La forza del laser non ha lati oscuri per il LiDAR Argo AI
La startup presenta un sensore con fotodiodi Geiger-mode e un’altissima lunghezza d’onda: vedranno fino a 400 metri i sistemi dell’azienda partner dei gruppi Ford e Volkswagen
Quando dapprima Ford Motor Co. e in seguito anche il gruppo Volkswagen nell’ambito della nuova alleanza tedesco-americana hanno investito nella startup della guida autonoma Argo AI, insieme a una quota di controllo della società di Pittsburgh i due gruppi si sono ritrovati in dote anche una divisione specializzata nei sensori laser: infatti nel 2017 la prima acquisizione dell’azienda fondata da Bryan Salesky era stata Princeton Lightwave, focalizzata appunto sui LiDAR.
Il nuovo sensore laser che contribuirà sostanzialmente all’efficienza del sistema di guida autonoma di Argo AI, sarà in grado secondo la nota stampa, in grado di “vedere” fino a 400 metri con una risoluzione foto-realistica e con la capacità di indentificare oggetti distanti ed opachi anche se con superfici a bassa riflettività.
La prima “infornata” di questi LiDAR sono già operativi sui veicoli sperimentali di Argo AI, che oggi includono Ford Fusion Hybrid e Ford Escape Hybrid. Entro fine anno tutta la flotta effettuerà il passaggio al secondo modello e tutti saranno equipaggiati del nuovo dispositivo. Il prossimo anno Ford prevede di dispiegare una propria flotta di veicoli equipaggiati coi sistemi Argo AI per uso su taxi privati e per servizi di consegne, un settore quest’ultimo su cui ha molto insistito la casa di Dearborn fin da quando c’era il precedente CEO Jim Hackett.
Volkswagen da parte sua prevede di lanciare operazioni commerciali di veicoli autonomi nel 2025, e all’apparenza i risultati di Argo AI (che ha una divisione operativa in Germania dopo l’ingresso nel capitale azionario del partner tedesco) potrebbero principalmente finire nei servizi di veicoli del marchio di Wolfsburg dedicati ai servizi di trasporto passeggeri in ambito urbano.
Audi invece appare condurre un proprio sviluppo di sistemi che potranno sfociare in uso su veicoli passeggeri privati, a cominciare dal progetto a cui si sta dedicando Artemis GmbH. Entro quest’anno Argo AI inizierà test dei propri sistemi anche a Monaco di Baviera.
La cosa che Argo AI tiene a sottolineare, è che la svolta del suo LiDAR non emerge solo quanto a performance, ma nella possibilità di ottenere queste prestazioni a prezzi e su una scala industriale che non renderanno il sensore accessibile solo all’aerospaziale, ma anche al ben più sparagnino mondo degli uffici acquisti automotive.
Il LiDAR nato dall’acquisizione di Princeton Lightwave ha consentito rapidi progressi ai sistemi di Argo AI sia in ambito urbano che autostradale, e la società della Pennsylvania sembra disposta a cercare anche altri clienti per il suo prodotto: un sensore laser a costo accettabile sembra attraente anche per le molte startup che si stanno dedicando a sviluppare software per i veicoli commerciali, in particolare per la guida autostradale.
Ovvero: “occhi elettronici” in grado di vedere molto, molto lontano sono in grado di rendere qualsiasi sistema più sicuro, concedendo più tempo per la reazione ad ogni imprevisto; gli oggetti lontani, scuri e a bassa riflettività potrebbero ad esempio essere resti di un copertone dechappato sparsi sulla carreggiata e il sensore indicare con congruo preavviso dove sono posizionati al sistema a guida autonoma, per evitarli.
Un sensore laser disegna attorno al suo punto di osservazione milioni di impulsi per rivelare gli oggetti o persone o animali che lo circondano per creare con queste nuvole di punti una accurata immagine tridimensionale, contribuendo a identificare ambiente circostante e distanza di ogni componente dello scenario. Quello di Argo AI è un sistema noto come Geiger-mode, ed ha la proprietà di rivelare la più piccola particella di luce, ovvero un fotone. Questa caratteristica, combinata con una elevata lunghezza d’onda operativa, al di sopra dei 1.400 nanometri rispetto ai più comuni 905 nanometri della concorrenza, secondo il produttore è in grado di rendere il campo visuale a 360° straordinariamente dettagliato e preciso.