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Ecco perché l’alleanza tra Volkswagen e Ford si metterà a… galoppare

Mentre a Wolfsburg i piani sulla produzione elettrica anticipano il traguardo di un milione di auto al 2023, per la piattaforma MEB si avvicina un modello Mustang su misura per l’Europa

L’alleanza meno attesa del 2019, quella tra Volkswagen e Ford, sembra marciare sempre più velocemente in uno dei molti settori che toccano la collaborazione: quello della propulsione elettrica. Anche le ultime giornate dell’anno ribadiscono il messaggio, con segnali di conferme dell’irreversibilità del cammino intrapreso.

Volkswagen, che ha da pochi giorni consegnato la 250.000ima vettura elettrificata, non sembra intenzionata ad aspettare molto per recuperare terreno rispetto alla rivale tedesca BMW, che in questo stesso dicembre è arrivata a quota mezzo milione di auto con la presa vendute globalmente.

Di auto elettrificate nel 2019 Volkswagen ne venderà oltre 70.000 rispetto alle circa 50.000 del 2018, ma si tratta di numeri quasi trascurabili con la produzione che si è messa in moto a novembre a Zwickau. Una marcia che sta accelerando al punto da far anticipare al 2023 l’obiettivo di produzione di un milione di elettriche pure prodotte prima fissato al 2025. A metà decade ora i vertici di Wolfsburg prevedono di raggiungere 1,5 milioni di BEV.

Le notizie che riguardano Ford non sono altrettanto rilevanti quantitativamente, lo sono tuttavia qualitativamente, se si pensa che il primo modello della svolta dell’Ovale Blu porta sul cofano il cavallo al galoppo della famiglia Mustang.

Come ricordava Richard Truett in un recente post su Automotive News, quello degli appassionati delle pony cars non è un pubblico di bocca buona o disposto ad accontentarsi di accogliere quello che Ford propone senza discutere.

L’ultima volta che Ford si era messa a cercare di cambiare i tratti tipici della Mustang era stato nel 1987, quando aveva avuto l’idea di basarsi sulla tecnologia dell’alleata di allora Mazda per ricavarne una Mustang a trazione anteriore.

Quella che doveva diventare la quarta generazione Mustang di fronte alla reazione negativa dei fan dovette frettolosamente trasformarsi nella Ford Probe, modello che non riuscì mai a fare breccia nel cuore e nel portafoglio degli appassionati di auto sportive.

Malgrado la Mustang Mach-E presentata questo autunno sia certamente uno sconvolgimento ancora maggiore delle caratteristiche della famiglia sportiva Ford, l’accoglienza stavolta è del tutto differente rispetto al 1987. Come scriveva ieri l’agenzia di stampa Reuters, le prenotazioni del SUV sportivo elettrico sono ormai alla soglia di guardia per la First Edition.

A meno di due mesi dalla presentazione del 17 novembre, i depositi rimborsabili di $500 sono piovuti su Dearborn, e Ford conferma che per i primi dodici mesi di produzione la “tiratura” sarà di 50.000 pezzi, nello stabilimento messicano dal quale esce.

Oltre l’80% delle prenotazioni americane sono per la versione con batteria a larga autonomia, e il 55% ha scelto la trazione integrale. Un quarto degli ordini proviene dalla California, mentre il 30% aspetterà più a lungo: vuole la sportivissima Mach-E GT che sarà pronta solo nel 2022, anno entro il quale usciranno una dozzina di modelli al 100% elettrici con l’Ovale Blu sul cofano.

Il grande interesse per la Mustang Mach-E e il fatto che l’impianto messicano possa essere impegnato a lungo per accontentare tutte le prenotazioni attuali, rafforza le possibilità di vedere una Mustang Mach-E di taglia più piccola dell’originale destinata allo sviluppo per il mercato europeo.

In una recente intervista ad Auto Express, il capo del design Ford in Europa Murat Gueler ha confermato che la Mustang Mach-E ha dato modo alla marca di valutare la creazione di una famiglia di modelli. Secondo il periodico britannico, grazie alla piattaforma MEB dell’alleata Volkswagen il primo a seguire sarebbe un modello Mustang compatto.

Nell’estensione dell’alleanza sottoscritta a luglio, era stato confermato tra l’altro che Ford si gioverà dei pianali MEB a partire dal 2023 per un modello appunto destinato al mercato del vecchio continente. Il successo della Mustang Mach-E non è una indicazione automatica che la scelta possa cadere sulla “sorella minore”, ma ormai le probabilità sembrano crescere.


Credito foto di apertura: ufficio stampa Volkswagen AG