AUTOMAZIONE

Il robotaxi di Zoox è senza capo, né coda

Svelato il veicolo a guida autonoma avanzata privo di comandi e di supervisore che la startup controllata da Amazon intende iniziare a sottoporre ai test in California

Quando il concetto di robotaxi sembrava inarrestabile, tre, quattro anni fa, l’idea era che dal 2025 o giù di lì in poi tutti i veicoli avrebbero avuto l’aspetto del modello che oggi Zoox presenta ufficialmente: in pratica un “ascensore orizzontale” con le ruote, anche se al contrario di un ascensore non si aspetta in piedi l’arrivo, ma seduti.

Il robotaxi Zoox, che per ora non ha un nome, in effetti è questo: un veicolo elettrico in cui non c’è una parte anteriore né una posteriore. Il che significa che può ripartire come un tram, inoltre all’interno c’è un aspetto da vagone della metro, senza pedaliere, né sterzo. Anche perché ogni ruota è sterzante, per praticità e agilità del veicolo, quindi di un volante letteralmente non c’è alcuna necessità.

Del trasporto pubblico il robotaxi condivide anche l’accesso per chi utilizzerà il servizio, attraverso ampie sliding door. Al contrario di quanto avviene in un vagone della metropolitana, i passeggeri avranno la protezione di airbag individuali.

La (o il?) Zoox sarà in grado di raggiungere velocità fino a 75 miglia orarie (120 km/h) e la batteria viene accreditata della possibilità di utilizzo fino a 16 ore. Sfortunatamente Zoox non ci toglie alcuna curiosità sulla capacità né sulle caratteristiche di un pacco che sarà destinato ad uso intensivo, né su altri fattori importanti per il modello di business connesso ad un impiego di questo genere: ad esempio, avrà ricarica wireless? Sarà predisposto per il V2G?

Aicha Evans, che di Zoox è l’amministratore delegato, ha dichiarato che il veicolo inizierà ad operare per servizi passeggeri. Per ora non in ambienti aperti al pubblico, come invece avviene in Arizona per quelli di Waymo e a San Francisco da pochi giorni con quelli di Cruise, ma su strade private, inclusa la grande area in cui l’università di Stanford opera il suo acceleratore di particelle.

Questa sarà mappata accuratamente prima di iniziare il servizio. La stessa cosa che è avvenuta in alcune città come San Francisco e Las Vegas da veicoli appositamente attrezzati. Lo stesso tipo di lavoro preliminare necessario a sistemi più semplici come l’ADAS avanzato Super Cruise di General Motors. Sul robotaxi però contrariamente alle Cadillac, Buick e GMC su cui è disponibile c’è una batteria di radar, telecamere e LiDAR (quest’ultimi ritenuti invece inutili da Tesla per l’Autopilot).

Per chi si interessa alle prospettive di Zoox resta la curiosità se ci sarà anche un alternativa nel settore del delivery, che non è solo una curiosità visto che a controllare la startup californiana è Amazon. Proprio il gruppo di Jeff Bezos lo scorso giugno aveva rilevato le quote principali di Zoox con una valutazione di $1,2 miliardi.

Certo non bruscolini, ma meno dei $3 miliardi a cui erano arrivate le stime nel momento d’oro dell’esuberanza irrazionale che aveva fatto credere a un troppo rapido successo della tecnologia dell’automazione. Ma quel traguardo collocato troppo vicino non era un miraggio, e la presentazione del robotaxi Zoox è un altro passo importante di questa lunga marcia.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Zoox via GlobalNewswire