BATTERIE

Il Fraunhofer ISC alla guida del progetto triennale AutoBatRec2020 sulle batterie auto

Soluzioni per un riciclo finale efficiente e rispettoso dell’ambiente: è l’obiettivo a cui dovrà rispondere il nuovo progetto coordinato dall’istituto tedesco

Tra le innumerevoli nefandezze addebitate alle auto elettriche dai loro detrattori, una di quelle che si sentono più di frequente è quella sulla ingestibilità delle batterie a fine vita.

Peccato che oltre alla prima vita, imbarcate a bordo nei pianali, già ci siano state le prime dimostrazioni della potenziale seconda vita della celle che spingono le auto a zero emissioni per progetti di accumulo.

Ad esempio, recentissima è la partenza del progetto britannico della utility scandinava Vattenfall per stoccare nel sito gallese di Pen y Cymoedd l’energia eolica prodotta localmente, mediante pacchi batteria provenienti da BMW i3, stoccati in sei container.

E tuttavia, malgrado questo ed altri progetti, incentrati sulle batterie di Zoe e Leaf oltre che delle i3, effettivamente verrà il giorno in cui quei materiali dovranno essere destinati al riciclo. Da gennaio hanno cominciato a muoversi in fondi dell’Unione Europea collegati al programma AutoBatRec2020 (Automotive Battery Recycling 2020)

Si tratta di un progetto triennale per il cui coordinamento è stato scelto il prestigioso istituto tedesco Fraunhofer ISC (Institute for Silicate Research), che cercherà di identificare i migliori metodi di riciclare le batterie delle auto elettriche.

Il Fraunhofer ISC metterà sotto il microscopio ogni fase della catena del riciclo dei pacchi batteria, fin dalla raccolta, per passare poi ai diversi criteri di gestione dei componenti e delle materie prime che li costituiscono per arrivare ad un corretto ed efficiente ciclo di lavorazione che concili la profittabilità con la sostenibilità.

Che una catena del valore legata alla fase finale del ciclo di sviluppo delle batterie per auto sia raggiungibile in modo che concili la crescita del settore con la sostenibilità lo indica la crescita delle materie prime più scarse ed essenziali per le lavorazioni più avanzate, dal litio al cobalto.

Di recente la società di consulenza Bloomberg New Energy Finance nel suo ultimo Electric Vehicle Outlook ha pubblicato il grafico che qui riportiamo con le previsioni fino al 2030 della domanda relativa ai principali metalli necessari per le batterie delle auto elettriche. Inutile dire che, maggiore è la domanda per un metallo e maggiore sarà l’interesse per riciclarne dalle vecchie celle.

Fraunhofer ISC alla guida del progetto triennale AutoBatRec2020 sulle batterie auto
Nel grafico di particolare interesse sono le prospettive di crescita della domanda per cobalto, in verde, e per il litio, in rosso. (fonte dati: Bloomberg New Energy Finance)

Un elemento chiave per creare una catena del riciclo virtuosa sembra contare sull’automazione: oggi alcuni dei rischi collegati a sistemi di riciclo di dubbia efficienza sono collegati a impianti, spesso collocati in paesi a rischio dal punto di vista della supervisione della mano d’opera, che contano su larghi interventi di personale.

Vantaggi e svantaggi delle alternative oggi rese possibili dalla tecnologia applicata al settore saranno analizzati prendendo come riferimento l’intero ciclo piuttosto che singoli stadi, ha dichiarato il professor Andreas Bittner, che al Fraunhofer ISC supervisionerà il programma AutoBatRec2020.

Una delle sfide sarà rappresentata dalla grande varietà di sistemi e soluzioni per i pacchi batteria, che oggi tendono ad essere avviati verso i pochi centri di riciclo come se fossero tutti simili o quasi, inclusi quelli con elettrodi dalle chimiche molto differenti. L’obiettivo è mettere a punto protocolli e piani per eliminare i rischi per chi lavora ai cicli e per l’ambiente nel complesso.


credito foto di apertura: ufficio stampa Nissan Motor