Pronto a iniziare i test il «robotaxi» su base ID Buzz
Al Salone di Monaco giocava in casa la filiale tedesca di Argo AI che ha allestito hardware e software per cinque prototipi di furgoni Volkswagen, avanguardia della flotta attesa nel 2025
Si tratta di uno dei maggiori risultati ottenuti finora dall’alleanza globale costituita nel 2019 da Ford e Volkswagen per sviluppare insieme veicoli elettrici e autonomi riducendo e semplificando costi e processi: parliamo del debutto pubblico nella sala dove si è svolta la New Auto Night del gruppo tedesco alla vigilia dell’apertura di IAA Mobility 2021.
Con camouflage bianco e nero, un’evidente aggiunta di sensori che alzano ancora di più il tetto e grandi ruote, l’ID Buzz si è presentato dotato di una suite high-tech di sensori, chip e software intelligenti per il suo nuovo ruolo di veicolo a guida autonoma avanzata, di Livello SAE 4. I furgoni utilizzano hardware e software sviluppati da Argo AI.
La startup con sede a Pittsburgh è controllata congiuntamente da Ford e Volkswagen; quest’ultima ha investito $2,6 miliardi, che potrebbero essere una scommessa vinta non solo sulla tecnologia: in effetti mentre la società esplora un’ipotesi di IPO la sua valutazione di allora di $7 miliardi si è allargata a $12,4 miliardi.
Argo AI dopo l’ingresso di Volkswagen come noto ha assorbito il team di guida autonoma del gruppo tedesco (chiamato allora AID) che aveva sede proprio lì, pertanto quello del robotaxi ID Buzz è stato un lancio casalingo.
Da parte tedesca si afferma che il robotaxi ID Buzz servirà da piattaforma per servizi di trasporto e consegne dell’ultimo miglio su vasta scala che il gruppo di Wolfsburg ha intenzione di avviare ad Amburgo a partire dal 2025.
La quarta generazione di veicoli Argo AI è attualmente operativa a Miami, Austin e Washington, nonché a Pittsburgh, Detroit e in California. La società prevede inoltre di lanciare un servizio di ride hailing negli Stati Uniti insieme a Lyft entro la fine dell’anno.
Per quanto riguarda la collaborazione con Volkswagen adesso il piano prevede di mettere in marcia cinque prototipi di ID Buzz su strade aperte al pubblico per test a Monaco, oltre che su un tracciato di prova non lontano dall’aeroporto della capitale della Baviera.
Finora Argo AI ha utilizzato veicoli Ford modificati per i suoi test negli Stati Uniti e al contrario di concorrenti come Waymo o Cruise i rapporti con i due gruppi auto azionisti non l’hanno indotta a realizzare in proprio un robotaxi.
L’ID Buzz a guida autonoma disporrà di una versione più avanzata dell’hardware e del software di Argo AI, inclusi sensori LiDAR sviluppati internamente che individuano anche gli oggetti più scuri (quelli che riflettono meno dell’1% di luce) e con range operativo fino a 400 metri.
Il gruppo tedesco ha deciso di mettere in servizio i furgoni ad elevata automazione sotto la sua controllata Moia, da tempo attiva nello sperimentare le tematiche del ride hailing e quelle del car pooling. Dal 2017 Moia fa proprio questo con una flotta di veicoli elettrici ad Amburgo, dove ha sede e dove finora ha servito 3 milioni di clienti. Questi clienti, o per essere più esatti le loro corse e i loro viaggi, hanno fornito feedback che verranno utilizzati quando l’azienda passerà a una flotta completamente autonoma a metà decade.
Malgrado i servizi di robotaxi si espandano con molta fatica e solo di recente si è notato qualche segnale di maggiore attività, come l’apertura a nuove città, ad esempio San Francisco, da parte di società che lavoravano finora in aree più facili come Texas o Arizona, Volkswagen ed Argo AI mostrano ottimismo sulla loro capacità di raggiungere la data target.
Anche se il fondatore di Argo AI Bryan Salesky è sempre molto realistico riguardo alla cronologia rispetto alla maggior parte dei manager di settore, tanto da aver affermato in un podcast di una testata di tecnologia che i sistemi da guida autonoma avanzati “saranno pronti quando saranno pronti”.