AUTO

Prende la via della Spagna la «Gigafactory» europea di Chery Auto

I cinesi candidati dal ministro Adolfo Urso a occupare un ruolo importante nella futura manifattura nazionale apriranno le loro fabbriche in Vietnam e in Spagna

Chery Auto è in dirittura d’arrivo per firmare l’accordo che le consentirà di iniziare a produrre automobili in Spagna, il suo primo polo produttivo (soprattutto elettrico) in Europa, hanno confermato il governo iberico e il principale negoziatore EV Motors.

Il ministero dell’Industria di Madrid si è detto fiducioso che nei prossimi giorni verrà formalizzato l’accordo che riguarderà Barcellona, ​dopo che una delegazione partita dalla Spagna ha avuto colloqui positivi con Chery questa settimana in Cina, come confermato all’agenzia Reuters da un portavoce di EV Motors, azienda con sede proprio a Barcellona.

Sebbene Chery non abbia risposto alla richiesta di conferma dell’agenzia di stampa, il governo regionale della Catalogna ha confermato che suoi massimi funzionari si recheranno in Cina in questi giorni per incontrare i dirigenti di Chery.

Il gruppo cinese solo pochi giorni fa ha completato un’altra rilevante tappa della propria espansione globale, avendo confermato la stipula di un accordo in Vietnam per produrre nel Sudest Asiatico veicoli elettrici con un investimento di circa $800 milioni.

Il gruppo del paese asiatico ha iniziato a vendere automobili in Spagna all’inizio di quest’anno, non solo veicoli elettrici, mentre in Europa sta lanciando i marchi elettrici collegato Omoda (col crossover Omoda 5 visibile nella foto di apertura) e Jaecoo, che sarebbe interessata a produrre sulle rive del Mediterraneo.

I colloqui si sono concentrati sulla produzione di veicoli Chery nello stabilimento che la casa giapponese Nissan ha chiuso nel 2021, contribuendo a recuperare parte dell’organico di 1.600 persone da allora in attesa di svolte.

Il mese scorso il ministro dell’Industria e del Made in Italy Adolfo Urso aveva indicato in Chery Auto un interlocutore del governo italiano che stava tenendo colloqui nello sforzo di attirare un altro grande gruppo auto nel paese dopo il calo stabile di produzione nazionale Stellantis, gruppo che a sua volta ha da molti anni poli produttivi in Spagna originati dalla parte di origine PSA della proprietà.

Il ministero dell’Industria italiano a Reuters ha detto ieri di non avere informazioni su come Chery abbia scelto Barcellona per il suo nuovo stabilimento. Secondo quanto scrive l’agenzia internazionale, Chery resterebbe in contatto con le autorità italiane ma avrebbe ricevuto pochi feedback, e secondo una fonte industriale avrebbe invece confermato i favorevoli colloqui con la Spagna.

La Spagna aprirà quest’anno due gare ad aziende interessate a richiedere un totale di €1,7 miliardi in prestiti e sovvenzioni per la produzione di veicoli elettrici nell’ambito del cosiddetto schema di incentivi PERTE che utilizza parte dei fondi di soccorso pandemici dell’UE.

Di certo ai sussidi e alle agevolazioni del programma PERTE è già molto interessato il gruppo Volkswagen, sia per lanuova fabbrica di batterie a Sagunto (non lontano da Valencia), sia per il rinnovamento delle attività industriali della divisione SEAT a Martorell.

Lo stabilimento Nissan nella Zona Franca di Barcellona era già stato in parte ceduto al produttore spagnolo di motociclette elettriche Silence e ai gruppi locali QEV ed EV Motors. QEV Technologies sta sviluppando lì il furgone elettrico Zeroid, mentre EV Motors ha acquisito il controllo della sua parte di hub a marzo e svolto un ruolo chiave nei colloqui con Chery perché opererebbe sotto l’egida dell’hub.

EV Motors prevede inoltre di produrre i suoi pickup e furgoni elettrici col marchio Ebro, il che potrebbe comportare potenziali accordi produttivi e commerciali con Chery, ha affermato una fonte a conoscenza della questione, senza fornire ulteriori dettagli.

credito foto di apertura: ufficio stampa Omoda via Newspress UK