BUSINESS

7 giorni di business che cambia la mobilità: 24 – 30 gennaio 2022

I protagonisti della settimana: Addionics, Bosch, Britishvolt, Cariad, Fortescue, Foxconn, JiDu Auto, Li-Cycle, Lithion Recycling, Mercedes-Benz, Morrow Batteries, Nexeon, Prime Planet, ProLogium, SK Group, Williams

24 gennaio: Fortescue Future Industries fa il suo ingresso nella tecnologia delle batterie con l’acquisto, per £164 milioni, di Williams Advanced Engineering (WAE), la divisione innovativa della società nota per la sua presenza decennale in Formula 1. L’acquisizione di WAE sembra destinata ad aiutare direttamente il gruppo estrattivo in alcuni progetti: sviluppando sistemi avanzati di accumulo di batterie ed elettrificando una grande flotta di mezzi da cava e d’opera; ma offrirà opportunità in generale nell’innovazione del trasporto su strada elettrico e in altre applicazioni. Si tratta del più tangibile di una serie di annunci di Fortescue Metals e della sua filiale Fortescue Future Industries che hanno spaziato recentemente dall’idrogeno a tecnologie e progetti di elettrificazione, senza scordare alcuni relativi al solare. Fortescue mira a raggiungere emissioni nette zero entro il 2030, tutt’altro che uno scherzo per un grande gruppo estrattivo, protagonista in particolare nel minerale di ferro. Per cominciare gli australiani e WAE saranno impegnati a elettrificare treni merci lunghi 3 chilometri e camion da trasporto da 400 tonnellate, nonché tutte le attrezzature mobili industriali pesanti. Insieme le due società avevano annunciato una partnership l’anno scorso per lo sviluppo di un camion per il trasporto pesante alimentato a batteria a cui Fortescue ha affiancato un altro progetto per una versione a celle a combustibile. WAE è stata strumentale in alcuni progetti elettrificati di marchi come Jaguar, Lotus, Aston Martin e Nissan e non è ancora chiaro cosa avverrà della divisione che si occupa di consulenze.

24 gennaio: la canadese Lithion Recycling ha chiuso una prima tranche di finanziamento Serie A con un gruppo di investitori guidato da IMM Investment Global Limited e supportato da Fondaction e dal suo fondo gestito, LCC Fund. La dimensione del primo round dovrebbe raggiungere i $99 milioni e la coreana IMM Global entrerà a far parte del consiglio di amministrazione della società a seguito dell’investimento, sulla scia di accordi per licenze commerciali che hanno come origine la Corea del Sud. Il capitale permetterà a Lithion di portare avanti il suo piano di industrializzazione con la costruzione e messa in servizio del suo primo impianto commerciale di separazione meccanica da 7.500 tonnellate trattate l’anno in Québec; l’apertura di un centro ricerche in cui sviluppare la tecnologia; e il completamento di studi dettagliati prima dell’inizio a breve termine della costruzione dell’impianto di idrometallurgia, sempre con base in Québec. Il processo perfezionato da Lithion consentirà di recuperare e trattare fino al 95% dei componenti della batteria in modo che possano essere riutilizzati, consentendo di chiudere in modo sostenibile il ciclo di vita completo.

25 gennaio: la divisione Volkswagen specializzata nel software Cariad e Bosch uniscono le forze per sviluppare la guida ad elevata automazione: la cooperazione dovrebbe rendere i sistemi in grado di subentrare agli esseri umani alla guida più rapidamente disponibili su larga scala, secondo i partner. Insieme svilupperanno una piattaforma software per la guida parzialmente e altamente automatizzata: le prime funzionalità, come il mantenimento della automatico della distanza, saranno introdotte nei modelli di tutti i marchi del gruppo di Wolfsburg nel 2023, ma non saranno un’esclusiva, in modo che possano essere offerti anche ad altri clienti e stabilire nuovi standard comuni nel settore, creando un ecosistema di sviluppo che ne garantisca il futuro e allo stesso tempo la sostenibilità economica. Bosch e Cariad affronteranno anche la guida completamente senza conducente su percorsi limitati da mappe e geolocalizzazione come le autostrade, in pratica il Livello 3 della tassonomia SAE. Ma le due società, che recentemente hanno stretto un accordo su processi e impianti per la produzione di batterie, si spingeranno anche oltre verso il Livello SAE 4 che non richiede interventi umani al volante, nella maggior parte delle situazioni di traffico e condizioni meteo; per questo obiettivo più ambizioso prevedono di fare ricorso a regime ad oltre 1.000 programmatori e tecnici al lavoro sul software. Il loro lavoro potrà trarre particolare beneficio dal cosiddetto apprendimento di flotta: in pratica i dati di situazioni reali raccolti da migliaia e migliaia di modelli dei marchi Volkswagen attrezzati con sensori e chip adeguati. Lo scorso anno si era chiuso un programma per molti aspetti analogo tra la stessa Bosch e il gruppo Daimler, che aveva anche proceduto a test su strade aperte al pubblico, specie negli Stati Uniti.

25 gennaio: la startup israeliana delle batterie Addionics annuncia il completamento di un round di finanziamento Serie A da $27 milioni. Il round è stato guidato da Deep Insight insieme a Catalyst Fund, Delek Motors e il dottor Boaz Schwartz, altri investitori includono Novelis, Magna International, JX Nippon Mining & Metals, Union Tech Ventures, 8090 Partners, GiTV, Talcar Corporation, Bridges Israel, Doral Energy Tech Ventures e Dr. David Deak, nonché gli investitori esistenti NextGear Ventures e Vasuki Global Tech Fund . Addionics sta riprogettando l’architettura della batteria, sostituendo la tradizionale struttura stratificata bi-dimensionale dell’elettrodo con una struttura 3D integrata. Questo approccio promette batterie con maggiore densità di energia e potenza, maggiore sicurezza e maggiore durata, in parallelo con la possibilità di una alternativa drop-in, ossia di subentrare alla produzione attuale con gli impianti di manifattura di batterie e le linee di assemblaggio esistenti. L’azienda afferma anche che l’architettura proposta è agnostica rispetto alle chimiche dei catodi più diffuse: cioè sarà compatibile con batterie al litio-nichel-manganese-ossido di cobalto (NMC), litio ferro fosfato (LFP), e perfino in futuro con le ASSB.

26 gennaio: Prime Planet, la società creata nell’aprile 2020 da Panasonic e Toyota unendo parti delle attività relative alle batterie di entrambi i gruppi, ha avviato una cooperazione di ricerca insieme all’Università di Tokyo. Oltre a puntare alla neutralità delle emissioni di CO2, l’obiettivo del progetto è ridurre i costi di produzione lungo tutta la filiera delle batterie. In una nota ufficiale le aziende specificano gli obiettivi del progetto di ricerca in due punti: lo sviluppo di nuovi processi per far progredire l’impiego di risorse e la produzione di nuovi materiali per batterie e lo sviluppo di nuovi processi per il riciclo degli scarti di lavorazione delle batterie e delle batterie arrivate a fine vita utile. Il progetto dovrebbe portare a processi e tecnologie migliorati al punto da promuovere il riciclo senza sprechi dei residui della produzione di batterie e delle batterie usate. Il progetto di ricerca non vuole concentrarsi solo sullo sviluppo delle tecnologie di base ma anche definire modalità che consentano la rapida implementazione dei risultati in applicazioni commerciali. Nell’ottica di stare al passo con la concorrenza cinese, i partner puntano quindi essenzialmente sull’efficienza e non mancano anche di concentrarsi sui miglioramenti del prodotto destinato ai veicoli ibridi, che i rivali tendono a trascurare al contrario di Toyota. Insieme stanno definendo processi per una nuova linea di produzione e la joint venture ha anche rilevato il business delle celle per batterie prismatiche da Panasonic, mentre la società controllata dalla famiglia Matsushita mantiene nelle proprie mani lo sviluppo e la produzione di celle per batterie cilindriche (come quelle che fornisce a Tesla) incluso il nuovo formato 4860 che dovrebbe partire nel 2023.

26 gennaio: Jidu Auto, giovane joint venture tra il colosso di internet Baidu e il gruppo automobilistico Geely, ha accumulato quasi l’equivalente $400 milioni con l’ultimo round di finanziamento necessario a far avanzare lo sviluppo e la produzione di massa della sua robocar. Baidu e Geely sono stati gli unici investitori nella raccolta fondi Serie A, secondo quanto ufficialmente dichiarato dalla casa automobilistica con sede a Shanghai sul proprio account social WeChat. Jidu Auto ha sottolineato l’obiettivo di voler consegnare la sua prima robocar prodotta in serie il prossimo anno, dopo aver presentato il primo concept al Salone Auto di Pechino dell’aprile 2021. La società prevede di investire $7,7 miliardi in ricerca e sviluppo nei prossimi cinque anni, ha affermato lo scorso agosto l’amministratore delegato Xia Yiping. Jidu Auto si è assicurata $300 milioni di finanziamenti di avvio, quando è stata costituita a marzo dell’anno passato: Baidu possiede il 55% dell’azienda, mentre Geely possiede il resto e fornisce gli impianti di produzione. L’azienda farà maggiori sforzi per coltivare e portare talenti scientifici nel settore della guida autonoma di alto livello, nei cockpit intelligenti, in una filiera della produzione smart e in altre aree correlate, ha sostenuto. Nel corso del Baidu Day dello scorso anno il CEO Robin Li aveva detto che oltre a presentare il primo concept nel primo semestre di quest’anno Jidu Auto avrebbe iniziato la produzione di massa di robotaxi nel 2023, veicoli con capacità di guida ad elevata automazione di Livello 4 SAE.

26 gennaio: un consorzio di investitori che include il gruppo chimico sudcoreano SK ha aderito a una raccolta di fondi freschi per $80 milioni della startup dei materiali per batterie Nexeon, con cui l’azienda britannica aumenterà la produzione dei suoi anodi in silicio per soddisfare la domanda globale, hanno confermato le aziende. Il consorzio, che comprende società di private equity SJL Partners e BNW Investment, aveva già investito $33 milioni in Nexeon a novembre del 2021. Nexeon, che ha sede ad Abingdon, in Inghilterra, si è concentrata sulla progettazione e produzione di anodi realizzati in silicio invece che col materiale attualmente dominante, la grafite. La capacità degli anodi nel materiale per cui hanno optato i britannici è componente cruciale nelle celle che custodiscono l’energia che alimenta i veicoli elettrici, aumentando l’autonomia del veicolo e la velocità di ricarica. Molte case automobilistiche fin qui hanno preferito cercare modi per aumentare l’autonomia dei loro veicoli per dare loro un vantaggio competitivo, anche esplorando diverse composizioni chimiche negli elettrodi, piuttosto che abbassare i prezzi man mano i costi delle celle continuavano a diminuire. Con il ciclo delle materie prime in fase di picco i costi delle celle tradizionali smetteranno di diminuire o al contrario aumenteranno, e quindi la startup spera di poter offrire una alternativa promettente e competitivo nella filiera della fornitura. Nexeon afferma che il finanziamento e la nuova partnership strategica con SK l’aiuteranno ad aumentare la produzione e soddisfare le richieste in rapida crescita dei suoi maggiori clienti nei settori automotive e dell’elettronica di consumo in Europa, Nord America e Asia.

26 gennaio: la canadese Li-Cycle, insieme alle scandinave Morrow Batteries ed ECO STOR costituiscono una joint venture per creare un impianto di riciclo delle batterie nella Norvegia meridionale. Un annuncio che viene ritenuto in particolare dalla startup delle batterie Morrow e dai suoi partner un passo importante verso l’instaurazione di un sistema a circuito chiuso nella catena del valore delle celle. Il nuovo impianto avrà la capacità di elaborare fino a 10.000 tonnellate di batterie agli ioni di litio all’anno, inclusi scarti di produzione di batterie, pacchi elettrici completi e sistemi di accumulo di energia. La struttura, che sorgerà in un’area costiera a cui ormai i residenti e gli addetti ai lavori fanno riferimento come Costa delle Batterie norvegese viene considerata fondamentale per ridurre i costi di produzione delle celle, fornendo allo stesso tempo le batterie più sostenibili del mondo. La partnership svilupperà un ecosistema che assicurerà che si continui in ogni fase a fornire valore dai materiali delle batterie attraverso il riutilizzo e il riciclo a lungo termine, ha precisato il CEO di Morrow Batteries Terje Andersen. La sua azienda con sede ad Arendal, sta costruendo un polo produttivo di celle con una capacità annuale pianificata di 43 GWh, utilizzando il 100% di energia idroelettrica rinnovabile per garantire la minor impronta di emissioni di CO2 possibile. Della nuova joint venture azionista di maggioranza sarà Li-Cycle, che così mette definitivamente piede nel mercato dell’economia circolare europea portando la propria capacità di riciclo totale (tra siti esistente e in fase di sviluppo) a 40.000 tonnellate di batterie agli ioni di litio all’anno da trattare e reinserire nella supply chain delle celle.

27 gennaio: il gruppo Mercedes-Benz annuncia una partnership tecnologica con ProLogium, fornitore di batterie allo stato solido di nuova generazione. Le prime batterie della casa taiwanese sviluppate congiuntamente saranno utilizzate nei veicoli test Mercedes per integrare la tecnologia dello stato solido in modelli selezionati entro la seconda metà del decennio. Il calendario si adatta ai cicli settennali del prodotto della casa di Stoccarda, e potrebbero ben combaciare con l’erede dell’ammiraglia elettrica EQS nel 2028, così come ad altri modelli Mercedes sviluppati sulla nuova architettura MB.EA. ProLogium ha già rapporti con ambiziose startup dell’auto elettrica come la cinese NIO e la vietnamita VinFast, mentre Mercedes-Benz collabora con numerosi partner sulle batterie attuali e del futuro più immediato: da CATL alla cinese Farasis (in cui Daimler ha una partecipazione dal 2020), nonché con specialisti dei materiali come Sila Nanotechnologies Inc. dal 2019. Se con i cinesi lavora su celle tradizionali, Mercedes ha fatto ricorso a Sila per batterie al litio con anodi ad alto contenuto di silicio, utilizzate nel prototipo Vision EQXX. ProLogium con la sua tecnologia solid state secondo i tedeschi ha il potenziale per ridurre significativamente dimensioni e peso della batteria, non solo per l’elettroliti solido ma anche per il contributo di una architettura bi-polare che consente di non far ricorso a moduli. Vincent Yang, CEO ProLogium ha ricordato che collabora con Mercedes-Benz a test sulla tecnologia perfezionata dal 2016 e che la sua azienda quest’anno potenzierà il proprio impianto produttivo ampliandolo entro la fine del 2022. Una clausola della partnership di sviluppo prevede che Mercedes-Benz, come con Farasis, avrà un posto nel consiglio di amministrazione.

28 gennaio: Britishvolt dichiara che svilupperà batterie ad elevate prestazioni grazie all’alto contenuto di nichel per un’auto sportiva elettrica pura della casa automobilistica britannica Lotus, il primo cliente annunciato pubblicamente per la startup delle batterie. Lotus, come noto di proprietà del gruppo cinese Geely e della malese Etika Automotive, ha dichiarato ad aprile 2021 che punta a vendere solo modelli al 100% elettrici entro il 2028. L’ufficio stampa Lotus ha diffuso lo schizzo della sportiva elettrica che per prima monterà le nuove celle, visibile nell’immagine di apertura. Britishvolt ha ottenuto pochi giorni fa ulteriori fondi per £1,7 miliardi complessivi, sia da investitori privati che sussidi pubblici, per portare a compimento il cantiere da cui sta nascendo una Gigafactory nella città portuale di Blyth, nel nord dell’Inghilterra, là dove un tempo un grande deposito di carbone si affacciava sul Mare del Nord. L’impianto richiederà un esborso di £3,8 miliardi e la capacità totale di 45 GWh sarà pienamente operativa nel 2027.

Credito foto di apertura: sito web Li-Cycle