AUTO

Non vedremo una Twingo elettrica “vestita” come una Volkswagen

La citycar del gruppo di Wolfsburg da collocare al di sotto della già deliberata ID2 non condividerà la piattaforma su cui i francesi baseranno Twingo: l’erede della piccola Up alla ricerca di un partner

Nelle ultime settimane in particolare la stampa finanziaria tedesca e quella specializzata francese avevano indicato che le trattative tra gruppo Volkswagen e gruppo Renault per una collaborazione strategica sulle citycar elettriche a prezzi particolarmente basse non stavano fornendo i risultati sperati. E questa settimana a confermare che la trattativa è ormai naufragata sono state le testate specializzate gemelle Automobilwoche e Automotive News.

Volkswagen avrebbe ormai deciso di porre fine alle discussioni con Renault sul possibile utilizzo della piattaforma della futura Twingo elettrica. Per costruire la sua prossima citycar quindi il costruttore tedesco e le altre marche affiliate che ne venderanno una, probabilmente Skoda e SEAT, dovranno fare a meno dei francesi.

a collaborazione avrebbe avuto le caratteristiche del tempismo nei piani dei due gruppi, perché Volkswagen sta progettando una nuova citycar elettrica che entro la fine dell’attuale decennio sia in grado di prendere il posto della precedente Up e che si inserisca in un segmento al di sotto dell’altra citycar ID2, il cui concept è stato già presentato e la cui uscita, con vari marchi, è prevista per il 2026.

Da parte sua Renault sta preparando una Twingo di quarta generazione al 100% elettrica, svelata lo scorso novembre e il cui modello di produzione dovrebbe arrivare nel 2026. Inutile dire che a maggior ragione in un panorama in cui gli investimenti sulle future generazioni di veicoli guidati da batterie e da software sono particolarmente onerosi, “spalmare” le spese di ricerca e sviluppo sarebbe stato un benefici per i bilanci dei partner.

Per Renault in particolare questo le avrebbe consentito di assorbire costi importanti, che con una nuova piattaforma non è un risultato facile. Volkswagen quando aveva lanciato la piattaforma elettrica MEB aveva alte speranze per riuscire a condividerla con più partner per assorbirne i costi, ma ad oggi la sola collaborazione concretizzatasi è stata quella per il mercato europeo col partner Ford, che la impiega per i modelli Explorer prodotti a Colonia.

Il riutilizzo di una piattaforma in un numero crescente di esemplari è essenziale per trascinare i costi verso il basso, e il segmento delle citycar sembrava in teoria in grado di raggiungere numeri per i due partner molto più interessanti di quelli che potremo aspettarci dalle vendite del Ford Explorer.

Ma alla fine non sarà così e secondo i giornalisti specializzati, che citano fonti “vicine alla questione”, i due costruttori non sono riusciti a raggiungere un accordo. Peraltro mettere da parte la collaborazione su una “Twingo tedesca” non mette sotto il tappeto la questione, che anzi per il gruppo Volkswagen resta in primo piano: affrontare il problema di costi del progetto di elettrica urbana, richiederà ora di trovare un’altra soluzione per preservare la redditività di un’auto del genere.

Per il gruppo Volkswagen in effetti l’impresa di trovare un altro partner come è stato il caso con Ford sembra poco agevole in poco tempo. E non sembra immediatamente probabile che possa prendere una scorciatoia “cinese” come ha fatto il gruppo rivale Stellantis con Leapmotor, partner per veicoli elettrici a basso costo.

Il partner cinese di nuova generazione di Volkswagen, in effetti, è Xpeng Motors, che tra i gruppi giovani del primo mercato globale è nota più come aspirante marca premium che come generalista. In poche parole non ha già esperienza di modelli ultra-economici: una constatazione che di fronte alla fine della trattativa con Renault per i piani del gruppo di Wolfsburg rilancia più domande che risposte.

credito foto di apertura: ufficio stampa Renault