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ID2all: il «concept» Volkswagen che anticipa l’elettrica “possibile”

Una vera Volkswagen elettrica per €25.000: guarda allo stile delle inossidabili Golf e Polo, sarà a trazione anteriore, avrà autonomia fino a 450 chilometri e si potrà ricaricare fino all’80% in 20 minuti

Il gruppo Volkswagen con Oliver Blume alla guida ormai ha realizzato che non riuscirà nel sempre più vicino 2025 a superare le vendite Tesla, come ipotizzato al momento del lancio della gamma ID basata sulla piattaforma modulare elettrica MEB.

Grazie a un pianale derivato da quella piattaforma però, MEB Entry o se preferite MEB Small, la marca Volkswagen sembra però puntare a mettere sulle strade un prodotto alla portata di tutte le tasche che per ora la stessa Tesla evita e che anzi ha portato Elon Musk a deludere i propri fan durante l’Investor Day del 1 marzo, quando tutti se lo attendevano.

Invece è stata la storica marca tedesca che oggi ha proceduto a presentare ad Amburgo, con protagonista l’amministratore delegato Thomas Schäfer, il nuovo concept ID2all. Piccolo, al 100% elettrico e soprattutto affordable, come è stato ripetuto infinite volte nell’evento: ovvero accessibile a molte borse, per non dire tutte.

In poche parole: una vera auto “del popolo”, come non si vergogna di fare questa marca che del resto ha un riferimento alla sua storia popolare nello stesso nome. Già alla Conferenza Stampa Annuale del marchio di questa mattina, Schäfer aveva confermato che la versione di produzione della ID2all, che sarà in vendita nel 2025, è destinata a costare meno di €25.000.

Un obiettivo che, anche senza tenere conto delle fibrillazioni di borsa legate a terremoti in banche sui due lati dell’Atlantico, era già considerato difficile nel recente passato per i tanti problemi globali del recente passato: dalle materie prime ai colli di bottiglia della catena della fornitura.

Schäfer non si è nascosto di fronte a questo genere di domande replicando che “non è affatto un gioco facile offrire un veicolo a un prezzo inferiore a €25.000. Per questo non se ne vedono molti là fuori sul mercato. Possiamo fare molto in termini di economie di scala. Nel nostro gruppo di marchi di volume utilizzeremo la piattaforma piccola che può sostenere quattro veicoli insieme a Cupra e Skoda. Perciò quel volume ci aiuterà a ridurre i prezzi per essere competitivi ma anche a fare soldi su questo”.

(credito foto: screenshot da presentazione Volkswagen AG)

Ma se una ID2 accessibile è già una sfida, nonché una concorrente temibile per le pochissime auto elettriche da città di successo (in Europa in realtà solo Fiat 500 e Dacia Spring) allo stesso tempo a Wolfsburg stanno già lavorando a veicoli sotto i €20.000, per quella che sarà una sfida ancora più grande, visto che in questo campo ormai si trova solo la concorrenza Toyota e quella cinese (ma, viene da dire, a quel prezzo anche quella della micro-mobilità).

Volkswagen lavora su una versione più economica della piattaforma MEB completamente elettrica che è alla base di ID3, ID4, Skoda Enyaq e Cupra Born (e della prossima Ford elettrica per l’Europa) da più di tre anni, dopo un primo concept, IDLife, che non ha ottenuto il successo che ci si attendeva ed è stato ampiamente rimaneggiato, per non dire rivoluzionato.

Il progetto MEB Entry sfornerà veicoli commercialmente sfruttabili entro la metà del decennio e ID2all è proprio un primo esempio che chiarifica come questa compatta elettrica voglia esaltare l’aria di famiglia, ricordando fin dal primo sguardo modelli come Golf o Polo: basta guardare con attenzione la decisa impronta del suo montante C. Si capisce, per il concept non mancano interventi ad hoc, come gli occhi, la firma luminosa che vuole “strizzare l’occhio” con l’aiuto delle possibilità dell’odierna illuminotecnica.

La successiva versione di produzione della ID2all mirerà a massimizzare i vantaggi di una piattaforma completamente elettrica su misura con sbalzi corti nella parte anteriore e posteriore, consentendo un passo più lungo. Chissà se vedremo anche nella versione di produzione parafanghi così pronunciati? Forse in versioni più sportive, o magari la reazione positiva aiuterà a “spargerli” in tutta la gamma.

Al Salone Auto di Parigi 2016 Herbert Diess allora capo della marca aveva sottolineato come il prototipo ID3 con lunghezza da Golf avesse spazi interni da Passat: adesso scopriamo che su una auto che dovrebbe avere all’incirca la lunghezza della Polo, poco più di quattro metri, lo spazio dell’abitacolo sarà paragonabile a quello della più grande Golf.

Questo conferma i vantaggi di un’architettura in cui la progettazione fa leva sul pianale con batterie incorporate. Ma non è su questo che insisteva la comunicazione della casa: lo spazio di una Golf, ma il prezzo di una Polo, su questo si è insistito e tanto basta per capire dove andrà l’affordability.

Del resto appare probabile che la ID2, e tutti i modelli MEB Entry, saranno offerti con una scelta di dimensioni della batteria per soddisfare diversi budget. Per ora Volkswagen ha rivelato che questa trazione anteriore (una novità per la piattaforma MEB) avrà autonomia fino a 450 chilometri, tutto un altro mondo rispetto alla pur apprezzata minicar E-Up!. Non solo, ma la potenza di ricarica consentirà di passare dal 10% all’80% della capacità in 20 minuti.

Il fattore principale nel prezzo, ovviamente, è la tecnologia delle celle della batteria. Nel 2022 il gruppo aveva annunciato i piani per una “cella unificata”, con fattore-forma prismatico, che potrebbe offrire risparmi sui costi fino al 50%.

Ma non bisognerebbe scordare che, come ha sottolineato in più occasioni lo stimato numero uno della tecnologia delle batterie PowerCo Frank Blome, un design standardizzato dell’architettura della batteria farà parte del processo e c’è spazio per veicoli a prezzi diversi per utilizzare sostanze chimiche differenti all’interno di pacchi di analoghe dimensioni.

L’imminente ID2 e i suoi compagni di gamma elettrica potrebbero utilizzare quindi anche la tecnologia litio ferro-fosfato (LFP). Precedentemente visto come una scarsa densità energetica rispetto alle miscele più comunemente usate nichel-cobalto-manganese e nichel-cobalto-alluminio, LFP ha guadagnato popolarità di recente dopo che Tesla ha iniziato a usarlo di più per evitare l’aumento dei prezzi del nichel.

Tanto da convincere il principale partner Volkswagen, ovvero Ford, a costruire una fabbrica di queste celle con proprietà intellettuale CATL. “Queste celle sono economiche e robuste”, ha detto Blome. “Possono sopportare molti cicli di ricarica e questo le rende molto promettenti per i veicoli con corto raggio”.

La ID2 è quasi certo sarà prodotta insieme ai veicoli gemelli di SEAT e Skoda in una fabbrica spagnola, Martorell o Pamplona. Il gruppo ha confermato il mese scorso che la Spagna sarà la base per la terza delle sei fabbriche di celle pianificate dall’azienda, a Sagunto.

Il presidente SEAT, Wayne Griffiths, ha dichiarato nel 2022: “Vogliamo produrre 500.000 veicoli elettrici urbani all’anno a Martorell, a partire dal 2025. L’auto elettrica urbana sarebbe un progetto enorme in termini di volume potenziale per la Spagna”.

In effetti SEAT sarà forse il primo dei marchi del gruppo tedesco a lanciare un’auto su MEB Entry. Griffiths ha detto che un piccolo SUV SEAT puramente elettrico “sarà la prima auto per una piattaforma di ingresso per diversi marchi del gruppo”.

(credito foto: ufficio stampa Volkswagen AG)
Credito foto di apertura: screenshot da presentazione Volkswagen AG