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Böllinger Höfe: dalle Audi R8 ai moduli per le batterie

Il reparto dell’area di Neckarsulm in passato concentrato sui modelli super-sportivi dei quattro anelli, dopo l’ingresso nel mondo elettrico con E-Tron GT entrerà a fondo anche nella filiera delle batterie

Innovazione e cambiamento sono di frequente sinonimi. A volte il cambiamento raggiunge livelli tali che ciò che lo attraversa diventa quasi irriconoscibile. Quello che più conta alla fine, è se il cambiamento mantiene o aggiunge vitalità oppure se il passaggio è così traumatico che il risultato è fatale. Un esempio di cambiamento radicale attende Böllinger Höfe.

Audi vorrebbe avviare in questa sua piccola sede, oltre alla produzione di automobili, anche quella di moduli batteria, moduli che conterranno celle che poi saranno probabilmente in gran parte destinati alla vicina fabbrica di Neckarsulm, storico sito legato allo scomparso (ma anche rimpianto) marchio NSU.

Lo ha appena scritto la testata specializzata tedesca Automobilwoche che lo ha appreso da fonti aziendali, ma l’informazione riguardante Böllinger Höfe è stata poi sostanzialmente confermata da Audi.

Nello specifico, là dove fino alla fine di marzo si costruivano le supersportive R8 a motore centrale V10 (nella foto di apertura se ne vede la linea di assemblaggio), i manager della casa di Ingolstadt prevedono verranno costruiti giornalmente fino a 1.000 moduli batteria per la futura Scalable Systems Platform (SSP) ancora da lanciare nel gruppo Volkswagen ma di cui si parla ufficialmente almeno dal 2021.

“Nell’ambito dell’elettrificazione delle sedi, abbiamo un piano per espandere la profondità della produzione. Ciò include, tra le altre cose, la produzione di batterie o moduli batteria”, ha detto un portavoce Audi alla testata. “Anche l’area industriale Böllinger Höfe a Heilbronn è un luogo potenzialmente adatto a questo scopo”.

Nel piccolo polo di Böllinger Höfe (per dimensioni adatto quindi a una linea quasi artigianale come è stata quella della R8, da pochissimo arrivata a fine produzione, Audi gestisce una sorta di filiale dello stabilimento di Neckarsulm. Alcuni anni fa lo stesso stabilimento è stato ampliato per includere un progetto al 100% elettrico come la produzione della E-Tron GT, la cugina prima della Porsche Taycan.

Con la fine della produzione della R8, un ruolo nella filiera delle Audi elettriche, viene visto come una buona opportunità dall’organico di Böllinger Höfe, specie considerato che i nuovi vertici della casa dei quattro anelli, malgrado i forti rallentamenti di vendite di BEV proprio in Germania in occasione della Conferenza Stampa Annuale della casa il 19 marzo scorso hanno confermato che strategia sulla gamma resterà praticamente immutata, inclusa (ha detto il CEO Gernot Doellner) la presentazione dell’ultimo modello con motore termico nel 2026.

Il ruolo del piccolo impianto ha senso sotto diversi aspetti, anzitutto perché da tempo Audi persegue la strategia di assemblare i moduli batteria nelle immediate vicinanze delle fabbriche: l’azienda gestisce così già Bruxelles (Q8 e-tron) e Ingolstadt (Q6 E-Tron).

Poiché Audi ha deciso di costruire in futuro auto elettriche in tutti gli stabilimenti tedeschi, la produzione di moduli vicino a Neckarsulm (appena 6 chilometri le separano) è scelta ovvia. E considerato che per la casa l’area di Neckarsulm/Heilbronn è destinata a diventare un Centro di Competenza per le batterie collocare qui anche la produzione di moduli è logico.

Lo stabilimento di Neckarsulm in cui oggi sono prodotti i modelli di fascia medio-alta e luxury è probabile sia un importante centro di attrazione per la filiera delle batterie per i moduli di Böllinger Höfe. Secondo Automobilwoche saranno destinati al gruppo di marchi progressive: ovvero per i profani Audi, Bentley e Lamborghini. In altre parole, in futuro una parte dei moduli potrebbe essere consegnata anche a Crewe e a Sant’Agata Bolognese.

Credito foto di apertura: ufficio stampa Audi AG