AUTO

A Rivian la sola fabbrica in Illinois non basta più

Mentre lavora alla quotazione in borsa con un’ambiziosa valutazione da $50 miliardi, la startup di R.J. Scaringe sta perfezionando la scelta del sito in cui costruire altri pickup e SUV elettrici e una Gigafactory di batterie

L’agenzia di stampa Reuters ha svelato in esclusiva che la startup americana dei pickup e SUV elettrici Rivian si appresta a decidere molto presto dove aprire un secondo sito produttivo, oltre a quello già attivo in Illinois (una fabbrica che apparteneva in una “prima vita” a Mitsubishi Motors).

Quello che sta procedendo sotto il nome di Project Tera sta scremando le opportunità offerte dai vari stati americani interessati ad accogliere la fabbrica, ovvero sussidi e sgravi fiscali. Entro un paio di mesi, hanno confermato quattro fonti all’agenzia di stampa, la società appoggiata da investitori come Amazon e Ford Motor Co. sarà in grado di confermare la sede scelta per affiancare quella attuale di Normal.

Gli investimenti necessari per una nuova linea di assemblaggio di autoveicoli ammonteranno ad almeno $1 miliardo, ma a Rivian questo capitale non sarà sufficiente: perché ha in mente di creare accanto alla linea auto anche una Gigafactory per la produzione di celle.

Samsung SDI (che sta vagliando l’ampliamento degli investimenti globali, incluso in America) attualmente è confermato come partner fornitore di celle per pickup e SUV Rivian, e potrebbe essere candidata a essere partner anche in una nuova fabbrica. Secondo indiscrezioni di stampa coreane però, alcuni scienziati e manager Rivian sarebbero alla ricerca di partner dei materiali e della manifattura in Asia: per lavorare ancor più in autonomia, senza grandi nomi delle batterie con cui interfacciarsi.

Nell’uno e nell’altro caso tuttavia gli investimenti saranno molto più rilevanti, visto che ben difficilmente il capex da considerare sarà limitato a $2 miliardi. In effetti, secondo la Reuters, Rivian vorrebbe creare un impianto dalla grande capacità, in grado di arrivare col tempo fino a 50 GWh annuali. In sostanza, un polo produttivo in grado di equipaggiare entrambe le linee di montaggio.

Intanto per il momento la linea dell’Illinois è in ritardo, tra crisi sanitaria e quella dei chip: l’inizio delle consegne che doveva partire a luglio è slittato a settembre per il modello di light truck R1T, mentre fino all’autunno non si prevede di vedere uscire dall’impianto alcun SUV R1S.

Da qui ad allora oltre che di produzione i manager guidati da R.J: Scaringe oltre che risolvere i dilemmi della produzione avranno quelli del finanziamento: a gennaio aveva una valutazione di $27,6 miliardi, che le dovrebbe consentire di procedere a una quotazione in borsa per raccogliere altro denaro fresco indispensabile a completare ulteriori operazioni come quelle che abbiamo visto la direzione avere in mente.

Secondo fonti interne, la valutazione inseguita nelle trattative con potenziali investitori sarebbe molto superiore: quasi del doppio di quanto stimato lo scorso inverno; il tutto in una fase in cui non c’è gruppo auto (ultimo ieri Mercedes-Benz) che non stia aumentando gli investimenti nell’auto sostenibile.

Secondo i piani il nuovo impianto Rivian dovrebbe sorgere su un’area di circa 2.000 acri, con l’obiettivo a monte di fare della fabbrica un sito carbon neutral: tutte caratteristiche che possono piacere agli investitori che guardano sempre più spesso a criteri ESG (di sostenibilità sociale ed ambientale) ma che non mancano di pesare sui bilanci.

Credito foto di apertura : ufficio stampa Rivian