Punta al “cuore” delle Gigafactory l’alleanza tra Volkswagen e Bosch
Per il gruppo auto di Wolfsburg e il numero uno della fornitura globale Bosch l’alleanza per equipaggiare le sei gigafactory europee necessarie a Volkswagen sono solo un inizio
Il gruppo Volkswagen e il più grande gruppo globale della fornitura automotive, Bosch, hanno firmato un accordo di programma che vara una cooperazione su larga scala per equipaggiare le fabbriche di celle che finiranno nelle batterie dei veicoli elettrici. Con un comunicato congiunto le società hanno confermato l’intenzione di fornire sistemi di produzione di batterie integrati, nonché supporto in loco per l’avviamento e la manutenzione per i produttori di celle e sistemi di batterie.
Entrambi i partner considerano questa alleanza come un ulteriore passo verso un ruolo di primo piano nel mondo dell’e-mobility e si baserà su aree di competenza complementari: mentre Volkswagen è un’affermata casa automobilistica su larga scala e sta per diventare un importante produttore di celle per batterie, Bosch ha un eccellente know-how nell’automazione di fabbrica e nell’integrazione dei sistemi.
Le due aziende si preparano a fondare una società europea entro la fine del 2022 che punterà alla leadership in termini di costi e tecnologia nell’industrializzazione della tecnologia delle batterie e nella produzione su larga scala di batterie sostenibili e all’avanguardia. Attraverso l’approccio produttivo “local for local”, questo sarà anche un passo verso l’obiettivo della mobilità carbon neutral.
Nella sola Europa, il gruppo Volkswagen prevede di costruire sei fabbriche di celle entro il 2030; ma non si tratta solo di integrazione verticale, per la società di Wolfsburg. La compagnia diretta da Herbert Diess lavora anche per creare una catena di approvvigionamento europea completamente localizzata per la mobilità elettrica e le sei Gigafactory non esauriscono il potenziale portafoglio clienti della nuova alleanza.
Diversi gruppi stanno pianificando fabbriche di celle per batterie con una capacità annua totale di circa 700 GWh entro il 2030, e se i sei grandi stabilimenti dei marchi tedeschi puntano a una capacità di 240 GWh le attività sulle batterie che fanno capo alla divisione creata nel 2019 con sede a Salzgitter avranno anche altri numeri di telefono importanti a portata di mano.
Wolfsburg ha infatti già investito nel partner cinese Gotion High-Tech, che costruirà un polo produttivo europeo, e nell’azionariato dello specialista scandinavo delle batterie Northvolt c’è Volkswagen. Insomma ci sono buone probabilità che in Gigafactory dell’Europa Orientale, ma anche in Spagna o nella stessa Germania si possa scoprire che sorgeranno presto fabbriche che avranno bisogno del know-how di Volkswagen e Bosch.
La stessa azienda sveva, a suo tempo aveva deciso di non far partire programmi di fabbriche di celle, perché i suoi manager la vedono meglio concentrata sull’elettronica e i processi industriali piuttosto che nella chimica. L’accordo di programma appena firmato Thomas Schmall, CEO della divisione Volkswagen Group Components e da Rolf Najork, membro del consiglio di amministrazione del gruppo Robert Bosch non è quindi una marcia indietro, visto che di fatto non saranno prodotte “celle Bosch”, ma un balzo in avanti in un settore dove comunque le competenze di gruppo saranno premianti.
Le aziende mirano infatti a fornire l’intera gamma di processi e componenti necessari per la produzione su larga scala di celle e sistemi di batterie. La domanda a livello di settore è del resto enorme, come ricordano continuamente non solo la crescita del settore delle auto elettriche ma anche quella di alcune materie prime fondamentali per la fabbricazione delle celle, dal litio al nichel.