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Tra i concept per terra, aria e acqua del Master TAD spunta una Bugatti

La XII edizione del corso promosso da Politecnico di Milano e da POLI.design conclusa con l’esposizione di avveniristici concept e modelli di stile realizzati da tre team di studenti del Master TAD alle prese con ambienti hybrid

Il Master in Transportation & Automobile Design (TAD) promosso dal Politecnico di Milano e gestito da POLI.design, celebra la conclusione della XII Edizione con il Graduation Day e la presentazione dei progetti di tesi. Continua infatti fino al 30 luglio presso il Campus Bovisa del Politecnico di Milano la consueta mostra dei concept e modelli di stile realizzati dagli studenti della XII edizione del Master TAD.

Dopo precedenti edizioni che hanno spaziato dalle smart cities alla mobilità, quest’anno il tema progettuale “Vehicles for Hybrid Environments”, dove il gioco di parole emerge dall’aggettivo hybrid associato agli ambienti percorsi dai veicoli e non alla propulsione dei veicoli. In particolare, l’ibridazione viene declinata in vari modi da un progetto all’altro, fra terra, aria e acqua.

È sempre più probabile che nei prossimi trenta anni assisteremo a profondi cambiamenti di tipo socio-culturale, innescati dai cambiamenti climatici di cui stiamo prendendo maggiore consapevolezza. Tali cambiamenti ci porteranno ad affrontare problematiche vecchie e nuove con uno sguardo diverso sul futuro dei veicoli per la mobilità delle persone. Gli attuali veicoli standard, in grado di viaggiare solo su strade normali, potrebbero risultare inadeguati per affrontare il traffico congestionato delle grandi megalopoli e la mutevolezza degli ambienti, che potrebbero risentire direttamente delle modifiche climatiche.

Da questo presupposto comune, gli studenti hanno progettato tre veicoli in grado di passare da una medesima modalità standard di viaggio ad un’altra modalità alternativa, scegliendo per ciascuno dei tre gruppi di lavoro, un secondo ambiente in cui il veicolo possa muoversi con pari efficacia. In questo modo, ispirandosi al mondo dei droni, è nato un veicolo capace di viaggiare su strada e di volare a bassa quota per superare sia gli ostacoli naturali che gli ingorghi stradali.

Ripensando invece all’unica auto anfibia prodotta in serie nel corso degli anni ’60 del secolo scorso, è nato un veicolo anfibio in grado di ospitare una famiglia con un elevato livello di comfort tanto sulla terra ferma che sull’acqua. Per il terzo veicolo si è scelta una situazione estrema, con un progetto in grado di andare anche sott’acqua, fino ad una profondità di 25 metri.

Ogni veicolo è stato progettato ipotizzando un collegamento ad un marchio, scelto direttamente dagli studenti per la sua coerenza con gli obiettivi del progetto, senza alcun coinvolgimento diretto delle stesse aziende proprietarie dei brand. Sono stati scelti anche marchi del mondo consumer e della moda, non solo del settore automobilistico.

I tredici studenti del Master TAD sono stati divisi in tre gruppi alle prese con altrettanti concept. AIR-Ciel ha affrontato la sfida di progettare un veicolo ibrido per il 2050, in grado di viaggiare via terra e in volo. Considerando il forte contenuto tecnico del progetto, è stato deciso che Bugatti sarebbe stata la corrispondenza di brand perfetta, poiché la volontà di affrontare grandi sfide tecniche è insita nella storia Bugatti.

La sovrappopolazione sarà uno dei temi principali delle grandi città del 2050. Quindi, era necessario progettare un veicolo molto piccolo e agile da far decollare, con una capacità di volare anche per brevi tratte. La parte più difficile della sfida è stata proprio quella di progettare un veicolo che ricordasse gli stilemi di design Bugatti, anche se ovviamente si tratta di un progetto completamente diverso rispetto a quelli dei modelli prodotti dalla Casa automobilistica. Per raggiungere questo obiettivo, ci si è rifatti alle radici storiche di Bugatti e ai suoi valori fondamentali: leggerezza, semplicità, cura dei dettagli. La principale ispirazione è stata l’iconica Type 35.

Ciel ha forme inaspettate, ma si identifica subito come Bugatti, poiché richiama tutti gli elementi di stile del marchio. L’esperienza Bugatti non è solo estetica: continua negli interni, tagliati su misura per l’utente come un abito haute couture. Hanno la stessa elegante purezza dei capolavori che hanno costruito la fama Bugatti in tutto il mondo.

Il gruppo ON WATER-K•Wave guarda a sua volta al 2050, e si aspetta diversi scenari e soluzioni di mobilità, quando nuovi attori entreranno nel settore automobilistico. In questo scenario è stato immaginato un veicolo anfibio con gli elementi del marchio K-Way, scelto per il suo DNA. K•Wave è un veicolo compatto che può facilmente viaggiare per le strade delle future città costiere.

L’ampio spazio interno unisce le caratteristiche di barche e auto, garantendo sempre ai passeggeri il perfetto livello di comfort durante il viaggio sia a terra che in acqua. Dotato di modalità di guida sia autonoma che manuale, offre all’utente un’esperienza di guida che si adatta alle sue esigenze. K•Wave è stato interpretato come veicolo perfetto per tutta la famiglia.

Molti dettagli sugli interni richiamano le caratteristiche principali del marchio. Tessuti tecnici, colori vivaci e l’elemento distintivo centrale: l’iconica zip, che diventa una striscia lungo la quale i diversi componenti degli interni si muovono per rimodellare lo spazio. Un esempio è il volante: in modalità autonoma diventa una maniglia su cui aggrapparsi, mentre ci si sposta all’interno dell’auto.

Grazie all’ampia vetratura, al sistema di infotainment e alle telecamere integrate, Chios è la scelta perfetta per vivere un’esperienza altamente “immersiva”. (credito immagine: ufficio stampa Kerb Group)

Il gruppo SUB-Chios del Master TAD ha lavorato al concept perfetto per il turismo 2050. Compatto e avventuroso, il suo obiettivo è quello di intrattenere la coppia di passeggeri. Chios li accompagnerà per un’immersione o per un giro in un’area protetta naturale. Le piccole isole polinesiane sono immaginate come suo habitat naturale, per esempio. La sua linea deriva dalla manipolazione di una sfera, la forma più adatta a resistere alla pressione dell’acqua sottomarina.

Il legame che questo gruppo del Master TAD ha creato per il proprio concept col marchio GoPro è inconfondibile. L’obiettivo del progetto è quello di ridurre al minimo la distanza tra gli utenti e quei percorsi solitamente inaccessibili. La sicurezza dei passeggeri deve essere garantita, insieme all’integrità delle aree naturali.

Non sono necessarie competenze speciali per godersi l’esperienza di Chios, grazie alla guida autonoma. La modalità di crociera è gestita da quattro motori, due dei quali sono direzionali, e da un’ala stabilizzante. La profondità massima che può essere raggiunta sott’acqua è di 25 metri.

La porta per entrare nella cabina è integrata sul retro dei sedili, al fine di preservare la visibilità dall’ampio parabrezza frontale. Le manovre di immersione e di superficie sono gestite da serbatoi d’aria gonfiabili su entrambi i lati della cabina. All’interno, la scelta del materiale e delle finiture si ispira al mondo nautico, mentre il motivo 3D delle luci ricorda la bioluminescenza delle creature marine.

In 12 edizioni, 200 studenti provenienti da ogni parte del mondo, hanno realizzato una sessantina di progetti di tesi e altrettanti modelli in scala. Moltissimi di questi progetti hanno ispirato prototipi sviluppati in seguito da diverse Case automobilistiche, anticipando alcuni elementi dei nuovi trend stilistici legati alla mobilità del futuro e alla propulsione elettrica.

Il Master in Transportation & Automobile Design diretto dal Professor Fausto Brevi, che ha celebrato il suo primo decennale nel 2019, rappresenta un percorso d’eccellenza della durata di 15 mesi, che prepara progettisti in grado di sviluppare la propria creatività attraverso l’intero processo metodologico progettuale dei centri stile: dalla definizione delle linee esterne, allo sviluppo degli interni; studio e scelta di materiali e colori; modellazione fisica con clay e digitale. Alla conclusione del percorso formativo, i corsisti divisi in gruppi, presentano i propri progetti di tesi e realizzano i relativi modelli di stile.

Il Master TAD, le cui lezioni si svolgono presso la sede POLI.design, Campus Bovisa del Politecnico di Milano, forma veri e propri progettisti (non solo stilisti) di automobili, in grado di inserirsi operativamente all’interno della filiera, inclusa la rete di aziende che interagisce e collabora con i Centri Stile per lo sviluppo di progetti in co-design.

Il percorso formativo si articola in 12 moduli tematici, articolati per fornire le conoscenze teoriche e pratiche fondamentali allo sviluppo di progetti nell’ambito del transportation design. Il piano didattico è stato strutturato prevedendo insegnamenti in lingua italiana e inglese, al fine di permettere una maggior partecipazione di iscritti stranieri, cosa che sta avvenendo anche in un contesto mondiale di pandemia.

Studenti stranieri che restano profondamente attratti dalla cultura e dalla tradizione italiana nel design, automobilistico e non solo. Un segnale che evidenzia sempre più come il valore del Made in Italy nel mondo del design applicato alla mobilità, sia ancora molto forte e apprezzato in ambito internazionale.

La grande valenza formativa e qualitativa del programma è ampiamente riconosciuta dalla sua longevità e dall’elevato tasso di inserimento degli allievi nel mondo del lavoro. Infatti l’80% degli iscritti trova occupazione nel settore di competenza, entro diciotto mesi dalla fine del corso. Sono sempre più numerosi gli ex-studenti del Master TAD che vanno a ricoprire ruoli di responsabilità all’interno delle varie Case automobilistiche e di altre aziende note nel campo della mobilità.

Credito immagine di apertura: ufficio stampa Kerb Group