfellows e fino a ieri Manley & C. sembravano soprattutto interessati a tessere alleanze con il gruppo francese PSA.
E tuttavia dall’accordo sui crediti nato dalle rispettive necessità di Musk e della famiglia Agnelli non è detto non possa nascere anche qualcosa di più. Niente di meno strano in un mondo automotive dove elettrificazione ed automazione stanno creando alleanze molto più inaspettate, da Volkswagen/Ford a BMW/Daimler…