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La Svizzera vuole una quota di auto elettriche al 15% già nel 2022

Più auto elettriche vuol dire più postazioni di ricarica, e la confederazione è al lavoro per aggiungere un centinaio di colonnine veloci alle 21 già operative

Una tavola rotonda tenutasi in Svizzera lunedì scorso ha definito l’obiettivo di crescita della quota di veicoli elettrici da raggiungere entro il 2022 sul mercato della confederazione: dal 2,7% di auto elettriche di oggi dovrà salire al 15%.

Questo è l’esito dell’incontro indetto dalla consigliera federale Doris Leuthard che ha riunito  rappresentanti dei settori dell’energia elettrica e della mobilità ed esponenti della confederazione, dei cantoni e delle città, per esaminare le opzioni in grado di aumentare la quota di veicoli elettrici.

Il dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni dei nostri vicini ha anche fatto sapere che in Svizzera non saranno introdotte sovvenzioni per l’acquisto di veicoli elettrici analoghe a quelle erogate in paesi confinanti quali Francia e Germania.

Invece rimarranno in vigore agevolazioni esistenti quali l’esenzione dall’imposta sugli autoveicoli. Si continuerà nel contempo a sostenere l’ampliamento dell’infrastruttura di ricarica e a promuovere la mobilità elettrica mediante progetti pilota e dimostrativi, attività di consulenza a Comuni, imprese, proprietari immobiliari e cittadini.

Prendendo le mosse dalla Carta di Lucerna del 2010 sulla mobilità elettrica, i partecipanti alla tavola rotonda hanno deciso di elaborare congiuntamente una roadmap. Il documento, pur allineandosi agli obiettivi annunciati dall’industria automobilistica, contiene parametri più ambiziosi, al fine di ridurre più rapidamente le emissioni di CO2 prodotte dai veicoli.

Finora in Svizzera sono attive 21 postazioni di ricarica ad alta velocità sulle autostrade, mentre altre 20 sono pianificate. Tutte sono in aree di servizio (invece che subito fuori dai caselli come preferito in Italia dalla rete EVA+, ad esempio) per sfruttare le infrastrutture già presenti, anche se la presenza in aree di servizio significa a volte complesse trattative con concessionari le cui licenze sono tutte cantonali ed in alcuni casi di lunghissimo termine.

Le istituzioni federali però puntano anche ad aprire presto un centinaio di aree di soste più piccole, dove non ci sono licenze cantonali e quindi nessuna trattativa da fare, ma le infrastrutture e la rete non sono nate per grandi consumi di elettricità. L’autorità si deve quindi far carico di portare in quelle sedi l’energia adeguata alle auto elettriche di nuova generazione, visto che nessun imprenditore privato mai lo farà.

Per superare l’ostacolo Astra, l’autorità elvetica delle strade competente, prevede di mettere in gioco cinque, sei blocchi di nuove concessioni per invogliare nuovi insediamenti. Malgrado sia difficile che entro il 2018 l’intero centinaio di nuove postazioni possa spuntare, i vertici dell’agenzia federale sono ottimisti che non troppe sforino all’anno seguente.

La Svizzera vuole una quota di auto elettriche al 15% già nel 2022
Le postazioni veloci di ricarica per le auto elettriche sulle autostrade svizzere già presenti sono indicate in verde, le altre allo studio o in costruzione (credito immagine: ASTRA)

Credito foto di apertura: GOFAST SA media website