DATI

Top3: Cina – auto elettriche più vendute – novembre 2019

1. Baojun E100 (9.809); 2. BAIC/BJEV EU Series (7.005); 3. GAC Aion S (5.538)

Il mercato auto cinese è in marcia verso il secondo calo annuale consecutivo e, secondo l’associazione delle case auto CAAM, anche il 2020 sarà atteso da una ulteriore contrazione. Dopo la discesa del 3% nel 2018 nei primi undici mesi il calo del mercato del nuovo è stato del 9,1%. A novembre si è confermata anche la crisi delle vendite delle auto elettriche che fino a giugno, ultimo mese di sussidi governativi generosi, era stato in controtendenza: 72.000 circa le nuove immatricolazioni di cui circa 66.000 elettriche pure. Per quest’ultimo settore la variazione percentuale è stata del -36% rispetto al 2018 e +13,8% rispetto ad ottobre. I cosiddetti NEV (New Energy Vehicles) che comprendono anche ibride e alcuni tipi di quadricicli pesanti venduti nei primi undici mesi sono stati finora 923.000, il 7,7% in più su base annua.

La crisi colpisce anche le due marche tradizionalmente più forti nel mercato delle elettriche BAIC e BYD. Quest’ultima nella classifica di novembre aveva solo la Yuan EV nella Top10 delle vendite (2.399) consegne, su 13 modelli in commercio che hanno accumulato in totale 11.220 immatricolazioni a novembre. Prima è stata la marca Baojun, frutto di una joint venture tra SAIC e General Motors, regina del segmento A00 con la piccola E100. BAIC con il modello EU-Series ha occupato il secondo posto di vendite tra le auto elettriche a novembre conla Serie-EU, ma 7.005 consegne rappresentano un calo su base annua del 63%. Secondo i dati pubblici la produzione del gruppo pechinese è scesa ad appena 3.000 veicoli elettrici nel mese scorso. Con questi ritmi rallentati per BAIC la produzione del 2019 si è attestata a 27.494 unità, il 72% meno rispetto al 2018. La recessione del settore si affida alle prospettive a medio e lungo termine che trovano ancora motivo di fiducia nelle politiche di Pechino che obbligheranno i gruppi auto a inserire quote sempre crescenti di auto sostenibili, fino al 60% dell’intero mercato per il 2035. A soffrire però nel frattempo sono in particolare il gruppo di startup che al contrario dei gruppi industriali storici non producono anche trattori o treni o camion: tra questi il migliore a novembre è stato ancora Weima, o WM Motor secondo la dizione occidentale, che ha immatricolato 1.654 crossover. Con i tempi difficili che non appaiono accennare a finire, alcune startup cominciano a cercare soluzioni per ridurre i costi collaborando. Nio (terza tra le startup a novembre con 1.492 unità) e Xpeng (quinta con 1.046 consegne) hanno deciso di unire le forze per creare una rete di ricarica unificata e condivisa che possa consentire ai rispettivi clienti di utilizzare le colonnine veloci ed ultra-veloci in un numero superiore di località rispetto a quelli che avrebbero a disposizione con reti separate.


FONTE DATI: CPCA