AUTO

I SUV elettrici cinesi sono la cura ricostituente per l’anemia del primo mercato auto

Sfidando i venti contrari, l’anti-Tesla cinese NIO stringe i denti e presenta il SUV coupé EC6, mentre si affacciano rivali come Arcfox, Enovate, e nuovi marchi di fascia media come Hycan

A fine estate si dibatteva tra la difficoltà economiche e con scarsa fiducia sulle prospettive di uscirne. Parliamo di NIO, la società indicata più frequentemente come l’anti-Tesla cinese. Queste settimane che chiudono il 2019, già foriere di buone notizie per la casa californiana, in parallelo suggeriscono che la casa asiatica e marchi rivali più o meno noti stiano lottando per uscire dall’impasse del primo mercato auto globale soprattutto puntando su nuovi SUV elettrici.

La startup NIO ha appena svelato il suo terzo modello: un SUV coupé battezzato EC6 e basato sulla stessa piattaforma NP1 di ES8 ed ES6, ma con molti più tratti di famiglia con quest’ultimo, il modello cinque posti, specie nella parte anteriore. Quanto alla sezione posteriore, il design lascia supporre che i progettisti siano stati ampiamente influenzati dalla cifra Tesla.

I pre-ordini per l’EC6 sono già aperti, anche se il prezzo definitivo sarà annunciato soltanto a luglio e le consegne partiranno da settembre 2020. Uscirà in due versioni: Performance (con due motori per 400 kW di potenza massima ed accelerazione 0-100 km/h in 4,7″) e Sport (due motori con potenza di 320 kW e accelerazione 0-100 km/h in 5,6″).

Entrambe le versioni dell’EC6 saranno disponibili, oltre che con la batteria standard da 70 kWh e 425 chilometri di autonomia, anche con la batteria maggiorata con capacità di 100 kWh per 615 chilometri di autonomia NEDC, ma per la versione più generosa dovranno attendere fine 2020.

Questi giorni per NIO sono stati inoltre quelli dell’attesa presentazione dei risultati del terzo trimestre 2019: i ricavi sono saliti a $257 milioni e il rosso nei conti è stato limato. Il miglioramento deriva da un lato dalle consegne, quasi 5.000 nell’ultimo trimestre.

Per fine anno la marca promette che dovrebbero superare le 20.000 unità. Ma dall’altro lato i progressi derivano dai tagli ai costi. Le spese in ricerca e sviluppo sono state ridotte del 21% e del 18% quelle in conto capitale, e le perdite nette sono scese del 23% rispetto al trimestre precedente.

I SUV elettrici cinesi sono la cura ricostituente per l'anemia del primo mercato auto
Il SUV medio Hycan 007 disporrà di una gran dotazione di sistemi di assistenza alla guida, inducendo la casa a classificarlo come di Livello 2 per la guida autonoma, incluso l’assistente alla guida CAN: derivato dal NOMI che è già montato su tutti i SUV della marca NIO (credito foto: sito web Hycan-GAC Group/Weilai)

Un paio di giorni prima del suo SUV coupé, NIO era stata coinvolta nel lancio di un altro SUV, in questo caso di medie dimensioni (il passo è di 2,9 metri) e mirato verso una fascia di prezzo più accessibile, realizzato in collaborazione con GAC Group: l’Hycan 007.

Sarà commercializzato a primavera 2020 in cinque versioni con prezzi compresi tra 260.000 (circa $37.000) e 400.000 yuan e disporrà di una batteria CATL ad alto contenuto di nickel e con densità 180 Wh/kg, in grado di supportare una autonomia di 643 chilometri con standard NEDC.

Un aspetto interessante della cooperazione tra NIO e GAC è che la giovanissima marca Hycan si colloca in una fascia non competitiva coi rispettivi prodotti: più economica rispetto alla gamma NIO (che dopo quest’alleanza pare aver accantonato i progetti di modelli di SUV medi come l’ES3), più alta per GAC, che nelle elettriche ha già successo ma puntando su una berlina (Aion S) e con un crossover di minori dimensioni, l’Aion LX.

Al Salone Auto di Shanghai 2019 Enovate Motors ha presentato il suo SUV elettrico; dal 2021 la casa prevede di montare batterie solid state della taiwanese ProLogium (credito foto: pagina Linkedin Enovate Motors)

Nel panorama dei  nuovi SUV elettrici cinesi di questi giorni, degno di nota anche l’esordio del primo modello di Enovate Motors, marca di fascia alta del gruppo DearCC Automobile (che i cinesi chiamano DianKa). L’azienda madre, che produce già citycar elettriche, si è affidata al design di un ex-Porsche, Hakan Saracoglu, per il suo ME7.

Apparso per la prima volta al Salone Auto di Shanghai, l’Enovate ME7 rientra in una fascia di prezzo che rivaleggia direttamente coi modelli cinque posti NIO: monta un motore elettrico Bosch da 170 kW che è alimentato da un pacco batterie con celle Wanxiang di densità 160 Wh/kg, in grado di spingerlo per 500 chilometri, considerati con ciclo NEDC.

Infine ieri in un nuovo impianto a Zhenjiang si è messa in moto la pre-produzione dell’Arcfox N60: un SUV premium risultato della collaborazione tra il gruppo leader nell’auto elettrica BAIC/BJEV e la multinazionale della fornitura automotive Magna International.

La produzione regolare nella fabbrica gestita dalla società creata nel 2018 Magna Weilan New Energy Vehicle Technology (Zhenjiang) Co. Ltd., che a regime potrà produrre tra i 150 e 180.000 veicoli elettrici l’anno, dovrebbe iniziare nel luglio del 2020.

La clientela dell’N60 (che sarà seguito da un altro SUV già battezzato N61) potrà contare su due capacità di batteria: da 64 e 89 kWh, accreditati rispettivamente di oltre 450 e 600 chilometri di autonomia misurati con standard NEDC. Le celle, con chimica NCM811 e densità di 260 Wh/kg, sono prodotte da una nuova fabbrica aperta nella provincia dello Jiangsu da BAIC stessa e dalla coreana SK Innovation.

Sebbene il veicolo pre-serie visibile nella foto dell’inaugurazione sia nascosta dalle pellicole usate per cammuffarne le forme, il modello definitivo si prevede avrà molto in comune col concept ECF che è stato portato al Salone Auto di Ginevra la scorsa primavera ed è attribuito alla matita dell’ex-Alfa Romeo ed ex-Audi Walter de Silva.

I SUV elettrici cinesi sono la cura ricostituente per l'anemia del primo mercato auto 1
Del SUV premium Arcfox N60 che uscirà nell’estate 2020 sono già noti gli ingombri: sarà lungo 4,764 metri (con passo 2.900 metri), largo 1.932 ed alto 1,663 metri. (Credito foto: sito web BAIC/BJEV)

Credito foto di apertura: ufficio stampa NIO