General Motors migliora il Super Cruise col cambio automatico di corsia
La “guida senza mani” si estenderà presto anche ai cambi di corsia, ma solo sulle autostrade e grandi strade americane tracciate da minuziose mappe tridimensionali
GM ha fatto fare un altro passo avanti al suo sistema di assistenza alla guida Super Cruise che, nato per alcuni modelli Cadillac di fascia alta, da quest’anno sarà disponibile gradualmente per tutti i marchi del gruppo.
Oltre a migliorare sterzata e controllo della velocità, a partire dalla seconda parte del 2020 il rinnovato Super Cruise darà alla clientela anche la possibilità di cambiare corsia in modo automatizzato, senza che chi è seduto al volante debba riportare le mani sul volante.
Questa nuova funzionalità sviluppata da General Motors migliora il Super Cruise e oggi lo differenzia dal principale sistema rivale: l’applicazione Navigate on Autopilot che Tesla offre come opzione alla sua clientela.
Se chi guida Model 3 o Model S o X deve mantenere una mano sullo sterzo, i proprietari di Cadillac CT4, CT5 ed Escalade che hanno pagato per l’opzione già possono evitarlo. Apposite camere peraltro ne monitorano l’attenzione, visto che computer e sensori in ogni momento possono richiamarlo a prendere il controllo.
Una volta che il cliente abbia inserito il sistema, per procedere al cambio di corsia basterà azionare l’indicatore di direzione. La differenza principale con molti sistemi ADAS avanzati, non solo la citata Tesla ma quelli delle principali case tradizionali, è nella possibilità di lasciare le mani staccate dal volante. Il sistema, come suggeriscono la foto di apertura e il video, terrà aggiornato l’automobilista sulla conclusione dell’operazione.
Se siete affetti da incurabile virus di passione per le auto americane, sappiate peraltro che questo Super Cruise in Italia dovrete sospirarlo ancora a lungo. Presentato per la prima volta sulla CT6 (berlina che sta uscendo di produzione in queste settimane), il sistema si basa su computer e sensori, ma soprattutto su una mappatura accuratissima di tutte le principali strade ed autostrade del Nord America, lavoro titanico condotto dalla startup Ushr.
In questa mappatura tridimensionale realizzata con veicoli dotati di sofisticati LiDAR che hanno percorso in lungo e in largo il continente, sono state definite le cosiddette zone geofenced.
Le mappe di cui si servono auto e SUV col Super Cruise a bordo sono quindi una sorta di steccato che definisce oltre 320.000 chilometri nei quali si può utilizzare. Altrove, ad esempio su strade locali o di contea, il sistema non entra in funzione. Inutile dire che nel Vecchio Continente sarebbe muto e silenzioso.