BUSINESS

7 giorni di business che cambiano la mobilità: 19 – 25 luglio 2021

Il briefing della settimana: i nuovi accordi, investimenti e operazioni con protagonisti BASF, BHP, Cellforce Group, LG Energy Solution, Lucid Motors, Magna, Rivian, Tesla, Veoneer, Vulcan Energy Resources

19 luglio: l’australiana Vulcan Energy Resources firma un accordo di fornitura a lungo termine con LG Energy Solution incentrato sull’attività dell’impianto tedesco che produrrà idrossido di litio nell’Alta Valle del Reno. Il contratto prevede nel primo anno di attività del sito produttivo acquisti iniziali di 5.000 tonnellate, che a regime saliranno a 10.000 tonnellate annue. LG Energy Solution, che sta anche potenziando l’attività nelle materie prime e nel settore dei precursori dei materiali per catodi con un accordo con Korea Zinc che porterà ad ingrandire un impianto in Asia e ad aprirne un altro in Europa o negli Stati Uniti, in pratica sarà il cliente di un sesto della produzione dell’impianto tedesco entro il 2026. Vulcan ha già firmato un accordo di programma con Stellantis per fornire litio ad ACC, la joint venture delle batterie controllata in coabitazione con Saft/Total Energies. La società australiana sta investendo €1,7 miliardi nel progetto tedesco, basato su costi ($3.140 a tonnellata) e impatto ambientale inferiori rispetto alle attività tradizionali di estrazione del litio: punta infatti a far coesistere l’attività con impianti geotermici già esistenti diminuendo anche consumo di acqua ed energia necessari alle lavorazioni.

21 luglio: la giovane joint-venture Cellforce Group, direttamente controllata da Porsche dallo scorso mese di giugno, ha scelto BASF come proprio fornitore di CAM, i materiali precursori dei catodi delle celle agli ioni litio ad alte prestazioni di ultima generazione per veicoli elettrici. Il gruppo multinazionale della chimica fornirà in esclusiva i proprio prodotti HED per catodi NCM (nichel, cobalto, manganese) adatti alla produzione di celle predisposte per ricariche rapide e ad elevata densità energetica per i veicoli ad alte prestazioni Porsche. BASF si occuperà anche della fase di riciclo degli scarti derivanti dalla produzione delle celle realizzate da Cellforce Group: litio, nichel, cobalto e manganese saranno pertanto reinseriti in un piano all’insegna dell’economia circolare grazie a un processo idro-metallurgico nel sito di Schwarzeide e poi nuovamente inseriti nel ciclo produttivo di materiali attivi per elettrodi BASF. Le batterie ad alte prestazioni verranno prodotte da Cellforce Group in una sede nella città universitaria di Tubinga, in Germania: lo stabilimento avvierà la produzione nel 2024 con un’iniziale capacità annuale di 100 MWh.

22 luglio: il gruppo minerario BHP ha stretto un accordo di fornitura a lungo termine con Tesla per inviare alla casa americana nichel Classe 1 (la versione adeguata alle celle di batterie, mentre la Classe 2 è usata ad esempio in siderurgia) proveniente dal proprio sito estrattivo in Western Australia, visibile nella foto di apertura. Secondo la società di consulenza Benchmark Mineral Intelligence a partire dal 2022 saranno fino a 18.000 le tonnellate di nichel che affluiranno annualmente verso le gigafactory dove si producono celle cilindriche con chimica NCA insieme a Panasonic ed LG Energy Solution, mentre la cinese CATL che fornisce celle LFP di questa materia prima non ha urgenza. In precedenza, per rispondere ai picchi di domanda di commodities attesi, o temuti, a partire dal prossimo anno, Tesla aveva già stipulato contratti con Prony Resources e con Vale. La maggior parte del materiale comprato da Tesla dovrebbe finire ai nuovi siti produttivi del Brandeburgo e di Austin: in entrambi, ma probabilmente a cominciare da quello in Texas, la casa di Palo Alto produrrà celle, soprattutto nel nuovo e fondamentale grande formato 4860, in versione tabless. Secondo Benchmark dal 2022 in poi il 50% delle celle Tesla sarà ad alto contenuto di nichel, NCA ma anche NCM, mentre il resto destinato alle celle destinate ai modelli in allestimenti per il mercato di fascia media o medio-bassa con celle CATL a base ferrosa. Nel complesso la società britannica ritiene che quest’anno la domanda di nichel sottoposto a raffinazione di elevata qualità sarà di 184.000 tonnellate rispetto a una domanda globale di 2,4 milioni di tonnellate, ma a fine decade potrebbe salire a 1,7 milioni di tonnellate, con effetti sostanziali sul mercato di questa materia prima.

22 luglio: la canadese Magna International ha deciso di acquistare la rivale svedese Veoneer; per circa $3,8 miliardi si porta a casa una società che opera nel campo dei sistemi di assistenza alla guida e che ha compiuto ricerca e sviluppo anche nel settore della guida ad elevata automazione. L’esperienza di Veoneer nei sistemi ADAS, che rappresentano il nocciolo dell’attività e dei ricavi, spaziano da sistemi di evitamento delle collisioni ai park assist. Veoneer, che è quotata in borsa e le cui azioni Magna comprerà a $31,25 l’una valutando la società $3,3 miliardi rispetto ai $2,23 secondo i dati del giorno precedente, potrà aiutare Magna a colmare il gap da rivali più ferrate in questo terreno nuovo rispetto alle attività tradizionali automotive, come Aptiv, Bosch o Continental. Veoneer era nata nel 2018 come spinoff della casa svedese Autoliv, specializzata in airbag e cinture di sicurezza, ed aveva stretto un accordo con Volvo Cars per creare una società attiva nella guida ad elevata automazione, ma poi la società (Zenuity) è stata riassorbita dalla casa auto scandinava, mentre il matrimonio con Magna la inserisce ora in un gruppo globale dalle “spalle larghe”.

23 luglio: solo per il classico rotto della cuffia da lunedì Lucid Motors riuscirà ad entrare come previsto in borsa quotandosi al Nasdaq grazie a fusione inversa con la società-veicolo Churchill Capital Corp. IV. L’atteso affare, già annunciato a febbraio, aveva scatenato l’interesse anche di tanti piccoli investitori al dettaglio; in molti però non sapevano che entro giovedì scorso avrebbero dovuto votare per approvare l’operazione. In sostanza l’accordo destinato a portare $4,5 miliardi di fondi alla società di Newark, California, è stato congelato per ventiquattro ore e solo il venerdì con una proroga ed allertando anche i piccoli azionisti l’affare è stato formalmente approvato. Ora il denaro fresco per costruire la Lucid Air in Arizona e in futuro altri modelli non manca, ed è forse segno dei tempi se un affare che tutti ritenevano favorevole (a cominciare dal fondo saudita che detiene il controllo dell’azienda) non abbia subito avuto l’approvazione richiesta da oltre il 99% dei detentori di azioni, perché alcuni piccoli non ne avevano contezza oppure, come è anche successo, perché comunicazioni formali sono state bloccate dai filtri anti-spam della posta elettronica di alcuni grandi gestori americani.

23 luglio: poche ore dopo aver fatto notizia con la conferma di voci di stampa sul lancio di un secondo sito manifatturiero per produrre veicoli e batterie, Rivian torna alla ribalta con una nota che rivela il perfezionamento di un round di finanziamento da $2,5 miliardi a cui hanno aderito investitori come Amazon, Ford Motor Co. e T. Rowe Price. Tra i punti del piano aziendale confermati, oltre a commercializzazione dei primi modelli ed espansione della base produttiva viene anche esplicitamente menzionato il piano di ampliamento dei mercati dall’attuale Nord America a quelli internazionali, anche se non vengono menzionati i primi obiettivi, ad esempio Asia o Europa o entrambe. Incluso il pacchetto di investimenti confermato oggi Rivian indica in $10,5 miliardi la raccolta di denaro ottenuta da chi la appoggia, per una valutazione che potrebbe andare oltre i $50 miliardi di valutazione complessiva della società nel caso di una probabile quotazione in borsa mediante fusione inversa o con una meno rapida procedura di IPO.

Credito foto di apertura: ufficio stampa BHP