OPINIONI

Pure ETCR: una confezione su misura per le gare di auto elettriche

Per preparare il campionato 2021 sono previste cinque gare dimostrative all’insegna di uno spettacolo tra le gente che ricorderà i migliori Motor Show di Bologna

La recente presentazione parigina del nuovo campionato per auto elettriche battezzato Pure ETCR è stata una occasione per scoprire quanto la tecnologia che è collocata nelle vetture e quanto il mondo che le circonda siano interconnesse nel creare le caratteristiche di uno show dei motori.

Sostanza e forma sono strettamente connesse anche nel modo di presentarsi delle competizioni al pubblico. Il Pure ETCR, un parto del modenese Marcello Lotti (affermatosi come promotore di campionati automobilistici a partire dall’inizio del nuovo secolo), non sarà come forse molti si aspettavano, una Formula E per vetture con l’aspetto di auto stradali.

Le auto derivate dalla serie (finora si sa della presenza di Hyundai Veloster, Cupra E-racer e Alfa Romeo Giulia) saranno attese da gare sprint particolari. Non un’oretta di corsa come per le monoposto della serie di Alejandro Agag, ma un keirin a quattro ruote: molte batterie di 8-10 chilometri con sfide a ripetizione e i migliori che accedono alla finale.

Il formato, con quattro piloti in pista ogni volta, agli appassionati di corse nordici probabilmente ricorda il rallycross. A qualche sedicente purista probabilmente parlare di corse per vetture turismo con auto elettriche farà storcere il naso e ancora di più di gare turismo con questa impostazione.

A distanza di due anni dalla presentazione dell’idea, scoprire come i creatori intendano trasformarla in realtà col Pure ETCR ci ha invece ricordato un altro evento di successo delle corse del passato: quelle che si svolgevano nell’Area 48 del Motor Show di Bologna con un seguito eccezionale di pubblico.

Se non eravate nati fidatevi: chi scrive ci ha lavorato ogni dicembre per alcuni lustri. Il pubblico le gradiva e va ricordato che per ragioni di spazio si trattava di gare ad inseguimento. Sugli autodromi che il Pure ETCR visiterà ci sarà in più l’opportunità dei sorpassi, rispetto ad allora.

Lotti, che con il gruppo Eurosport Events sta sviluppando il concetto, a Bologna c’era, allora da direttore sportivo di BMW Italia e le sue M3 erano protagoniste con piloti come Johnny Cecotto e Roberto Ravaglia. Il promoter di certo non si è scordato del potenziale di manifestazioni di questo genere, che guarda caso erano organizzate con batterie e finali.

Una impalcatura che sembra ben studiata anche per le esigenze dello strumento che sta prendendo il posto delle dirette televisive dove c’è di mezzo un evento mediatico: lo streaming. Il Pure ETCR sembra quindi, da questo primo sguardo, nascere come il prodotto di qualcuno che conosce le corse e che conosce l’organizzazione di eventi.

Ma in questo caso occorre aggiungere anche: e qualcuno che conosce le auto. Elettriche in questo caso. Uno sprovveduto, pensando ad un nuovo campionato per auto elettriche ad alte prestazioni, potrebbe pensare che sia una banale questione di mettere una Tesla Model 3 o una Volkswagen ID.3 in autodromi dove oggi si vedono correre le Civic Type-R o le Golf GTI.

Qualche aspirante promotore partito con questo approccio ci ha provato e il campionato promesso non è mai partito. Lotti & C. invece sembrano aver guardato con attenzione alla cifra delle vetture elettriche e alle loro caratteristiche.

Con giornate di gara basate su molte sfide hanno trovato il modo di far effettuare tante partenze: una scelta che esalta l’auto elettrica che nell’accelerazione da fermo è in grado di eccellere.

I consumi di energia elevati quando si tende a richiedere il massimo di energia dalle celle sono un dato di fatto. Ma questo nelle esibizioni 2020 in contesti ad alta visibilità come ad esempio Goodwood (e a partire dal 2021 nel vero e proprio campionato) non sarà un problema, vista la struttura delle manifestazioni.

La serie ha anzi trovato il modo di trasformare qualcosa che spezza i tempi come la fase di ricarica in opportunità: le ricariche effettuate presso postazioni alimentate da celle a combustibile non solo familiarizzeranno gli appassionati con l’idrogeno e le fuel cell, permetteranno di consolidare il networking tra pubblico e protagonisti, piloti e tecnici.

Che il Pure ETCR non sia il format abituale delle competizioni automobilistiche per auto derivate dalla produzione è un dato di fatto. Ma una lezione della storia dell’automobilismo è che, a parte l’inarrivabile vetta della Formula 1, le altre competizioni nel corso dei decenni sono cambiate. Sono cambiate molto.

Non c’è un formato autentico e puro di corse per auto sportive: negli Anni ’50 le Lancia Aurelia correvano interminabili maratone su strada, negli Anni ’60 le Alfa GTA disputavano gare in autodromo con durate comprese tra le 3 e le 6 Ore, mentre nell’ultimo decennio un pilota di un modello popolare come ad esempio la SEAT Leon era impegnato in pista per poco più di 20 minuti. Con auto e pubblico sono cambiate le corse, ogni volta.

La Formula E ha dato alla sopravvivenza dell’automobilismo una importante iniezione di modernità guardando indietro e riportando le competizioni nelle città, come avveniva fino agli Anni ’60. Il Pure ETCR adesso propone di rivoluzionare le abitudini delle corse in autodromo guardando al futuro.

Alla presentazione, la Hyundai Veloster N ETCR forniva agli invitati una idea chiara di cosa aspettarsi dalle auto di questa nuova categoria (credito foto: ufficio stampa WSC Media)
Credito foto di apertura: ufficio stampa SEAT